Se non è un posto sicuro non ci va nessuno


Se non è un posto sicuro non ci va nessuno

Non faccio il nome del posto per non aggravare la situazione.
Nei miei viaggi avevo l'abitudine di fermarmi a mangiare in un posto di passaggio. Era un buon posto e si mangiava bene. Un mio amico di ritorno dallo stesso viaggio mi raccontò che si era fermato nello stesso identico posto per mangiare e gli avevano rotto il vetro dell'auto per sottrargli una borsa.
Morale: non sono più andato a mangiare li anche se si mangiava benissimo.

Qualche anno fa l'Egitto era una delle mete a cui pensavo. Il fascino di Sharm el-Sheikh e poi il deserto e la valle dei templi. Quando il 23 luglio 2005 ci furono gli attentati di Sharm el-Sheikh, non so se ricordate la serie di attacchi terroristici suicidi, quella meta non era più tra quelle che volevo visitare. Io in Egitto non ci sono più andato!

L'Italia del coronavirus, come l'Italia del Colera, come l'Italia degli anni 70 - 80 del terrorismo non è sicura e quindi, chi ha tra le sue mete l'Italia, secondo voi, che fa?

Ve lo dico io! Fa quello che ho fatto io con il ristorante e l'Egitto. La propria vita è ciò che informa la nostra vita. Tutto il resto è aria fritta.

Antonio Bruno Ferro

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