Alla ricerca della fiducia perduta




Una società in ogni decisione che prende (o che non-prende)
produce possibili danni ovvero rischi per i decisori e simultaneamente
pericoli per i coinvolti, cioè per la maggioranza.
Corrado Punzi, Ecologia della protesta. Come il diritto osserva la disobbedienza

Erano andati in Egitto per ottenere la sicurezza del cibo. In cambio costruivano mattoni. La vera schiavitù era arrivata perché le oligarchie degli ebrei avevano visto il rischio della fame e quindi della morte e avevano accettato di divenire umili e sottomessi agli egiziani perché gli stessi gli avrebbero garantito cibo e protezione.

Il ceto medio dell’occidente industrializzato ha perso moltissimo potere d’acquisto. La maggior parte delle persone del ceto medio hanno la percezione che le persone che vengono da lontano minacciano ancora di più il benessere residuo. Per questi motivi hanno deciso di affidarsi a oligarchie che hanno chiuso i porti per non fare arrivare più le persone che vengono da lontano.

E venne il giorno che gli ebrei lasciarono la schiavitù del benessere per andare verso la terra promessa.

E verrà il giorno che il ceto medio lascerà la schiavitù del benessere per andare verso l’umanità che è l’unica società.

Per fare tutto questo gli ebrei hanno avuto fiducia.


Il ceto medio può fare tutto questo nel momento in cui ha fiducia.

“Fiducia – così come: rischio – ha una particolare connessione con il tempo. Proprio come rischio, anche fiducia è un vincolo del tempo. È una possibilità di costruzione del futuro. Ma è una possibilità che presenta caratteristiche sue proprie, differenziate, cariche di presupposti. Vediamo in quali sensi può essere intesa questa connessione con il tempo. Prima di tutto: fiducia è sempre rivolta al futuro. Essa permette di affrontare il futuro utilizzando il non-sapere di cui disponiamo al presente. Fiducia estende il presente, gli dà continuità, lo apre. Nel passato, invece, la fiducia può trovare conferma, ma la sua memoria opera solo al presente. Si tratta di aspetti che interessano, per così dire, la collocazione della fiducia, la sua temporalità nelle temporalità dell’accadere. Ma c’è un’altra dimensione temporale che interessa la fiducia, questa volta la sua struttura stessa. E quindi i suoi requisiti, i suoi destinatari, i soggetti e gli oggetti della fiducia. E infatti: fiducia si differenzia, evolve. L’evoluzione ha a che fare con il tempo.” Raffaele De Giorgi, Evoluzione della fiducia e periferie dell’accadere


Antonio Bruno Ferro

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