Da Signora Giorgia Meloni a TERMINATOR
Da Signora Giorgia Meloni a TERMINATOR
Lorenzo Castellani, Lecturer presso la LUISS School of Government e docente di storia delle istituzioni politiche presso la LUISS Guido Carli, ha scritto un articolo pubblicato dal quotidiano DOMANI di oggi 23 ottobre 2023 che descrive la Signora Giorgia Meloni.
Il prof. Castellani scrive della ragione, della razionalità, delle coerenze logiche che a suo parere sono della Signora Giorgia Meloni ma che per i miei studi e per le mie osservazioni rendono immediatamente osservabile che se questo fosse il modo di vivere della Signora Giorgia Meloni, sarebbe un modo di vivere NON UMANO.
Il prof. Castellani scrive di una Signora Giorgia Meloni trasformata IN MACCHINA CHE ELABORA MOSSE LOGICHE, TUTTE RAZIONALI, TUTTE NON UMANE.
Secondo il prof. Castellani, ma non solo per lui, una persona che governa NON HA LA FRAGILITA’ E LE DEBOLEZZE DI NOI TUTTI, è una specie di TERMINATOR Arnold Schwarzenegger che esegue una serie di compiti per dare le risposte che sono quelle della sua programmazione.
Non una parola sulla tragedia di un amore che evapora al calore del CONFORMISMO IPOCRITA della cosiddetta opinione pubblica, che predica ma non pratica nemmeno lei.
Italiane ed italiani: un popolo di uomini e donne che PREDICANO MA NON PRATICANO.
L’opinione pubblica FATTA DA DONNE E UOMINI ITALIANI che condanna i provoloni e piacioni ma che poi fa il provolone o il piacione alla prima occasione con gentili Signore che, anche loro, condannano i provoloni ed i piacioni, ma che godono GRANDEMENTE delle lusinghe che vengono fatte loro da questi ultimi cercati con lo sguardo da tutte le signore.
Ma per piacere! Ma mi faccia il piacere!
Io penso che non sia umano chiedere a una donna innamorata di ABBANDONARE un uomo provolone e piacione, NON È UMANO chiedere a una donna innamorata per i suoi motivi che non è tenuta a dire agli altri, di ABBANDONARE L’UOMO CHE AMA CHE E’ QUEL PROVOLONE E PIACIONE CON CUI C’HA FATTO UN FIGLIO.
Il prof. Castellani invece esalta il significato di questo ABBANDONO e, tanto per non farsi mancare nulla, CHIEDE ALLA SIGNORA MELONI DI ABBANDONARE anche tutti quelli del suo partito che l’hanno sostenuta sino ad oggi facendola diventare IL CAPO DELL’ITALIA.
Già, secondo il Prof. Castellani non sono adeguati adesso, meglio liberarsene e sostituirli con cicisbei che conoscono il galateo di CORTE.
Buona riflessione
ORA PIÙ DIFFICILI LE BATTAGLIE PER LA FAMIGLIA TRADIZIONALE
La vicenda Giambruno costringerà Meloni a entrare nella modernità
LORENZO CASTELLANI
...Forse ha davvero ragione Antonio Ricci e Striscia La Notizia potrebbe aver fatto un favore alla premier di taglio politico più che personale. Tanto che, pur nell'imbarazzo del fatto Intimo. tutto può apparire meticolosamente pianificato nella comunicazione e nel risvolto politico. Le vicende private restano tali anche quando erompono quasi del tutto in superficie, ma è innegabile che dalla separazione rocambolesca da Andrea Giambruno Giorgia Meloni può guadagnare simpatie e consensi nell'opinione pubblica. La prima impressione è infatti quella di un leader politico forte e indipendente. che non si fa piegare dai problemi privati, dallo scandalo umiliante e in modo risoluto riesce a superarli. C’è poi la possibilità interessante di appropriarsi di un femminismo che non è mai stato nella retorica politica di Meloni. ma che nella pratica l'ha proiettata come prima donna e ora madre single alla testa del governo. Ciò le permette anche di scrollarsi di dosso, pur involontariamente, quei dogmi oramai retrogradi del "Dio, patria e famiglia tradizionale". La presidente del consiglio per le vicende della sua vita privata, è costretta a dover interpretare la modernità. Segno tangibile per tutto l'elettorato che ciò che è oramai superato dalle dinamiche sociali, l'esistenza di un modello di famiglia unico, non può essere considerato inscalfibile nemmeno nelle vite di chi sostiene di credere in quel modello. Ciò non significa che Meloni legifererà a favore del matrimonio omosessuale o che legalizzerà la gestazione per altri, ma che da ora per lei sarà più difficile farsi portatrice della visione più conservatrice e intransigente in materia di famiglia del suo schieramento una posizione largamente minoritaria oramai anche nell'elettorato di destra.
Di conseguenza è come se la premier ne uscisse più allineata ad eventi che nella società odierna sono sempre più comuni - separazioni genitori single, coppie non sposate - e che hanno ridefinito la famiglia come istituzione. La famiglia Esselunga giusto o meno, ha sostituito la famiglia del Mulino Bianco, il conservatorismo, di conseguenza, può frenare il progresso ma non riportare indietro le lancette dell'orologio. Il terzo elemento interessante è la capacità di Meloni di gestire il rapporto con i media. È vero la premier ha dovuto subire i fuori onda imbarazzanti dell'ex campagno, ma la sua uscita dall'angolo è stata perfetta, nello stile e nelle tempistiche, e ai limiti del miglior cinismo politico. Segno di una maturità che raramente si è vista nei leader politici dell'ultima generazione, sempre intrappolati in social network e vicende personali. Meloni, e questo vale anche per l'attività di governo, parla e appare soltanto per risolvere problemi o per chiarire punti all'opinione pubblica. Liquidare un fatto intimo divenuto pubblico con un solo tweet lapidario è segno di un modo diverso di manovrare i media, più efficace rispetto a molti suoi colleghi. Infine, Meloni si è liberata di un peso non solo morale ma anche politico. Da mesi a torto o ragione, montavano polemiche politiche sulle parole di Giambruno, apparso quantomeno incauto. Ci sono altri pesi, nel partito e nel suo entourage da cui Meloni potrebbe liberarsi per trarne ulteriore giovamento politico. L'uscita dal fortino familistico, dalla piccola patria della destra, dal macro-feudo del cerchio magico per aprirsi a nuove competenze, organizzazioni e personalità dovrebbe essere il prossimo passo. Meloni troverà il coraggio per trasformarsi da politico sempre più scaltro ed esperto in un vero leader di governo?
Per Giorgia Meloni arriva la possibilità interessante di vivere un femminismo che non le è mai appartenuto come prima madre single alla testa del governo. Ciò le pennette di scrollarsi di dosso anche la tradizione di Dia patria e famiglia tradizionale
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