Le pellicole dei sogni felici
Nel passato quelli che tu ami non muoiono.
Iosif Aleksandrovič Brodskij
Io non ho dato alle persone assenti il permesso di andarsene definitivamente
di prendere congedo da me definitivamente.
Ho un rapporto polemico con la morte,
ammetto la mia, ma non quelle delle persone che ho amato.
Erri De Luca
Da poco ho rivisto il film di Tornatore “Nuovo Cinema
Paradiso”. L’atmosfera della Sicilia degli anni 60 non è che fosse molto differente
da quella del Salento. Nel paese più bello del Mondo c’era la stessa aria
immobile di quel film, c’era lo stesso pericolo di cadere nella trappola di rimanere paralizzati, sempre uguali a se stessi e agli altri in un conformismo
tranquillizzante ma fatale.
Negli anni 60 e 70 noi ragazzi andavamo spesso al Cinema.
Anzi a San Cesario di Lecce c’erano ben due Cinematografi. Il Cinema San Carlo
in Via Cepolla gestito dal Sig. Cantarini e il cinema Iride in Via Dante
gestito dal Sig. Candido.
Ricordo che dal lunedì al Venerdì i cinema proiettavano
vecchi film in bianco e nero, mentre il sabato e la domenica c’era il film a
colori.
Al Cinema San Carlo l’ingresso posto unico in platea costava 150 lire adulti e 100 lire
ridotto militari e ragazzi, invece al Cinema Iride l’ingresso costava 130 lire
adulti e 90 ridotto.
Mio nonno quando usciva di casa diceva alla nonna: “Memmi me
sta bba bisciu nna pellicula”. Già per mio nonno i film erano “una pellicola”.
Ricordo che alcune volte ci trovavamo al
cinema tutti e tre, anche se ognuno c’era andato per conto suo, io papà e il
nonno Pietro, tutti e tre a guardare “la pellicola”.
Ricordo che mia madre andava spesso in Chiesa e all’ingresso c’era
la bacheca degli annunci con i film che proiettavano nelle due sale. C’erano i
titoli dei film e accanto il prete ci metteva a quale pubblico fosse adatto.
Poteva esserci scritto “per tutti” oppure “adatto solo a un pubblico adulto”,
Secondo il prete io non sarei potuto andare mai al Cinema perché
accanto ai titoli c’era sempre scritto “adatto al un pubblico adulto”. Ma
allora c’erano i film vietati ai minori di 16 anni e quelli vietati ai minori
di 18 anni, a prescindere da quello che scriveva il prete. Davvero non potevi
avere accesso in sala se non esibivi la carta d’identità all’ingresso. Lo
stabiliva la legge e non il prete!
La sala cinematografica era sempre in una nebbia assoluta.
Era il fumo delle sigarette perché allora nei cinema era possibile fumare. Ma
chi non fumava estraeva con i denti i semi di zucca i cui residui venivano
semplicemente “lasciati cadere” a terra. I piedi affondavano in montagne di
"samienti" che erano i semi salati chiamati "LU PASSA
TIEMPU".
Adesso i cinema sono chiusi da tanti anni. Vedo aperto solo
il Cinema Iride e francamente non so che ci facciano li adesso. Quando passo
vedo persone sedute in quello che fu l’ingresso in sala.
Se quelle sale potessero raccontare le emozioni di tutti noi
quando eravamo presenti sarebbe bellissimo! Ci siamo passati tutti da
quelle sale, donne e uomini, grandi e piccoli, tutti di San Cesario e abbiamo
sognato in quei luoghi, abbiamo vissuto storie d’amore e avventure fantastiche.
Tutto accadeva quando si spegnevano le luci in sala e iniziava quel trrrrrrrrrr
del motore del proiettore. Tutto quel Mondo si accendeva quando le immagini scorrevano e il cuore batteva
forte, quando i sogni si materializzavano sullo schermo e istantaneamente noi eravamo quello che sognavamo di essere, provavamo quello che provavano gli attori e le attrici nell’ovattato mondo di quei momenti.
Antonio Bruno
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