Europa: che progetto?




Ascolto e leggo opinioni sull’Europa, sulle prossime elezioni a Maggio. Sono abituato a osservare tutto quello che si dice, a riflettere su tutte le perturbazioni che arrivano sino a me.
I sovranisti italiani pensano che l’Europa è l’impedimento al maggiore benessere della nazione. Dicono che l’Europa blocca la nostra economia al punto di sognare un ritorno alla lira.
Io come voi che mi leggete (non tutti, gli extracomunitari no) sono cittadino italiano e cittadino europeo ma come cittadino europeo non ho gli stessi diritti e doveri dei cittadini della Francia e dell’Olanda. Allora ci sono cittadini europei di serie A; cittadini europei di serie B; cittadini europei di serie C ecc. Chiunque può osservare che più che di Unione Europea siamo in presenza di una Alleanza di Stati con cittadini che hanno diritti e doveri diversi a seconda dello Stato che abitano.
Questa criticità va affrontata in maniera limpida affermando che si fanno le elezioni del prossimo maggio 2019 per giungere a una Europa in cui tutti i cittadini Europei hanno gli stessi doveri (pagano le stesse tasse) e gli stessi diritti (la redistribuzione del reddito identica in ogni città e paesello dell’Europa).
Osservo che le cosiddette forze Europeiste invece trattano l’argomento invocando un sovranismo europeo che dovrebbe difendere il nostro benessere minacciato dagli USA, Cina, India e Brasile. Non mi sembra una gran pensata. Chiunque in Italia penserebbe che chi minaccia il proprio benessere sono Francia e Germania prima che USA, Cina, India e Brasile e conseguentemente rivolgerebbe la sua attenzione su chi lo dovrebbe difendere da altri europei, insomma un autogol.
L’altra criticità è proprio questa proclamata sovranità europea per difendere il benessere degli europei che possiamo sintetizzare prendendo a prestito il motto di Salvini “PRIMA GLI EUROPEI”. Intanto questo comune sentire potrebbe fare capolino solo nel momento in cui tutti i cittadini dell’Europa avessero uguali diritti e doveri, ma anche se fosse, che cambia dal punto di vista culturale rispetto ai sovranisti italiani o ungheresi? Secondo me nulla. Anche su questo una riflessioncina le forze politiche che si candidano dovrebbero farla.
Cosa propongo io.
Intanto spostare il tema della campagna elettorale dal sovranismo del “PRIMA GLI EUROPEI” al tema dell’unica società umana formata da tutti gli esseri umani.
Questa impostazione può essere tema delle conversazioni elettorali per giungere finalmente a un progetto comune sulla libertà di spostamento delle persone che oggi chiamiamo MIGRANTI, ma anche sul dibattito in corso sul clima. Non entro nel dibattito scientifico sui cambiamenti climatici, ma sul fatto che c’è una occidente che inquina tanto da mettere in pericolo l’esistenza della Terra così come la conosciamo noi, distruggendo mari, fiumi, laghi e foreste siamo d’accordo tutti e sono d’accordo tutti gli scienziati. Anche questo è un tema di conversazione che potrebbe essere trattato in campagna elettorale.
Anche per pensare solamente, di affrontare le elezioni in questo modo, c’è la necessità di un cambiamento culturale. Per farlo dobbiamo farci una domanda: “Cosa vogliamo che rimanga esattamente così com’è adesso, della natura del Pianeta Terra?”

Antonio Bruno Ferro




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