Il pane ha un nome: ROLLO.


 Il pane ha un nome: ROLLO.

Non me ne vogliano gli altri forni, ma per me il pane e tutto ciò che profuma di forno hanno un solo cognome. ROLLO.
Il nostro paese un tempo era famoso per i suoi tanti forni privati, distribuiti in ogni rione. Me lo ricorda sempre il nostro Capo delle Guardie Comunali, Salvatore Santo, che in un'intervista disse:
"Ricordo che l’aspetto più caratteristico del nostro paese era il numero dei forni privati che sorgevano in ogni rione: era un piacere sentirne i profumi e assistere all’uscita delle lunghe tavole in legno che accoglievano il pane caldo.”
Oggi, vigilia dell’Immacolata, sono andato a prendere le pucce. Entrando, è stato come trovarmi in un quadro: un belvedere di pane infarinato che brillava come neve al sole, abbagliante e accogliente.
La mia famiglia è unita da questa tradizione, ma ogni volta che entro in quel negozio in fondo a via Angelo Russo, vicino al palazzo ducale, il pensiero vola a Cristiana. Parlare con lei è un piacere unico. È una persona speciale: empatica, raffinata, schietta, semplice e allo stesso tempo di una cultura immensa. Ha una naturale eleganza che mette a suo agio chiunque le stia accanto.
E mentre la osservavo oggi, riflettevo su un pensiero che mi accompagna da sempre. Non c’è un perché nel piacersi. Non c’è un motivo per cui piaccio a mia moglie o alle persone con cui condivido passioni. E non c’è un motivo per cui Cristiana mi piace. Accade, così, senza sforzo.
Ecco, il pane per me è lo stesso. Non serve una spiegazione: il pane ha un cognome.
ROLLO.

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