Il popolo di San Cesario si stringe attorno ai Cantori della Giurdana
E alla fine Antonella dell’Anna ha detto “e poi c’è Enzo Marenaci Monecone ca parla,
parla, parla, mamma quantu parla!”. E giù gli applausi che hanno
caratterizzato questa serata magica di Venerdì 16 giugno 2017 in cui i Cantori
della Giurdana hanno presentato il loro primo Cd “Partemmu pe’ turnare”.
L’ho acquistato subito da una banchetto messo su prima dell’entrata
nell’atrio alle spalle della distilleria e mi è piaciuta la grafica e questo
bel verde acqua che fa da sfondo a un Giano Bifronte, che sta quasi ad indicare questa contraddizione che ci caratterizza tutti. Poi mi sono
rilassato e mi sono goduto lo spettacolo seduto con amici, sapendo di stare tra
amici. Tanta gente, come davanti alla scuola, tanto per citare “Compagno di
scuola” di Antonello Venditti, con cui mi sono sentito paesano tra paesani.
L’aria epica dell’epoca di Rina Durante e della ricerca
della musica popolare si respira in questa serata, anche i riferimenti al
popolo e alla sua cultura non si risparmiano, sempre a cura della narrazione di
Enzo che alcuni hanno accomunato a un grande compositore, l’ha rivelato stasera
Tonio Panzera che in moltissimi pensavano che il leader del gruppo dei Cantori si
chiamasse Enzo Morricone.
Le voci di Antonella Dell’Anna e Tonio Rollo detto Turi
rimbalzavano in un fraseggio senza fine, una comunicazione emozionante di emozioni. Perché loro si emozionano e si alternano con Enzo in questo rimbalzare di ritmi e di contenuti crescenti che salgono verso le vette della
comunicazione musicale per poi divenire gestualità e teatralità.
Tonio Panzera con armonica a bocca e fisarmonica contamina con un ritmo pulsante
tutto e si sente fortissima la sua influenza negli arrangiamenti che hanno
caratterizzato ancor di più questo gruppo che sempre di più assume un suo proprio
passo originale e inconfondibile.
Mentre scrivo ascolto le tracce audio che Tonio Panzera ha
definito il suo incubo di questi mesi perché il solito Enzo gli piombava tra
capo e collo per rivedere, riascoltare, rifinire, rifare in una corsa verso la
perfezione impossibile.
Tanta gente, come già scritto, ha fatto da cornice a questa
serata, e ha gradito sottolineando con gli applausi la gioia dello stare insieme
per festeggiare stasera la libertà di espressione.
Io mi sono divertito ad ascoltare la musica popolare
siciliana che si intreccia con quella di Fabrizio De Andrè e di Francesco De
Gregori per poi planare nel ritmo parossistico della taranta te lu Salentu e
giungere verso Piero Dell’Anna e la sua Argentina con “Todo Cambia”. Già TUTTO
CAMBIA, mai detto fu più vero! Piero, un uomo che ha attraversato il globo per
rincorrere il suo sogno d’amore e che stasera è stato salutato in diretta streaming.
E insieme a lui tutti “li sancisariani” sparsi nel Mondo che hanno seguito la
diretta.
Eravamo tutti intorno alla distilleria stasera, come se si
trattasse di un ritorno al futuro fatto di rispetto, considerazione per tutti, come
se si fosse tornati ad essere “esclusivamente” cittadini del paese più bello
del Mondo, senza etichette, senza Parrocchie e con la libertà di dire e
scrivere quello che si pensa, sapendo di ottenere comunque il rispetto di tutti.
Già perché i primi della classe sono sempre stati un pochino antipatici, meglio
le tradizioni popolari, meglio lo stare assieme.
Antonio Bruno
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