Domenica è sempre domenica
Mi svegliavo intorno alle 10 perché era domenica e mai senza le innumerevoli amorevoli sollecitazioni della mamma. Papà sintonizzava il vecchio Siemens su “Gran Varietà” e dalla cucina arrivavano i profumi del sugo con cui la mamma avrebbe riempito di sapori la pasta e le immancabili polpette. Poi arrivavano i miei amici per andare alla messa delle 11.00. Terzo banco a destra. Alla fine della messa in piazza. Al tabaccaio qualche bustina della Panini con i calciatori e i giochi con le mani “pari e dispari”, “morra cinese” o “ppaaaaa”. Il pomeriggio al catechismo era dietro l’altare della Chiesa di Sant’Elia. La sera al cinema, 130 lire e due nazionali da fumare in sala quando fosse iniziata la proiezione. Una caramella all’anice e alla menta prima di andare a casa per lo sceneggiato televisivo senza farsi scoprire di aver fumato. Alla fine delle trasmissioni Tv, con l’angoscia di non aver fatto i compiti, mi dirigevo nella stanzetta e mi addormentavo nella speranza di non essere interrogato lunedì. #magicoalchimista
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