Gli adulti del futuro siamo noi anziani: il caso della famiglia Del Cuore di San Cesario di Lecce

 

Gli adulti del futuro siamo noi anziani: il caso della famiglia Del Cuore di San Cesario di Lecce

di Antonio Bruno

“Se sta scarfa l’aria” ovvero l’aria si sta scaldando e con lei la voglia di tornare ad uscire al largo del palazzo. C’è anche un’altra aria che si scalda ed è quella delle elezioni Comunali. E a mano a mano che si avvicinano ecco il ridestarsi di “voglia di partecipazione”. Non dico di chi si tratta perché non gli ho chiesto se potevo rivelare il suo nome, ma c’è chi desidera tornare all’impegno, nonostante la tarda età. Più volte sostenni che l’incarico più prestigioso è quello di “CITTADINO” è del tutto evidente che da quell’incarico non si può andare in pensione né ci si può dimettere, conseguentemente è più che legittimo questo “sentire” la responsabilità di contribuire alla amministrazione e gestione del nostro Municipio.

A conferma di tutto quanto scritto, sempre ieri in piazza, in una conversazione l’attenzione degli astanti si è fermata sul RINNOVAMENTO rappresentato dalla candidata SINDACO Fabiana Del Cuore. Si è detto che prima il nonno Angelo e poi il padre Michele l’hanno preceduta nel chiedere la responsabilità del Municipio.

E allora, continuava l’osservatore, perché non fare una bella lista delle persone che hanno avuto la responsabilità ai tempi del nonno Angelo e del papà Michele?

E perché no? Ho detto. La quarta lista potrebbe essere la vera novità!

Prendendo spunto da quanto è accaduto nella famiglia Del Cuore che ci ha regalato nonno, padre e nipote interessati a chiedere a tutti noi di affidare loro la responsabilità della gestione e amministrazione dei nostri beni comuni, voglio descrivere perché la famiglia Del Cuore ha avuto questi comportamenti al fine di favorire, in tutte le famiglie di San Cesario di Lecce, comportamenti di partecipazione alla nostra convivenza sociale per collaborare alla gestione dei nostri beni comuni.

Osservando la mia vita e riflettendo sulle mie relazioni con le persone adulte e anziane sono arrivato alla conclusione che ragazzi, ragazze e giovani si trasformeranno con noi, con gli anziani, con coloro con cui vivono, a seconda di come accade quella convivenza.

Ne deriva che il futuro dell'umanità non sono i bambini, ma siamo noi che siamo gli anziani con cui le bambine ed i bambini si trasformano nella convivenza.

Mi rendo conto di quanto possiate essere sorpresi per questa mia affermazione ma posso assicurare tutti che oggi nonne, mamme, nonni, papà, parenti, professori e maestri siamo il futuro dell'umanità. I ​​bambini si trasformano con noi. Rifletteranno, mentiranno, diranno la verità, saranno attenti a ciò che succede, saranno teneri, se noi anziani, con i quali vivono, diciamo la verità, non tradiamo, o siamo teneri.

Insegnare ai bambini, quindi, è parte della convivenza, ed è indicare, puntare lo sguardo, guidare la riflessione, e in ogni caso, i bambini si trasformeranno insieme agli adulti con cui vivono.

Per tornare al nonno Angelo, al papà Michele e alla figlia Fabiana possiamo osservare ciò che è accaduto ovvero che “amare educa”, ed è quell'amare come spazio in cui accogliamo l'altro, in cui lo lasciamo apparire, in cui ascoltiamo ciò che dice senza negarlo in base a pregiudizi, supposizioni o teoria, che trasforma quello spazio di convivenza, quello che hanno vissuto nonno Angelo, papà Michele e Fabiana nell'educazione che vogliamo. E avremo come esito persone che riflettono, interrogano, che sono autonome, che decidono da sole proprio come fa Fabiana Del Cuore.

Le elezioni si fanno ogni 5 anni e veniamo chiamati a votare sapendo già prima i risultati. Poi per 5 anni non veniamo presi in considerazione, possiamo andare a chiedere con il cappello in mano...l'elemosina. Magari c'è chi dice di poter decidere per tutti, ma non può. Sono coerenze logiche che ricostruiscono percorsi che sono determinati dalle emozioni. E qual è l'emozione della maggior parte delle sancesariane e sancesariani? Siamo esseri umani, noi TENDIAMO A CONSERVARE, quindi è altamente probabile che, se tutto sommato l'emozione è positiva, di benessere, ci sarà la CONSERVAZIONE dello status quo. La democrazia è un’opera d'arte irrealizzabile nella cultura patriarcale, solo se desideriamo abbandonarla, ognuno per proprio conto, emergerà la nostra BIOLOGIA CULTURALE, quella che deriva dalla vita, da come funziona il nostro corpo e quello di tutti gli esseri viventi. E la vita è possibile perché È COLLABORAZIONE. Io sto solo facendo ciò che è conseguenza della cultura che pratico, non potrei fare altro, perché l'altro desiderai di abbandonarlo e, da quando l'abbandonai, fui felice. Non intendo rinunciare alla mia felicità. A proposito anche io mi sono trasformato in ciò che sono grazie a tutti gli adulti con i quali ho convissuto. Anche chi frequento oggi, che ne sia consapevole oppure no, si trasforma nella convivenza con me, così come pure io continuo a trasformarmi con la convivenza con loro.

Antonio Bruno

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