E le sardine fanno flop
Sui Social Network molte le foto di ieri 19 febbraio 2020 dove
è possibile osservare la piazza semivuota di Squinzano (Lecce) dove si
sarebbero dovute registrare presenza significative per la concomitante iniziativa
che vedeva presente Salvini nella stessa cittadina del Salento leccese. Da
registrare che tale scarsa affluenza non è stata scongiurata nemmeno dalla
presenza di Mattia Sartori uno dei quattro giovani ideatori del Movimento delle
Sardine.
Massimo Mazzei ha
scritto:
Anche a Napoli, mi sa che si stanno sgonfiando.
Giuseppe Caiulo ha
scritto:
Lei era a Squinzano o si fida dei media ?
Antonio Bruno ha
scritto:
Giuseppe Caiulo non ero a Squinzano, c'era il mio collega
giornalista Thomas Invidia che riferisce della scarsissima partecipazione che è
stata stimata dallo stesso di circa tre volte inferiore rispetto a chi si è
recato da Salvini. Perché lei ha notizie differenti?
Thomas Invidia ha
scritto:
Vorrei precisare che la stima da me data precedentemente di
"tre volte inferiore" è generosa nei confronti delle Sardine
Antonio Bruno ha
scritto:
Thomas Invidia tu c'eri. Qual è la tua opinione sulla
scarsissima partecipazione all'evento di ieri a Squinzano?
Thomas Invidia ha
scritto:
Thomas Invidia Antonio Bruno Le Sardine hanno organizzato,
più che una manifestazione, una breve sessione di studio di numeri elettorali
"antisalviniani". Hanno testato l'ambiente, che ha risposto molto
male e con grande assenteismo. Da Salvini c'erano il triplo, se non di più delle
persone: l'aver polarizzato i temi delle proprie manifestazioni sulla
personalità di un leader antagonista molto popolare, in questo momento, non sta
pagando e il gruppo dovrebbe, secondo me, cambiare strategia comunicativa.
Anche il modo di veicolare ed esprimere alcuni contenuti, com'è tipico della
giovane età, ad orecchie più sensibili potrebbe sembrare estremista: le persone
vogliono essere rassicurate, non agitate
Antonio Bruno ha
scritto:
Quindi secondo te "le sardine" hanno un messaggio
che fa paura e invece Salvini oggi risulta chi rassicura le persone del Salento
leccese?
Thomas Invidia ha
scritto:
Antonio Bruno a prescindere dalle mie personali opinioni, la
percezione che ho del sentimento politico più diffuso nella zona è che le
persone si fidino più di Salvini che delle Sardine, che sono percepite come un
prodotto creato a tavolino da altri gruppi politici.
Antonio Bruno ha
scritto:
Thomas secondo la tua opinione perché Salvini riscuote tanta
fiducia?
Thomas Invidia ha
scritto:
Antonio Bruno comunica con messaggi e temi che alle persone
interessano, che la maggior parte tasta con mano, quando parla è sicuro delle
soluzioni che propone e sembra avere la ricetta per tutto: lui fornisce le
soluzioni più facili e immediate, che l'italiano comune attuerebbe egli stesso.
Lui è percepito come uno del popolo, le Sardine sono percepite come uno
strumento delle alte sfere. Questo paradigma consente a Salvini di vivere di
rendita, per batterlo servirebbe un nuovo Movimento, che sia creato dal basso,
che continui a parlare e risolvere i problemi del popolo e che non si barrichi
nel palazzo. Sui temi di Europa, immigrazione, crescita economica, squilibri
sociali, crisi agricola e industriale, Salvini propone dei programmi di
rottura, che non piacciono ai poteri che hanno governato finora: in ultima
analisi, il "non piacere" ai poteri che hanno governato finora
consente a lui di piacere al popolo, che non si sente rappresentato da quei
poteri.
Antonio Bruno ha
scritto:
Thomas per quanto mi riguarda non sono assolutamente
contento del potere dato ad uno solo o ad una oligarchia così com’è oggi. Io
penso che chiunque conquisti il potere dopo un po’ non piaccia più alle persone
e che queste ultime vorrebbero che se chi ha il potere se ne andasse, nel caso
sia uno solo, o se ne andassero, nel caso siano in molti. Tu cosa pensi delle
persone che hanno avuto ed hanno il potere?
Thomas Invidia ha scritto.
Antonio Bruno solitamente chi occupa posizioni di governo
vede il potere come un fine e non come uno strumento per agire nell'interesse
del bene comune: spesso chi occupa il potere lo fa per escludere altri dal
potere, in un gioco delle parti che serve soltanto a migliorare la propria
posizione e quella dei propri sodali. Non esistono premi per chi fa bene e sanzioni
per chi fa male, questo Paese è destinato alla morte se non inverte la rotta,
non solo in economia, ma anche nella propria socialità
Antonio Bruno ha
scritto:
Thomas le mie osservazioni confermano la tua descrizione
delle persone che hanno lottato e conquistato il potere. Ho osservato quello
che accade nei paesi industrializzati e nell’occidente e ho riscontrato la
stessa descrizione del potere. Secondo me i comportamenti descritti sono
generalizzabili alle società occidentali e nei paesi in via di sviluppo tanto
da poter affermare che si tratta di una cultura che è possibile definire come
cultura della competizione che poi è quella del mercato globale e delle aziende.
Ecco io penso che la crisi e i comportamenti che hai descritto non siano solo
italiani. Tu che ne pensi?
Thomas Invidia ha
scritto.
Antonio Bruno no, non solo italiani. Noi li abbiamo mutuati
da altri modelli economici e culturali, l'Italia è a tutti gli effetti una
colonia ormai
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