Anche i Sindaci piangono
In fin dei conti “anche i Sindaci piangono”
tanto per citare una vecchia soap. Ricordo a me stesso che i Sindaci sono donne
ma per lo più uomini che hanno le loro simpatie e le loro antipatie. Hanno le
loro emozioni e siccome sono sovraesposti dal punto di vista mediatico e dei
contatti, non si sa come possono reagire quando sono sotto pressione.
Una donna o un uomo per fare il Sindaco non deve sostenere
alcun esame e non deve avere nessun titolo di studio. L’unica cosa che viene
chiesta a un Sindaco è di ottenere la maggioranza dei voti dei cittadini del
paese che intende amministrare.
Il Sindaco non piacerà mai a tutti i cittadini e, ahimè, al Sindaco non piaceremo mai tutti i cittadini del suo Comune. E’ la vita, siamo uomini,
abbiamo le nostre preferenze e le nostre avversioni.
Ma anche se tutto questo è vero, ti assicuro che seppure ci
abbia pensato tanto l’unico Sistema alternativo alle elezioni democratiche che
mi intriga molto E’ IL SORTEGGIO.
Voglio dire mettiamo in un bussolotto tutti i nomi dei
cittadini dai 18 ai 150 anni e poi chiamiamo un bambino di sette anni,
bendiamolo e pubblicamente in piazza, dopo aver fatto girare a lungo il
bussolotto, facciamogli estrarre un nome.
Quel nome sarà Sindaco per un tot di anni, secondo me tre
anni sono più che sufficienti e poi, un altro sorteggio con gli altri cittadini
ad esclusione di quelli che il Sindaco l’hanno già fatto.
Altro non ho pensato, ma voi che siete in tanti e che avete
tanta creatività magari troverete altre soluzioni per indicare il Sindaco, ed
io non vedo l’ora di leggerle.
Antonio Bruno
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