Dove stiamo andando come umanità?
Dove stiamo andando come umanità?
Emanuele Felice professore ordinario di politica economica presso la Libera università di lingue e comunicazione IULM di Milano, dove insegna Economia della cultura e Storia economica ha scritto un articolo, pubblicato dal quotidiano DOMANI di oggi 21 luglio 2023, in cui dimostra scientificamente che IL RIALZO DEI TASSI DELLA BCE PENALIZZANO L’AMBIENTE. Apprendo tale pericolo e mi associo all’invito a scongiurare tale prospettiva fatto dal Prof. Felice a tutti i prescelti con le elezioni.
Ormai da tempo tutti siamo consapevoli che l'umanità sta attraversando profondi cambiamenti in tutti i campi, che le profezie si avverino o meno, non c'è dubbio che stiamo vivendo una grande trasformazione, ma... verso dove?
I cambiamenti climatici, politici, sociali e dei valori, tra gli altri, ci fanno sentire che stiamo avanzando "verso il nuovo" senza aver ancora risolto i "vecchi" problemi.
Siamo come umanità in grado di forgiare e sostenere cambiamenti significativi per il bene comune o ci adatteremo semplicemente inconsapevolmente ai cambiamenti che stiamo vivendo, che ci piacciano o no? Se ogni reazione corrisponde a un’azione, allora... dove agire? Una società gentile, equa, inclusiva e progressista può essere una realtà con persone chiare, informate e proattive verso un mondo migliore.
Oggi la vita può essere definita come prima e dopo la consapevolezza che l’ambiente e le risorse naturali sono limitate, non sono inesauribili. Il prima, lo sappiamo, è il mondo della crescita ILLIMITATA. Un mondo senza la paura della distruzione della nostra nicchia ecologica. Una vita di una certa calma, se vista dalla prospettiva di oggi.
Il vivente e l'umano oggi affronta una prova. Una crisi ecologica, in cui la via per recuperare la convivenza democratica è quella che mi sembra indispensabile per uscirne.
Tutti e tutti si trovano ad affrontare una minaccia condivisa. La crisi ambientale potrebbe avere l'unicità che è socialmente essenziale riorganizzarsi, aiutare e cooperare. La crisi ambientale può essere un richiamo alla coscienza. Un promemoria che gli esseri umani sono solo in relazione ad altri esseri umani e con l’ambiente e il paesaggio con cui siamo un tutt’uno, questo è un momento storico e una grande opportunità per prendere coscienza di questo.
Siamo un'unità biologico-culturale come l'umanità e possiamo uscire dalla crisi che stiamo vivendo solo smettendo di competere per collaborare correggendo i nostri errori nel rispetto reciproco, operando su un progetto comune.
Scienza e vulnerabilità
La crisi climatica sta rivelando le debolezze della società di mercato e dell'iper individualismo. E la scienza, in questo senso, è guardata con occhi diversi nella misura in cui si comprende che la scienza è un aspetto della comprensione di ciò che accade nella nostra vita quotidiana.
Ma non è che la scienza sia diventata più rilevante. Gli occhi delle persone e dei paesi sono puntati sulla ricerca scientifica, perché è quella che può trovare un modo per porre fine a questa crisi ambientale.
Quanto si sta facendo per prevenire la distruzione della nostra nicchia ecologica, e in primo luogo per contenerne l'avanzata, è opportuno. Se non ci sono rimedi, il modo per fermare il corso di questa distruzione è fermarla e per ottenere questo abbiamo bisogno di sapere come si attua questa distruzione ed è quello che io ed altri stiamo facendo in questo momento.
Buona riflessione
Commenti
Posta un commento