Conversando con Humberto Maturana Romesín
Ciò che distinguo da quando converso con Humberto Maturana
Romesín è uno spazio di ricerca e sperimentazione da domande che rappresentano
il continuo sviluppo di campi epistemologici, completi ed esplicativi generati
dalle astrazioni delle coerenze di vita nelle zone generati dallAutopoiesi, la
deriva naturale, la biologia del sapere, la biologia dell'amore, la
conversazione liberatrice e la vita biologico-culturale nelle organizzazioni e
comunità umane.
Le basi della teoria della conoscenza di Humberto Maturana Romesín,
derivano da tre domande:
1.
Qual è l'organizzazione dell'essere vivente?
2.
Qual è l'organizzazione del sistema nervoso?
3.
Qual è l'organizzazione del sistema sociale?
Maturana sviluppa una teoria dell'organizzazione degli
esseri viventi e la natura del fenomeno noto in base alla autonomia operativa
del vivente, proponendo una descrizione cognitiva dell’operare vivente senza
riferimento ad una realtà esterna.
Dalla sua ricerca sulle differenze cromatiche nella
percezione dei colori, Maturana mette in discussione l'oggettività scientifica
e alza l'incapacità di distinguere in esperienze tra percezione e illusione,
tra verità ed errore (distinzione fatta relativamente al riferimento ad
un'altra esperienza che è considerata valida), considerando che per spiegare i
fenomeni di percezione è necessario capire come funziona il sistema nervoso.
Definire questo operare come una rete circolare chiusa di cambiamenti nelle
relazioni di attività neurale. Così, insieme a Francisco Varela, Maturana ha
coniato il termine autopoiesi per indicare "l'organizzazione che definisce
e costituisce gli esseri viventi": controversie sui sistemi viventi e
domini esplicativi, il rapporto della realtà lingua, il ruolo costruttivo di
'osservatore', l'importanza dell'esperienza estetica sostengono l’esperienza
umana e la costituzione dei contorni patologici.
Il costruttivismo riconosce l'osservatore come costitutivo
dell'osservato. Questo approccio ontologico unitario ci consente di spiegare
l'esperienza umana come uno spazio relazionale. E sebbene biologicamente siamo
descritti come "homo sapiens", noi esistiamo come esseri umani in uno
spazio che è costituito nella relazione (emotiva) con gli altri.
Quindi c’è la possibilità di ri-creare spazi di
co-ispirazione e collaborazione, e possiamo capire come generiamo delle teorie come
concetto esplicativo, il sistema vivente opera a tempo zero in un continuo
cambiamento del presente nella vita quotidiana, conservando dolore, curiosità,
gioie che visse nel passato, come se queste fossero valide nell'ora vissuta, e
quindi dando origine a sofferenze e cecità che non appartengono al presente che
si sta vivendo ora.
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