Grazie donne


Domani è l’8 marzo. Sentirò le solite frasi come “le donne devono essere festeggiate ogni giorno” oppure si faranno gare per descrivere le cene solo tra donne che in genere si tengono oggi. Poi c’è la retorica delle lotte che hanno dato il diritto al voto alle donne, le quote rosa e tutto l’armamentario possibile e immaginabile.
Io dico che c’è la donna, c’è la creatrice del Mondo, il centro di ogni cosa, la fantastica storia della vita. E’  questo ed è per questo che la donna, ogni donna, è unica e… sola.
E’ evidente che è lei a creare un nucleo fatto dalla sua propria generazione e della persona che ha accanto per garantire quel nucleo. Un corpo solo che è forte in se e che richiede ogni attenzione e ogni sforzo ogni istante, per tutta la vita.
Ecco perché scrivere “le donne” non è la rappresentazione della realtà. La realtà è “la donna” e le sue creature, la donna e il suo compagno, è la donna che garantisce la continuazione delle sue creature per l’eternità.
E’ questo che festeggio ogni giorno. Lo festeggio pensando a mia madre, a mia moglie,  a mia figlia, alle mie sorelle, alle donne della mia vita. E ognuno di voi che mi state leggendo ha le donne della sua vita, quelle che lo hanno visto nascere, quelle che lo hanno visto crescere e quelle che lo hanno amato prendendosi cura di lui.
Questo penso ogni 8 marzo, ringrazio ogni donna che mi ha fatto l’onore di un attenzione, di un sorriso, di una parola, anche una sola parola perché è attraverso quei gesti che ho la percezione dell’amore, di cosa sia l’amore. L’amore o te l’insegna una donna, o non lo conoscerai mai.
Alle donne della mia famiglia e alle donne della mia vita dico grazie, grazie, grazie. Con infinito amore.

Antonio Bruno

E adesso il punto di vista di una donna:

R8 Marzo!
E' davvero difficile trovare donne in giro. Anime donne intendo, quindi donne anche tra gli uomini. E' più facile trovare testosterone e competitività, mediocrità e ineleganza. Indiscrezione e assenza di pragmatismo. Donne, facciamoci qualche domanda.
Alla faccia del "Dai, donne, facciamo rete!”. Ma quale rete! Non c’è categoria peggiore delle donne frustrate che utilizzano le altre donne come pungiball della propria infelicità, anziché alzare la testa. Prassi diffusa.
Tra maschilisti e donne che cannibalizzano la categoria, spiegatemi quand’è ci sarà la parità. Quando una donna gioirà davvero per una donna, senza distruggerla? A che serve inneggiarci, se non perdiamo occasione per dimostrare l’assenza di spirito di squadra.
(Ah, uno dei pochissimi uomini salentini amici delle donne, privi di pregiudizio e antimaschilisti, ormai l'ho beccato io).
Auguri a tutte!


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