intensi e graffianti Sol Keis
Sol Keis VOCE: Enrico Lettere VOCE&RUMORI: Emanuele de Bonis BATTERIA: Gabriele Rosato BASSO: Daniele Tarantino TASTIERE: Stefano Mazzotta CHITARRA: Michele Abbrescia
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Ieri sera hanno aperto il concerto di Andrea Baccasino i Sol
Keis un gruppo musicale del paese più bello del Mondo che interpreta le canzoni
di Rino Gaetano.
A me piacciono le canzoni di Rino Gaetano, all'anagrafe
Salvatore Antonio Gaetano (Crotone, 29 ottobre 1950 – Roma, 2 giugno 1981), che
ha fatto anche lui da colonna sonora alla mia adolescenza. Le sue canzoni erano
presentissime in quell’”Alto Gradimento” di Arbore e Boncompagni che ascoltavo
alla radiolina a transistor mentre facevo i compiti, o per meglio dire, tentavo
senza successo di fare i compiti che poi non facevo.
L’atmosfera di quegli anni, riproposta da giovani che gli
anni 70 non li hanno vissuti, mi ha sorpreso perché hanno un intensità
interpretativa che presuppone un retroterra culturale simile a quello vissuto
in quegli anni da me e dagli altri miei coetanei. Me l’ha fatto notare
Gianfranco Madaro che i testi di Rino Gaetano ripropongono i temi sempre
attuali della giustizia sociale e forse è questo che ha informato i Sol Keis
per ottenere l’intensità che ho notato ieri sera.
Ma c’è un altro aspetto che mi ha colpito che è quello della
voce dei due solisti Enrico Lettere e Emanuele de Bonis che è
straordinariamente simile, se non più intensa e graffiante, di quella di Rino
Gaetano.
Mi hanno emozionato molto all’inizio dello spettacolo anche
se le emozioni del riso che sono seguite hanno cancellato il ricordo del
piacere provato con i Sol Keis.
Il paese più bello del Mondo per la presenza di cantanti che
vanno dal Maestro Nunzio Mariano sino ad arrivare agli ultimi nati Cantori
della Giurdana meriterebbe di essere la sede de “la notte della Taranta”. Ma
quella c’è già, l’hanno fatta quelli della Grecia Salentina, la cui
rispettabile cultura nulla ha a che fare però con quella Terra di Lecce che
meriterebbe una valorizzazione musicale a parte.
Ho già scritto che la Terra di Lecce è terra di sintesi
culturale, terra d’incontri e di espressioni originali, terra di pionieri della
cultura che si immerge verso il vicino Oriente, ci vuole una presa di coscienza
e poi, una volta che si sia consapevoli, passare all’azione culturale!
Vogliamo consolidare questo progetto con un restyling del nome: da oggi saremo le "Tracce di Rino".
RispondiEliminaNon più una traccia da seguire ma una traccia che resta, proprio come le canzoni di Rino che una volta ascoltate non se ne vanno più. Il loro messaggio è un segno nella nostra società che noi ci impegniamo a raccontare a distanza di 30 anni dalla sua morte.
Addio "Sol Keis" benvenuto "Tracce di Rino".