Una storia di caramelle

 

Una storia di caramelle

di Antonio Bruno

Quando era libero dalla notte o era il suo turno di riposo, andavamo al cinema. Ricordo mio padre nell’algoritmo “Primo turno e notte che lui brevemente sintetizzava in primo e notte” – “libero dalla notte” – "riposo" – "secondo turno". Già! Erano i suoi turni che scandivano le serate al Cinema Iride di Via Dante o al San Carlo di Via Cepolla a San Cesario. E lui mi chiedeva se volevo andare al cinema con lui. Io con entusiasmo gli dicevo di si! E quante sere incornavamo anche mio nonno Pietro in quelle sale!

All’entrata c’era sulla destra la biglietteria e, oltre al cartoncino con su scritto Posto Unico 130 Lire e Ridotto ragazzi e militari 100, c’era il contenitore delle caramelle Alemagna. Mio padre pagava un posto unico e un ridotto e due pacchetti di caramelle. Io sceglievo sempre LE SANAGOLA DOPPIA MENTA che erano quelle che acquistava mio padre perché fumava e gli servivano a scacciare l’alito cattivo della sigaretta. Lui ogni volta mi diceva che sarebbe stato meglio prendere quelle alla frutta. Ma io, ogni volta, gli ribadivo che invece preferivo la doppia menta.

Sparirono le serate al Cinema con mio padre (mi sembra verso i miei 16 anni) e, con loro, le SANAGOLA.

Le ho ritrovate l’anno scorso a Fiumicino.

Tornato a San Cesario ho preso atto che qui non le ha nessuno, non ci saranno i rappresentanti che le seminano nei bar, tabaccai e Iper Mercati. E’ qui che arriva la tenitrice delle informazioni MILLENNIAL, ovvero mia figlia Sara, che mi ha detto che non c’era nessun problema perché ci avrebbe pensato AMAZON.

Ed eccole qui redivive, tornate qui e ora, dagli anni 1965 e seguenti ai giorni nostri.

Antonio Bruno

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