Come faccio a fare quello che faccio? Perché mi scandalizzo di me stesso?
Ovvero perché mi sento offeso, turbato per parole o atti che
ho fatto, giudicati da me stesso contrari alla morale comune, o al decoro, che altro
non è che la propria dignità nell'aspetto, nei modi, nell'agire, che è
conveniente alla mia condizione sociale o alle categorie a cui appartengo.
Quindi a una cultura nei diversi domini cognitivi in cui vivo.
Ci si scandalizza di se stessi, quando confrontando il proprio comportamento che determina
un’esperienza, con le proprie esperienze, si osserva che tale comportamento è in
contrasto con i comportamenti accettati come opportuni dalla cultura a cui si
appartiene, contravvenendo alla propria morale, alla propria dignità nell’aspetto,
nei modi e nell’agire. In definitiva ci si scandalizza di se stessi quando si
mettono in atto comportamenti che non sono ritenuti opportuni dallo stesso
umano che li mette in atto e da tutti gli esseri umani con i quali abbiamo una
rete di conversazioni consensuali che rappresentano la nostra cultura.
Se ho "conservato" (lasciato nel modo in cui è in quel momento) la Cultura Patriarcale che prevede la competizione e l’esclusione dell’altro, il dominio e il successo, mi scandalizzo di me stesso quando perdo in una competizione. Posso stare male al punto di escludere me stesso.
Se ho "conservato" (lasciato nel modo in cui è in quel momento) la Cultura Matriztica che prevede la
collaborazione, la cooperazione e co – ispirazione, mi scandalizzo di me stesso
quando metto in atto comportamenti che possono suscitare dolore o fare stare
male una persona per cui provo dei sentimenti d'affetto.
Se non ho deciso quale cultura "conservare" mi capiterà di
sentirmi appartenente ad entrambe le culture per cui considererò opportuno o disdicevole lo stesso identico comportamento a seconda del dominio cognitivo in cui sono.
Ad esempio se per ottenere il successo faccio stare male un’altra persona, comunque sto male io, perché pur pensando ME STESSO come membro della cultura Matriztica ho comportamenti DISUMANI della cultura PATRIARCALE.
In pratica quando metto in atto la competizione nel dominio delle relazioni umane divengo cieco; OVVERO NON VEDO che la cultura PATRIARCALE non fa prigionieri, elimina qualunque ostacolo, a ogni costo, costi quel che costi.
Ad esempio se per ottenere il successo faccio stare male un’altra persona, comunque sto male io, perché pur pensando ME STESSO come membro della cultura Matriztica ho comportamenti DISUMANI della cultura PATRIARCALE.
In pratica quando metto in atto la competizione nel dominio delle relazioni umane divengo cieco; OVVERO NON VEDO che la cultura PATRIARCALE non fa prigionieri, elimina qualunque ostacolo, a ogni costo, costi quel che costi.
Antonio Bruno Ferro
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