Intervista al Dott. Antonio Bruno: “Siamo noi a fare le cose”


 Intervista al Dott. Antonio Bruno: “Siamo noi a fare le cose”

Intervistatore: Dott. Bruno, grazie per essere con noi oggi. Vorrei iniziare da una frase centrale del suo discorso: “Siamo noi a fare le cose”. Può spiegare cosa intende?

Dott. Antonio Bruno: Certamente. Questa frase esprime il concetto che le nostre azioni sono alla base degli effetti che osserviamo nel mondo. È una chiamata alla consapevolezza delle nostre scelte e al potere che abbiamo di influenzare la realtà. Per esempio, Humberto Maturana, un grande pensatore, sosteneva che la scienza non è altro che la validazione del nostro operato: ci mostra la natura delle conseguenze di ciò che facciamo e in quali contesti le nostre azioni sono valide.

Intervistatore: Quindi, secondo lei, fare scienza è qualcosa di accessibile a tutti?

Dott. Antonio Bruno: Assolutamente sì. La scienza, nella sua essenza, è una pratica quotidiana. Anche la madre che insegna a suo figlio che se farà una cosa in un certo modo otterrà un certo risultato, sta facendo scienza. La scienza è un mezzo per comprendere e prevedere le conseguenze delle nostre azioni, senza necessità di sofisticate attrezzature. È sufficiente osservare, interpretare e agire di conseguenza. Ad esempio, nel caso della pandemia da Covid-19, la scienza ha confermato che solo evitando il contagio possiamo fermare la diffusione del virus. Questo ci insegna che possiamo collaborare comportandoci in un modo che non favorisca il contagio.

Intervistatore: La crisi climatica è un altro tema cruciale, legato indirettamente alla pandemia. Ci può spiegare questa relazione?

Dott. Antonio Bruno: Certamente. La pandemia ha in qualche modo fatto rallentare le attività umane, riducendo le emissioni di CO2. Alcuni hanno interpretato questa pausa come una sorta di “vendetta della natura”. Ma io non la vedo così. La natura non agisce per vendetta. La natura segue un equilibrio che, se disturbato, genera conseguenze. Se aumentiamo le emissioni di CO2, favoriamo il riscaldamento atmosferico; se invece ci occupiamo di piantare alberi e di proteggere le foreste, possiamo contrastare l’aumento dei gas serra. È un equilibrio dinamico, e non è la natura a combattere contro di noi: siamo noi che scegliamo di entrare in armonia o meno con il sistema naturale.

Intervistatore: Quindi come vede il rapporto tra la nostra azione e l’armonia della natura?

Dott. Antonio Bruno: L’armonia è sempre in gioco, come un sistema che si autoregola. Quando parlo di armonia, mi riferisco alla coesistenza in equilibrio tra tutte le componenti della biosfera. Se permettiamo all’ecosistema di autoregolarsi senza alterarlo troppo, possiamo mantenere un rapporto armonioso. Tuttavia, questo non significa che la “natura” sia felice o infelice. La natura, semplicemente, funziona in un certo modo, e noi possiamo scegliere di collaborare con essa. La pandemia e la crisi climatica sono occasioni per riflettere sulla nostra responsabilità in questo senso, sulle scelte che facciamo e su come possiamo preservare il benessere non solo nostro, ma anche del pianeta.

Intervistatore: Questo tema della responsabilità emerge fortemente in ciò che dice. Quale messaggio si sente di lanciare?

Dott. Antonio Bruno: Il messaggio è che abbiamo la responsabilità, come individui e come collettività, di capire l’impatto delle nostre azioni e di agire per preservare l’armonia. Ogni nostra decisione, per quanto piccola, contribuisce a costruire un futuro migliore o peggiore. In questo momento, abbiamo un’opportunità unica: possiamo scegliere di fare la nostra parte, di collaborare l’uno con l’altro e con la natura per mantenere l’equilibrio della nostra biosfera. Siamo davvero noi a fare le cose, ed è ora che ce ne rendiamo conto.

Intervistatore: Grazie mille, Dott. Bruno.

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