Siamo tutti Presidenti del Consiglio
Uno scrive: “il M5s farà questo, vedrai! Certo ci vuole
tempo e poi farà quest’altro”; “Il M5s sta facendo quello che facevano tutti
gli altri” scrive un altro”. “Ci vuole gente decisa, non tutti questi che
vogliono sempre discutere e dicono alla fine sempre no; e per questo facciamo
subito le elezioni!” dice un altro ancora.
E noi cittadini? Come registratori che ripetono sempre le
stesse cose, facciamo eco a queste varie posizioni fritte e rifritte ripetendole
a nostra volta, interpretando i ruoli previsti da questa cultura ovvero di “chi
sta al governo ed è convinto che è un buon governo e quindi è soddisfatto”; “chi
sta al governo ma non è soddisfatto e non avrebbe voluto starci” ed infine “chi
è stato escluso dal potere e combatte senza esclusione di colpi con ferocia per
conquistarlo”.
Un film già visto, anzi, lo stesso film di sempre.
Tutto questo è frutto della speranza che ci sia qualcuno, che
ne so, un gruppo chiuso di aristocratici oppure un leader vero e proprio con doti
taumaturgiche, che risolva i problemi di ognuno di noi. Insomma qualcuno che
risolva il problema dei nostri figli che si laureano per andare a lavorare all’estero,
che risolva il problema delle fabbriche che chiudono perché la finanza
internazionale delocalizza nei paesi dove i diritti dei lavoratori non vengono
rispettati e dove si produce a costi di gran lunga inferiori rispetto al nostro
Paese, un leader che risolva il problema delle persone che vengono da lontano
per stare in Italia ed in Europa e che non ci fanno dormire sonni tranquilli, un
gruppo di oligarchi che risolva il problema dei furti, delle violenze e delle
violazioni della legge che non ci fanno sentire sicuri e protetti e infine un
Capitano che risolva il problema che abbiamo tutti di vederci garantita una
vita che ci consenta di andare a spendere e consumare il più possibile.
Noi non vogliamo essere coinvolti. Non essendolo possiamo
dire che questo governo ce la farà, tanto se non ce la farà poteremo sempre dire
che “che schifo!” loro ci hanno deluso, che non ce l’aspettavamo, che non li
voteremo mai più. Possiamo anche dire, già sin d’ora, che il governo non ce la
farà e che se invece ci FOSSE LUI, CARO LEI, VEDREBBE CHE AVREMMO TUTTO QUELLO DI
CUI HO SCRITTO PRIMA E VIVREMMO NEL PARADISO IN TERRA.
Per ottenere il nostro personalissimo “paradiso lettera
piccola” siamo disposti a diventare sottomessi ed ubbidienti ai nuovi padroni
del vapore. Ma non vogliamo essere coinvolti. E non lo siamo!
Non siamo coinvolti, siamo solo come “la maestra dalla penna
rossa”: diamo lezioni a destra e a sinistra senza disdegnare di darle al centro
ma anche sopra e sotto.
Come dire, siamo tutti Presidenti del Consiglio dei
Ministri!
Non vogliamo essere coinvolti ma vogliamo poterci lamentare,
vogliamo che al posto nostro i potenti che abbiamo votato ci tolgano qualche
spina senza apparire, vogliamo che facciano il “lavoro sporco”.
Non vogliamo prenderci la responsabilità del nostro Paese,
la deleghiamo ad alcuni di noi che mettiamo su un piedistallo e idolatriamo per
poi, dopo qualche mese, farli cadere nella polvere denigrandoli e insultandoli
insieme a quelli di noi che non li avrebbero voluti sin dall’inizio perché, al loro
posto, pensavano fossero convenienti per loro altri capi.
Più volte ho scritto che questa cultura non è umana e che
invece la collaborazione ci darebbe modo di realizzare un progetto comune a cui
potremmo pervenire attraverso delle conversazioni che ci vedano tutti
protagonisti responsabili. Per farlo abbiamo bisogno di far confluire molte
energie.
Anche “tifare” per i potenti di turno o essere ubbidienti e
sottomessi oppure per travolgere i potenti offendendoli e denigrandoli richiede
tantissima energia. Solo che secondo me questa seconda modalità ce la fa
sprecare.
#magicoalchimista
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