La nostra cultura patriarcale della competizione ha colpito ancora!
La nostra cultura patriarcale della competizione ha colpito ancora!
In un piccolo trafiletto, quasi microscopico e non firmato,
il quotidiano Domani di oggi 29 luglio 2023 informa (sic!) che l’Inps ha
inviato l’Sms con cui ha comunicato a migliaia di famiglie LA SOSPENSIONE DEL
REDDITO DI CITTADINANZA E DELLA PENSIONE DI CITTADINANZA.
La nostra cultura patriarcale prevede L’ELEMOSINA per i poveri,
come sistema di redistribuzione della ricchezza. Ma badate non fatta davanti ai
Centri Commerciali o ai negozi del centro. No, non si può. L’elemosina è
tollerata se la fanno le vecchiette della parrocchietta che si recano a casa
dei POVERI per fare loro appunto l’elemosina, per dare loro ciò che I RICCHI
BENEFATTORI hanno messo a disposizione.
CHI NON LAVORA NON FA L’AMORE. Celentano così bollava gli scioperanti
del 1970 dal palco dell’Ariston di Sanremo. Questa è la nostra cultura
patriarcale.
C’è chi sbandiera spavaldamente questa cultura; sono LE
DESTRE, i loro giornali ESULTANO alla notizia della sospensione del reddito di
cittadinanza, e chi come IL SINISTRO (nel senso di sinistra) DOMANI, riduce la
notizia a un microscopico comunicato stampa.
Questa nostra cultura patriarcale non ammette la base
normativa del reddito minimo garantito di cittadinanza che è il diritto ad
un'esistenza dignitosa per tutti i membri di una data società. Il patriarcato
esclude un'esistenza dignitosa che richiede basi materiali per sostenersi. I
patriarchi non intendono riconoscere che l’ottenimento di basi materiali per
tutti mira a creare le condizioni per l'esercizio di una reale libertà per ogni
cittadino, dalla culla alla morte.
A proposito, è mia opinione che l'idea di un reddito minimo
di cittadinanza non sia una panacea per eliminare le disuguaglianze esistenti,
né secondo me può da sola cambiare radicalmente l'attuale modello economico.
Questo in particolare per l’Italia che è caratterizzata da una radicata storia
di disuguaglianze tra gli italiani del nord, vincitori della guerra chiamata
RISORGIMENTO, ed i vinti del sud.
I vincitori del nord ed i vinti del sud, le nostre
differenze di sviluppo, è sicuramente una discussione pertinente tra noi basata
sui livelli di disuguaglianza ed esclusione sociale che abbiamo oggi e che
possiamo proiettare nel domani. Per il resto, il rapporto tra la ricchezza
sociale che esiste qui ed i costi del tenore di vita di base, rende pensabile
la possibilità di smetterla di vessare i vinti del sud.
Si può pensare almeno a un'attuazione graduale di questa
idea.
E’ possibile prevederla: per alcuni può suonare come un'idea
“utopica”. Ma non lo è. Il reddito di base può essere calcolato e ottenuto
dalla stessa ricchezza sociale che produce l'intera società.
I giornali di destra esultano, quelli di sinistra non ne parlano. I valori del mio orizzonte ideale quelli della libertà, uguaglianza e fraternità, non vengono agiti nella nostra cultura patriarcale. Tutti i partiti e tutti i giornali trasmettono patriarcato, e poi patriarcato e ancora patriarcato.
Per i napoletani che vivono la cultura della collaborazione, e che
telefonano all’Inps, e che protestano, e che non capiscono, e che non si vedono
visti, rimane il dileggio della stampa dei conquistatori del Nord e l'indifferenza totale dei patriarchi del sud.
Buona riflessione
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