La riflessione di Dino Amenduni mette in luce una dinamica chiave della politica contemporanea: il successo effimero basato sulla personalizzazione e sull'identità del leader. Fratelli d'Italia, pur facendo dell'identità un cardine, cerca di smussare i toni e "camuffarsi" per attirare un pubblico più ampio, segno di un'incapacità o di una mancanza di volontà di proporre un progetto realmente collettivo e duraturo. Questo processo di "personificazione estrema" del consenso politico non è nuovo e sta mostrando, come già successo alla Lega, i suoi limiti strutturali.
Se guardiamo alla nostra cultura politica più ampia, emerge un quadro desolante ma ricorrente: una competizione feroce, alimentata da un patriarcato culturale che premia il vincitore dell’ultima ora, ma lo condanna rapidamente all’oblio quando il consenso personale si sgretola. Questo accade perché manca una visione che trascenda l’individuo e si radichi in un'idea di comunità e collaborazione.
Elly Schlein, come chiunque ambisca a un ruolo di leadership, non è immune da questa dinamica. La domanda che dobbiamo porci è: può la politica italiana abbandonare questo modello di competizione per costruire una cultura della collaborazione? Da anni osservo che, quando ci si svincola dalla logica del leader solitario e vincente, emergono spontaneamente dinamiche cooperative, capaci di rispondere alle sfide collettive in modo più solido e duraturo.
In questo contesto, il manifesto politico non è più solo un documento o un evento, ma diventa un'espressione del sistema di valori sottostante. La scelta di FdI di "camuffarsi" indica che la comunicazione politica, così com’è, è indigesta perché priva di trasparenza e credibilità. La sfida, allora, è quella di costruire una politica che non abbia bisogno di maschere, ma che sia capace di parlare al cuore delle persone con autenticità e di generare una partecipazione reale e condivisa.
Solo così possiamo evitare di cadere nuovamente nella trappola di un successo politico costruito sull’effimero e ritrovarci con un’altra leadership che si consuma rapidamente, lasciando il paese senza un progetto solido per il futuro.
Dino Amenduni ha scritto: Vi sembra un manifesto politico? A me no. Eppure lo è.
Vi sembra il manifesto politico che sponsorizza la festa di un partito politico di destrissima? Ancora meno. Eppure lo è.
Anche il partito che fa dell'identità uno dei suoi concetti-chiave, Fratelli d'Italia, decide di rinunciarvi per provare a vendere Atreju a un pubblico di massa.
Questa scelta ci dice tre cose:
- la (comunicazione) politica è indigesta
- occhio ai camuffamenti. Vuol dire che c'è qualcosa che non si ha voglia di comunicare
- Il cuore del successo di Fratelli d'Italia è il consenso personale di Giorgia Meloni. Stop. Finito quello (e piano piano sta scendendo), finito tutto. I dirimpettai della Lega insegnano.
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