Le sardine, ovvero perché il modo con cui si arriva al potere ne determina poi la natura

Le sardine, ovvero perché il modo con cui si arriva al potere ne determina poi la natura
Marco Leo Imperiale ha scritto:
A me sembra tutto chiarissimo come è chiara l'esigenza dell'informazione di recintare le sardine dandogli dei confini politici che non hanno. Assurdo che chiedano a Sartori: cosa pensano le sardine dell'Ilva? Come se fosse un eletto in parlamento. Forse non vi siete accorti che i politici non vanno più nelle piazze perché non riescono a gestire il consenso. Da quasi due anni si va in piazza a parlare contro gli immigrati, contro le ong, contro bibiano in una narrazione che ha portato lega e fdi a superare il 40%. Qualcuno ha pensato che ci potesse essere un'altra narrazione possibile, apartitica ma sostanzialmente contraria alle idee sovraniste e che questa narrazione in cui si partecipa per inclusione di orientamento sessuale, colore della pelle etc potesse riempire le piazze dove la politica stenta. Basta. Nessun programma politico. Fossi nella sinistra e nei cosiddetti moderati mi vergognerei di occupare un posto che non merito perché non sono capace di intercettare i bisogni di un elettorato al quale basta un ragazzo che dica: io non sono sovranista e lo dico in piazza
Io ho scritto:
Le sardine sono una bolla, intervistano Mattia Santori che dice la sua opinione che non è rappresentativa di quelle delle persone che vanno in piazza. Certamente le persone vanno in piazza sicure di non incontrare e che non ci siano nessuno dei partiti e movimenti presenti in Parlamento.
Quindi vanno in piazza persone che non si sentono rappresentate da nessuno dei partiti e movimenti e tutto ciò in contraddizione con l'opinione di Mattia Santori che, invece, dice di sentirsi rappresentato.
Quello che rappresentano queste persone in piazza è un anelito, una speranza, un desiderio di ottenere che ci si occupi del bene comune.
Un desiderio senza progetto, e non può essere diversamente, considerato che non ci sono conversazioni per redigere un progetto comune.
Mattia Santori parla di alternativa alle destre, ma ne parla solo lui, se invece così fosse per quelli che vanno in piazza, tutti si addenserebbero nei partiti di sinistra. Ma ciò non accade nemmeno nei sondaggi.
Nessuno dei giornalisti ed osservatori che affermi il desiderio della collaborazione tra tutte le persone vista la trasversalità delle presenze in piazza.
Tutti gli osservatori invece sono intenti a costruire il recinto di sinistra (i giornalisti lo chiamano perimetro) alternativo alle destre che secondo Mattia Santori devono essere allontanate, escluse, messe al bando perché alimentano l'odio tra le persone.
Si tratta di UNA CRIMINALIZZAZIONE A TUTTI GLI EFFETTI che però non si ferma alle destre ma risucchia anche il Pd, Italia viva e compagnia bella, cosa di cui Mattia Santori non si rende conto.

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