Da sinistra Girolamo Comi, Michele Pierri, Albertina Baldo Macrì, Oreste Macrì, Ferruccio Ferrazzi, Luigi Corvaglia, Maria Corti


 Da sinistra Girolamo Comi, Michele Pierri, Albertina Baldo Macrì, Oreste Macrì, Ferruccio Ferrazzi, Luigi Corvaglia, Maria Corti

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Maria Corti amò Lucugnano, ove il barone e poeta Girolamo Comi aveva dato vita, il 3 gennaio 1948, alla prestigiosa Accademia salentina, presto divenuta luogo di forte richiamo per intellettuali di tutta Italia.

Maria fu affascinata da quel contesto e dai tanti protagonisti, ospiti della generosa utopia del Comi. Ciò che univa quelle personalità era la comune volontà di confrontarsi e fecondare la nascita di opere che rispondessero alle più alte necessità dello spirito.

Il 7 gennaio del 1948, da Maglie, scrisse al Comi:

"Gentilissimo Barone,
è stata molto bella per me la giornata di Lucugnano e gliene sono veramente grata; l'atmosfera della sua casa, così grandiosa e perplessa, priva di ogni aspetto declamatorio, mi è rimasta vivissima: mi sembra di non riuscire mai a cogliere la forza esatta del meridione, che ogni tanto mi rivela nel mondo degli uomini e delle cose nuovi aspetti di sé.
Spero che lei mi invii prima della mia partenza qualcosa di Suo da leggere; lo attendo con vivo interesse, sarà un rendere più intenso ed efficace quel colloquio, a cui il primo incontro fra due persone dà necessariamente un carattere un po' anonimo.
Ringraziandola ancora La saluto molto cordialmente".

(La foto e la missiva sono pubblicate in Girolamo Comi, Spirito d'Armonia, Galatina, 2019)

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