LU MERISCIU
E chi si dimentica del caldo delle vacanze negli anni 60.
Finiva la scuola e cominciava un lunghissimo periodo di ozi, da giugno al 1
ottobre, ovvero 5 mesi di lettura di giornaletti, scorribande in bicicletta e
di lotte con i genitori che insistevano per farci dormire dopo pranzo: “citti E
TURMITI ca n’c’è lu merisciu!”.
Era una caldo immobile quello del pomeriggio, nessuno poteva
fiatare, non si potevano accendere le radio né si poteva fare rumore. Tutto
fermo. Un paesaggio spettrale come quelli che facevano vedere nei film
spaghetti western quando nel paese arrivavano i banditi prepotenti e violenti E
LA GENTE IMPROVVISAMENTE SPARIVA.
Le piccole case chiuse ermeticamente “finu alle cinque”, l’ora
del risveglio e della lenta ripresa delle attività. C’erano nelle vicinanze di
casa mia, in Via Saponaro, due botteghe di generi alimentari “la Rita” e “la
Maria” a cui alcune volte si tentava di bussare per una GINGOMMA LAS VEGAS che
vincevi se usciva 12, ma loro non aprivano oppure venivano alla porta per dirci
“ nu lu sapiti ca è merisciu? Nu tuzzati cchiu a st’ura!”.
Tutto fremo, tutto bloccato, per tante ore. Ma io da bambino
non ce la facevo a stare fermo e a dormire, alla fine prendevo la scatola di
cartone e rileggevo per l’ennesima volta quei giornaletti, sempre gli stessi,
provando ancora quelle emozioni, sempre le stesse. Alcune volte prendevo il
faldone dei fotoromanzi della Lancio, fotografie e fumetti pure li, ma sempre
storie d’amore, rivalità a lieto fine.
Ve l’ho fatto ricordare “lu merisciu?”. Io mentre scrivevo ho
visto le immagini che sono arrivate da quel settore dove ci sono i ricordi.
Ricordavo i miei genitori che dormono, il caffè con il ghiaccio del risveglio,
gli odori delle stanze da letto e la luce accecante delle strade. E a te? Che
cosa è venuto in mente a te? Cosa hai ricordato?
Antonio Bruno
Antonio Russo Mancano ZORA...LANDO...E LUCIFERA....li.compravamo da Aldo Quarta..che ci diceva..pero' scunnitili..poi li cacciati chiu' drammera...
Carmen Conte · 66 amici in comune
Che dire, leggendoti c'è stato uno scorrere nostalgico di ricordi,ma, soprattutto di persone che non ci sono più. Grazie per le belle emozioni che hai suscitato e, comunque poi, alla fine io facevo come te...nel senso che, "lu merisciu" non dormivo mai,ma, era un' occasione in più per leggere i vari "topolino" e con gli anni i famosi fotoromanzi.
Antonio Russo Mancano ZORA...LANDO...E LUCIFERA....li.compravamo da Aldo Quarta..che ci diceva..pero' scunnitili..poi li cacciati chiu' drammera...
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Antonella Sabetta Anch'io leggendo mi sono venuti in mente quei lunghi pomeriggi passati in via Sant'Elia senza poter uscire prime delle sei credo perché era marisciu e bisognava star in casa e a letto poi dopo passato Lu marisciu il nonno nzino ci dava 50 lire x andare a prendere il gelato al limone te li coppula e chi si scorda
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