Cerchi magici e partecipazione dei cittadini, c'è differenza? Una conversazione prendendo spunto da uno scritto
La politica è arte. Il che significa che chi la pratica deve essere un
artista. Un uomo di genio. Una persona di fantasia. Disposta sempre meno alle
costrizioni della logica di partito e sempre più dall’invenzione creativa che
gli viene richiesta dalla irripetibilità della persona. Arte, cioè programma,
progetto, apprendimento, tirocinio, studio. È un delitto lasciare la politica
agli avventurieri. È un sacrilegio relegarla nelle mani di incompetenti che non
studiano le leggi, che non vanno in fondo ai problemi, che snobbano le fatiche
metodologiche della ricerca e magari pensano di salvarsi con il buon cuore
senza adoperare il buon cervello. (…)
La politica è arte nobile. Nobile perché legata al mistico riglore di
alte idealità. Nobile, perché emergente da incoercibili esigenze di progresso,
di pace, di giustizia, di libertà. Nobile, perché ha come fine il
riconoscimento della dignità della persona umana, nella sua dimensione
individuale e comunitaria»
Don Tonino Bello
Enzo Marenaci ha
scritto:
Le parole di Don Tonino furono un monito importante,
disatteso, purtroppo, in questi ventennio.
Antonio Bruno ha
scritto:
Con tutto il rispetto per la memoria di don Tonino Bello l'individuazione
dei prescelti a cui affidare la responsabilità dell'amministrazione e la
gestione dei beni pubblici deve vedere la collaborazione di tutti i cittadini. Invece
questa descrizione lascia intendere che non possono assumere la responsabilità
che una piccola parte di essi, una sorta di cittadini appartenenti alla
categoria degli "elevati" che francamente non penso sia adeguata alla
responsabilità che affidiamo con le elezioni.
Daniela Motti ha
scritto:
Giuseppe Di Vittorio era bracciante.
Enzo Marenaci ha
scritto:
Antonio, il monito di Don Tonino è altra cosa rispetto alla
tua semplificazione priva di ogni fondamento.
Antonio Bruno ha
scritto:
Il monito di don Tonino, ripeto con tutto il rispetto per
quel sant'uomo, lascia intendere che ci debba essere una sorta di aristocrazia
a cui affidare la responsabilità dei beni comuni che invece sono di tutti.
Anche i santi sbagliano
Enzo Marenaci ha
scritto:
Signora Daniela, Di Vittorio era un artista della politica
perché studiava, approfondiva, e tanti Di Vittorio nei paesi facevano
altrettanto, Don Tonino non ne faceva una questione classista ma di metodo.
Daniela Motti ha
scritto:
Enzo Marenaci rimpiango tutto questo. Non ci si improvvisa
politici puntando tutto sull’onestà...
Enzo Marenaci ha scritto:
Dove leggete nelle parole di Don Tonino l'appartenenza ad
una élite culturale?
Antonio Bruno ha
scritto:
Tutte le donne e gli uomini sono uguali e hanno uguali
diritti, questa storia delle elite culturali non prevede invece l'uguaglianza e
quindi favorisce le diseguaglianze
Enzo Marenaci ha scritto:
Dove Antonio? Evidenziami il punto dove vi sono riferimenti
elitari
Antonio Bruno ha
scritto:
Don Tonino non ha chiaro il concetto di partecipazione. È
evidentissimo nel suo scritto. Lui prevede qualcuno, o alcuni, a cui affidare
la responsabilità e ne descrive le caratteristiche secondo la sua sensibilità e
secondo le sue opinioni.
Enzo Marenaci ha
scritto:
Vorrei ricordarti Antonio Bruno che quando nei paesi nostri
ci si imbellettava per l'arrivo di Fanfani lui si rifiutava a Molfetta di
benedire le navi con armi a bordo. La stessa vita di Don Tonino testimonia
quanto da lui scritto
Antonio Bruno ha scritto:
Lo ripeto don Tonino Bello non ha mai fatto codino al potere!
Giustissimo. Non si è mai sottomesso. Onore al merito. Ma anche i santi
prendono abbagli
Tiziana Amati ha
scritto
Uno dei libri più belli ...ma lui era bello, entrava
nell'anima con quel tocco dolcissimo che era la sua voce. Ogni sua parola era
emozione e verità. "Ragazzi: in una notte nera, su di una pietra nera c'è
una formica nera:Dio la vede" indimenticabile!
Antonio Bruno ha scritto:
Enzo a meno che tu in tema di partecipazione dei cittadini e
di affidamento della responsabilità non la pensi come lui, che è un modo di
pensare legittimo e degno di rispetto
Enzo Marenaci ha
scritto:
La penso al 100%, quel monito di Don Tonino è vangelo laico
Antonio Bruno ha
scritto:
E io la penso in maniera opposta, perché ritengo che tutte
le donne egli uomini siano ugualmente intelligenti e che, se messi nelle
condizioni e se gli si fa avere tutto ciò che è necessario quando si abbia la
responsabilità della amministrazione e gestione dei beni comuni, possano fare
bene, anzi benissimo.
Enzo Marenaci ha
scritto:
Antonio, stai banalizzando e non è da te, basta leggere i
miei commenti perché tu capisca, se ne hai voglia, se vuoi portarmi in un
ragionamento di paradossi nu me coddha. Ti auguro una buona serata
Antonio Bruno ha
scritto:
Caro Enzo Marenaci penso di aver espresso con chiarezza la
mia idea. Penso di aver capito la tua. Non siamo daccordo, non è un problema,
apparteniamo a due culture diverse ma io ritengo la tua legittima e la rispetto
così come rispetto te come persona e amico.
Enzo Marenaci ha
scritto:
Credo tu non abbia capito il mio ragionamento se scrivi che
io penso che la politica appartenga ai pochi e siccome sono stato chiarissimo
non ho voglia di arovellarmi in botta e risposta che mi sembrano inutili su
questo strumento. Con immutato affetto Antonio
Antonio Bruno ha
scritto:
Enzo Marenaci è una distinzione sottile. Ma ti prometto che
ci rifletterò e se vedrò che abbiamo scritto le stesse cose, ti assicuro che lo
ammetterò.
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