La felicità è un atto di volontà
Le parole sono importanti perché nascono dentro di noi e
quindi manifestano le nostre credenze. Se io credo che tu sei il responsabile
della mia felicità nelle mie parole accompagnerò sempre la descrizione del mio
stato d’animo in funzione di ciò che dirai o farai. Ad esempio potrò dire: “Sono
felice questa mattina Pinco Pallo mi ha detto che ho scritto un bel post sul
mio blog”.
Attribuisco la mia felicità a ciò che ha detto o fatto Pinco
Pallo.
Allo stesso modo attribuisco la mia infelicità a ciò che
dice oppure fa l’altro.
Quindi sono un robot con due pulsanti in mano all’altro che
a seconda di ciò che dice mi fa sentire felice oppure infelice.
Ci ho riflettuto molto.
E poi ho capito che non funziona così.
Ho capito che posso ottenere lo stato d’animo che più mi
piace con un atto di volontà e che conseguentemente accade ciò che mi piace.
E quando succede invece ciò che non mi piace?
E’ perché dentro di me, in fondo a me, c’è la credenza che
ciò che non mi piace accadrà. Ed ecco che ciò che dico e faccio determina l’accadimento
indesiderato.
Antonio Bruno
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