Gestione del conflitto




Per quanto riguarda la riflessione sulla cultura della COLLABORAZIONE è del tutto evidente che ciò che desideriamo tutti potrà accadere una volta che la si pratichi. Inutile sperare in qualcosa di umano se si continua nella cultura della COMPETIZIONE. Affermo questo perché le estreme conseguenze di quest’ultima cultura, oggi praticata dalla quasi totalità delle persone, sono le violenze fisiche estreme; mentre per la maggior parte della vita c’è una pratica che chiamano tutti “gestione del conflitto”. Tale pratica è una violenza continuata gestita in maniera tale da ottenere l’esclusione del competitor senza arrivare alla sua soppressione fisica.

Antonio Bruno Ferro

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