Verso le elezioni
Con rammarico riflettiamo sulla pochezza, sulla nullità di idee, sulla miseria politica con cui un candidato sindaco (da oltre 24 anni sempre protagonista dei fallimenti dei suoi schieramenti) sta tentando di avvelenare furbescamente questa campagna elettorale per le amministrative.
Convinto di essere insuperabile sul terreno della denigrazione e del pettegolezzo. Un candidato sindaco che tra un tentativo di diffamazione ed un altro ha bisogno di ricordare, furbescamente, di essere una persona per bene.
Parla di "casta" uno dei più ferventi sostenitori dell'ultima dinastia sud salentina (il cui ultimo erede, solo per diritto di nascita, siede già da due legislature a Bari), capace di passare da un partito all'altro in base alla convenienza personale.
Salti e cambi di casacca puntualmente replicati a livello locale. Scrive di "casta" chi da questa dinastia, quasi fosse una cortigiana medievale, riceve prebende in termini di incarichi pseudo lavorativi, per qualche sodale imbizzarrito.
Scrive di "scollamento" tra popolo e amministratori chi da decenni è aggrappato a una poltrona d'opposizione capace solo di portare la sua trasparenza politica in molte decine di commissioni, la stragrande maggioranza delle quali convocate dal suo gruppo in orario d'ufficio solo per poter evitare il proprio dovere di lavoratore pubblico (pagato cioè da tutti gli italiani). Parlano di "casta" tentando un bluff, un imbroglio ai danni di tutti i cittadini, travestendosi da militanti dei cinque stelle (senza possederne l'ingenua freschezza) mutuando lo stile dei furbetti del cartellino, ai quali probabilmente invidiano tutte le volte che l'hanno fatta franca.
Con forza, con determinazione, con la coscienza linda di chi fa solo e sempre il proprio dovere, saremo sempre pronti a denunciare e a smascherare questi ipocriti tentativi di depistaggio.
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