Dal partito popolare di San Cesario a responsabile di Collegio e membro del Consiglio regionale del ppi
Ci sono gli incontri che possono dare una direzione e io
devo riconoscere che l’incontro con il sancesariano Bruno Diamante diede una
nuova direzione alla mia esperienza politica.
Bruno era il responsabile sella segreteria amministrativa
della Democrazia Cristiana della provincia di Lecce che era in Via Don Bosco,
proprio l’ultima traversa a destra prima di arrivare alla stazione di Lecce.
Sono andato tante volte a trovarlo e parlavamo di San
Cesario. Dopo l’esperienza delle amministrative del 1993 non fui mai chiamato
dagli amministratori che erano stati tesserati alla dc e che furono eletti. Non
condividemmo nessuno dei provvedimenti amministrativi che quell’amministrazione
aveva in animo di intraprendere. Nessuna riunione con loro.
Nel frattempo la dc non c’era più ed era stato fondato sulle
sue ceneri il partito popolare italiano. Bruno mi chiese se potessi fare un
manifesto per raccogliere le iscrizioni
al partito.
Lo feci e raccolsi poche iscrizioni. La sede di quel partito
era nella casa dei miei nonni “a rretu lu nfiernu”.
Dopo qualche anno Bruno mi chiese di dare una mano a Lecce
per la costituzione della sezione. Avevamo un bel gruppo di amici e in quell’occasione
fui indicato prima come responsabile del Collegio Lecce - San Cesario _ Surbo e poi eletto nella Consiglio regionale di quel partito.
Ma poi il partito popolare si spaccò in due tronconi una
voleva aderire al centro sinistra e uno al centro destra. Fu la fine della mia esperienza
sia a San Cesario che a Lecce e alla scadenza dell'incarico regionale non mi ricandidai non avendo più il gruppo di amici di Lecce che mi sosteneva e che si erano tutti schierati con la sinistra .
Mi sono incontrato con uno degli amici di allora e insieme
abbiamo commentato quelle scelte. In quella circostanza chi desiderava
continuare a fare politica ha scelto una collocazione in uno dei due poli che
si erano formati. I due poli erano ancora informati dalle ideologie e quindi
per questo stesso motivo non esercitavano su di me alcuna attrazione.
Nelle esperienze locali, secondo la mia opinione, non si
possono formare le liste attraverso l’appartenenza alla destra o alla sinistra,
anche se so che tanti elettori ancora insistono a voler votare chiunque sia
riconoscibile come portatore di ideologia. Io non mi riconosco in questa
impostazione.
Secondo me si deve partire da un progetto, da una idea di
cittadina da realizzare e su questa idea vedere chi si sente attratto per
contribuire ad arricchirla e per chiedere il consenso dei cittadini.
C’è anche un voto basato sulla conoscenza diretta del
candidato e che è informato dalla fiducia in una persona che siamo certi avrà a
cuore il nostro paese e farà del suo meglio anche se non ci dice prima che cosa
farà.
Le elezioni amministrative secondo me hanno la grande funzione
di cercare le energie migliori per ottenere lo sviluppo del territorio e delle
genti che lo abitano. Chi si sente di spendere parte del suo tempo libero si
candidi! Non ha alcuna importanza se si verrà eletti oppure no. Chi ha un idea,
una visione della San Cesario di Lecce 2017
– 2022 ha oggi l’occasione di tentare di ottenere il consenso dei cittadini.
Alla tua idea una volta che sia condivisa da altre 10 persone che intendono
proporsi alla cittadinanza bnsta un voto in più delle altre idee concorrenti e
potrai tentare di realizzarla. In bocca al lupo!
Antonio Bruno
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