Coordinate ideali e valoriali

 

Coordinate ideali e valoriali

Piero Ignazi, professore ordinario di Politica comparata dell'Università di Bologna, ha scritto un articolo pubblicato dal quotidiano DOMANI oggi 18 luglio 2023 in cui, parlando di uno dei partiti italiani, opera delle distinzioni circa le coordinate ideali e valoriali.

Faccio presente che da quando gli esseri umani ottennero di non lasciare nelle mani di uno solo di loro la redistribuzione della ricchezza, le coordinate ideali e valoriali possono essere sintetizzate in tre parole: LIBERTA’ – UGUAGLIANZA –FRATERNITA’.

Anche questo partito italiano, esattamente come tutto il resto della Compagnia bella, voglio dire come ogni partito che si propone alle elezioni chiedendo la responsabilità della redistribuzione della ricchezza, prende le mosse da queste coordinate ideali e valoriali.

Se chiediamo siano agiti libertà, uguaglianza e fraternità, il fatto stesso che lo chiediamo, significa che non viviamo una convivenza sociale basata su queste coordinate ideali e valoriali.

Ma allora, perché nonostante queste intenzioni, nessun partito agisce libertà, uguaglianza e fraternità?

Io ci ho riflettuto moltissimo e prendendo ad esempio le coordinate ideali e valoriali oggetto della distinzione fatta oggi dal Prof. Ignazi, tenterò di spiegare perché, nonostante le buone intenzioni, tali valori rimangono inattuati.

1. Il riferimento al cittadino e non alla NAZIONE può attuarsi solo nell’ipotesi della DEMOCRAZIA, che come più volte ho avuto modo di spiegare, non solo le elezioni ma un modo di vivere nel riconoscimento reciproco di legittimità e rispetto. Il partito delle 5 stelle, delegittima tutti gli altri, li offende in modo violento, si pensi al VAFFA DAY e, conseguentemente non ha come riferimento IL CITTADINO, ma solo chi dei cittadini è del Movimento 5 stelle. Tale osservazione riguarda tutti i partiti che, NELLA REALTA’ DEI FATTI, considerano legittimi e degni di rispetto solo i cittadini che sono nel loro partito o che votano il loro partito.

2. Il richiamo alla cittadinanza universale che oltre ai diritti civili e politici prevede anche quelli sociali affinché possa essere agito necessità di una organizzazione economica basata sulla collaborazione che non prevede la concorrenza né la meritocrazia. La competizione di cui la concorrenza economica e professionale sono due delle infinite applicazioni pratiche, ESCLUDE i cittadini che producono beni a prezzi superiori ed i cittadini che hanno prestazioni professionali meno efficaci rispetto a quelle di chi viene definito PIU’ BRAVO. La competizione, di cui neoliberismo e meritocrazia sono alcune delle infinite applicazioni pratiche, vanifica qualunque richiamo alla cittadinanza universale che oltre ai diritti civili e politici prevede anche quelli sociali.

3. la questione ambientale non vede comportamenti che facciano in modo da ottenere che quello che viene consumato delle RISORSE NATURALI venga sostituito da altre risorse naturali perché la concorrenza economica FAVORISCE L’OPPORTUNITA’ INVECE DELLA QUALITA’, ovvero consuma risorse naturali senza che si lasci il tempo alla natura di ricostituirle.

Tornando al mio orizzonte ideale LIBERTA’ – UGUAGLIANZA – FRATERNITA’, se si vuole che ci sia collaborazione per una redistribuzione della ricchezza ITALIANA a tutti gli italiani, in modo da ottenere benessere e conservazione del nostro ambiente naturale, possiamo desiderare di abbandonare la nostra cultura patriarcale della competizione, che oggi vanifica tutti i tentativi fatti che, siccome sono sempre in quella cultura che li rende velleitari, frustrano, mortificano e demotivano alla partecipazione noi cittadini italiani.

Buona riflessione

Lo scritto del Prof Piero Ignazi a cui faccio riferimento:
In primo luogo il riferimento al cittadino e non alla nazione o al popolo un riferimento liberale ben lontano dal nazional-populismo che oggi veicola Fratelli d'Italia.
In secondo luogoil richiamo alla cittadinanza universale che oltre ai diritti civili e politici prevede anche quelli sociali di cui è ricca la nostra costituzione non per nulla il reddito di cittadinanza è stato abrogato di fatto dal governo Meloni e sostituito con la carità della carta sociale: un obolo, il contrario di un diritto.
In terzo luogo la questione ambientale, da sempre cardine del grillismo e oggi in piena coerenza con la transizione ecologica.
Questi elementi hanno acquisito piena centralità nel partito grazie anche alla fuoriuscita della componente più di destra, influente ai tempi del Conte I, ed ora costituiscono il retroterra valoriale del pentastellati: come si legge nel loro statuto le cinque stelle rimandano ai beni cumuli, l'ecologia integrale, la giustizia sociale, l'innovazione tecnologica e l'economia eco-sociale di mercato

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