Se sai in che relazione stai, puoi comportarti in modo tale da essere contento di quella relazione

Se sai in che relazione stai, puoi comportarti in modo tale da essere contento di quella relazione


Massimo Gramellini ha scritto un articolo pubblicato dal Corriere della sera di oggi 6 ottobre 2023 nel quale descrive i comportamenti di Giulia Colangelo, direttrice generale della Provincia dal 2012, che è sotto inchiesta per avere abusato del suo potere.

Come facciamo ad esercitare il potere?

A questa domanda Gramellini non ha risposto e allora, siccome ho osservato i comportamenti delle persone, tenterò di rispondere io.

Io sono divenuto consapevole che le relazioni nell’abito dei rapporti di lavoro, non sono relazioni sociali, ma piuttosto relazioni che si fondano sull'impegno a compiere un compito.

Diverse sono le relazioni sociali perché queste non si fondano sull'impegno a compiere un compito ma sul piacere di stare insieme per l’esclusivo piacere di stare insieme.

È chiaro che le comunità umane hanno con sé altre relazioni diverse dalle relazioni sociali: non tutte le comunità umane sono comunità sociali. Sono miscele, sono reti di sistemi: sistemi sociali, sistemi di lavoro, qualsiasi cosa...

Come ho scritto quando abbiamo relazioni gerarchiche, possiamo osservare che queste non sono relazioni sociali. Si noti che il potere si fonda sull'obbedienza.

Sono in grado di fare qualcos'altro o di concederlo, obbedendo a una richiesta che qualcun altro mi fa, in circostanze di non voler fare qualcosa che qualcuno mi chiede.

Se qualcun altro mi chiede qualcosa, ed io voglio fare ciò che mi chiede io, molto semplicemente, lo faccio e conseguentemente non esiste un rapporto di potere, né di obbedienza. Non obbedisco a mia madre quando mi chiede qualcosa che io voglio fare, ma quando mia madre mi chiede qualcosa che non voglio fare, ecco io obbedisco e la faccio pur non volendolo fare.

È possibile osservare che i rapporti di potere sono rapporti di negazione reciproca. Siccome sono fatti in questo modo è del tutto evidente che i sistemi di potere, i sistemi gerarchici, non solo i sistemi sociali che invece si basano su relazioni che hanno come finalità quella di provare piacere e per cui si entra in relazione con l’altro per il solo scopo di provare piacere.

Un esercito non è un sistema sociale, è una macchina che produce certi tipi di azioni. Ciò è molto chiaro quando vediamo i film di guerra nei quali abbiamo un generale che si relaziona con il suo assistente. Questo assistente lucida le scarpe del generale, fa tutta una serie di cose, dà consigli, e possiamo osservare questo rapporto che è un rapporto sociale, una relazione basata sulla reciprocità.

Ma quando il generale dice: "Questo è un ordine", quella relazione con il suo assistente cessa di essere un rapporto sociale. L’ assistente diventa strumento nell'adempimento di un compito nel rapporto di potere.

In quanto comunità umane, siamo reti che si intersecano nelle persone: reti di sistemi, alcuni sociali e altri non sociali.

E dico che è fondamentale fare questa distinzione perché parte dei nostri problemi nel comprendere ciò che accade nelle comunità umane sta proprio in questo fatto di non comprenderle. Voglio dire che non siamo consapevoli delle relazioni che si realizzano in esse.

Il rapporto di potere si realizza solo nell'obbedienza, e l'obbedienza implica sempre la negazione degli altri e di sé stessi.

Ci sono diversi tipi di sistemi che configuriamo nel nostro vivere, perché nella nostra esistenza facciamo parte di sistemi sociali, sistemi di lavoro, sistemi gerarchici.

Questo mio scritto è appunto il frutto delle mie osservazioni e dei miei studi che mi mettono nelle condizioni di capire in che sistema sto agendo e ciò mi consente di avere comportamenti adeguati a quello specifico sistema.

Quando sono nell’Ente in cui lavoro, sono consapevole di agire all’interno di un sistema di lavoro e quindi sono in grado di fare qualcos'altro o di concederlo, obbedendo a una richiesta che qualcun altro mi fa, in circostanze di non voler fare qualcosa che qualcuno mi chiede. Se ad esempio mi si chiede di redigere una perizia tecnica io la redigo anche se io non avevo alcuna intenzione di redigerla. Io obbedisco ad un ordine, e quindi sono in un rapporto di potere che si realizza solo nell'obbedienza.

Ieri sera invece mi sono incontrato con altre persone per il piacere di incontrale e abbiamo discusso e ci sono cose che abbiamo deciso di fare che io voglio fare. Ieri sera c’era una relazione sociale ed io, quando mi hanno chiesto se intendevo partecipare ad altri incontri, ho risposto che ci sarei andato con vero piacere.

Buona riflessione

IL CAFFÈ di Massimo Gramellini
La Megadirettrice Galattica
chi vagheggia il leader forte e vorrebbe un Putin anche come amministratore di condominio segnalo le notizie provenienti da Savona. Giulia Colangelo, direttrice generale della Provincia dal 2012, è sotto inchiesta per avere abusato del suo potere non solo attingendo al classico repertorio dei favoritismi, ma vessando i sottoposti come altrettanti Fantozzi. Per l’accusa, ordinava loro dl farle la spese e di soddisfare altri suoi piccoli capricci, minacciandoli di licenziamento in caso di rifiuto. Il potere mi ha sempre fatto ridere, forse perché mi ha sempre fatto paura. Bisogna essere motto equilibrati per riuscire a indossarlo senza impazzire. Giorgio Napolitano, a cui non faceva difetto l’ironia, ricordava di come, a furia di vedere i corazzieri irrigidirsi sull’attenti al suo passaggio, un po' alla volta si fosse convinto di essere davvero il presidente della Repubblica e la cosa gli avesse procurato un momentaneo capogiro.
Tutti siamo vittime del nostro ego, ma nessuno lo è più del potente che, non avendo freni in grado di tenerlo a bada, entra in una dimensione di delirio che esalta le sue frustrazioni e libera i suoi fantasmi, inducendolo a concepire le relazioni umane come meri rapporti di forza basati sulla gerarchia.
Non so se il potere logori chi non ce l’ha, ma di sicuro peggiora chi lo detiene. Andrebbe trattato come un prestito da restituire il prima possibile, ma se lo eserciti nello stesso posto da undici anni, come la Colangelo, finisci per considerarlo una tua proprietà.

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