La Partecipazione attiva è la vera alternativa
Le mie riflessioni partono dal presupposto che più gente
PARTECIPA facendo politica e meglio sta la democrazia. Ed è per questo che alle
sardine, al loro anelito, è mia opinione che siano maturi i tempi per far seguire
la decisione delle persone di non delegare più, di partecipare attivamente alla
vita del nostro Paese e dell’intera umanità. Per fare questo però è necessario
abbandonare per sempre l’idea che possano riunirsi per conversare, e quindi partecipare,
solo quelli che la pensano più o meno allo stesso modo.
Oggi le sardine sono state etichettate, o per meglio dire si
sono auto etichettate, come persone di sinistra. Sinistra e destra, categorie
superate che vivono ancora nel cuore delle persone, anche se non sono più
ideologie ma residuali, anche se determinanti, stati d’animo che vengono dalle
emozioni che emergono in tutti per i DIVERSI modi di intendere la vita.
Quando c’è una piazza spontanea, la tentazione delle persone
che hanno l’intenzione di conquistare il potere, è quella di diventarne il
Capo, il Duce, il leader DELLE PERSONE DI QUELLE PIAZZE per muoversi, alla
conquista del POTERE, con quell’esercito rinchiuso in un recinto, nel caso
delle sardine il recinto viene chiamato “sinistra”.
I movimenti delle persone si FONDANO su messaggi chiari,
netti, che non lasciano margini alle astuzie di chi si “fa acqua” per divenire
adatto a tutte le forme e a tutte le istanze perché ha come unico e solo scopo
la conquista del potere.
Ecco perché le sardine possono essere un movimento di partecipazione
effettiva e permanente alla Vita del Paese, sotto un'unica bandiera, che è
quella che non c’è gerarchia e non ci sono capi o leader.
A questo popolo delle piazze del 2019, fatto di gentilezza e
di rispetto, un leader, che per definizione è deciso e prescrittivo, avrebbe l’effetto
di far correre a gambe levate a casa tutti quelli che hanno trovato un motivo,
una ragione per andare in Piazza. È già successo a tutti i popoli che sono
scesi in piazza prima di questo.
I tentativi di sottomettere le piazze, da parte dei Capi
della cosiddetta sinistra, si sono tutti rivelati velleitari e destinati alla
sconfitta, perché nessuno vuole un Duce che dice di essere meno autoritario e
spietato di fronte alla proposta di un Duce autoritario e spietato per davvero
e che non si vergogna di dire che sarà come dice di voler essere.
Alla proposta del Duce che tutto risolverà, a patto che
tutti si sottomettano e ubbidiscano, ci deve poter essere a disposizione di
tutti, un’altra proposta fatta da donne e uomini che, invece, rispettano e
ritengono legittimi tutti e che praticano quotidianamente la partecipazione attiva
alla vita del Paese e dell’umanità.
Volete la dimostrazione che questa che ho proposto sia l’unica
alternativa possibile alla proposta di far governare un uomo forte che non
tenga conto del parlamento né delle elezioni?
I cittadini britannici hanno scelto l’uomo forte della
destra preferendolo a Jeremy Corbyn. La Spd tedesca, nel tentativo di riconquistare
il potere, cambia continuamente leader ma arretra continuamente, ed infine i democratici
americani che tentano la via del “populismo di sinistra” non tenendo conto che
quando è accaduto nella storia che il populismo di destra abbia incontrato il
populismo di sinistra, ha vinto sempre il populismo di destra.
Insomma scegliere un uomo solo al comando di destra o di
sinistra non è un’alternativa, è come quando si facevano le elezioni durante il
fascismo con un solo partito che candidava persone tutte fasciste e che avevano
il risultato di eleggere tutti rappresentanti fascisti.
E poi come può un uomo che professa i valori dell’uguaglianza
e della collaborazione interpretare il ruolo del Capo che tutto risolve?
Ma li sentite i militanti di sinistra quando parlano dei
loro vecchi leader ormai ridotti all’impotenza? Quei vecchi militanti di
sinistra si erano impegnati nei partiti e nei movimenti perché volevano l’uguaglianza,
quando hanno visto cosa facevano questi leader che hanno avuto il potere e che
loro stessi avevano contribuito ad eleggere, sono rimasti così delusi vedendoli
comportare allo stesso identico modo di quelli autoritari e spietati che
avevano voluto sconfiggere, che NON LI ASCOLTANO PIU’. Guardate che lo dico
seriamente, anche se questi vecchi leader parlano, i militanti di sinistra NON
LI ASCOLTANO.
Ho riflettuto molto, il sentimento di chi scende in piazza è
quello della collaborazione nel rispetto e legittimità reciproci. La
dimostrazione sta nel fatto che tutte le richieste lette a Roma, in piazza San
Giovanni, sono finalizzate a stigmatizzare i comportamenti competitivi irrispettosi
e tesi alla delegittimazione dell’altro messi in atto oggi dai politici, e
sempre le stesse richieste chiedono che quei comportamenti vengano abbandonati.
Ma nella cultura della competizione non è possibile richiedere
di abbandonare i comportamenti di criminalizzazione dell’avversario e di
violenza verbale, in quanto sono proprio queste le armi che conducono una forza
politica alla conquista del potere.
È solo nella cultura della collaborazione, senza gerarchie,
senza leader, nel rispetto e legittimità reciproci, che le richieste delle
tante piazze di questi decenni si realizzeranno in una esistenza sociale fatta
di benessere per tutti noi.
Antonio Bruno Ferro
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