Per essere felici facevamo i presentatori radiofonici
Mimino Renna amico di Vituccio Mortella nella sede di Radio San Cesario |
Il seminatore uscì per seminare, chi non ricorda l’incipit
della parabola del seminatore? Io voglio pensare che il mio Maestro Alberto
Tangolo abbia seminato, nel campo ben preparato della mia anima, la voglia di
parlare alla radio. E’ per questo che sono stato collaboratore prima Radio Elle
e poi Radio San Cesario, Radio Studio Centrale ed infine Idea Radio.
La radio negli anni 70 – 80 era una realtà molto seguita. La
trasmissione che aveva un successo incredibile era quella delle dediche. In
pratica per realizzarla serviva il “bravo presentatore” e un telefono che
faceva andare in diretta le persone che componevano il numero della radio.
Il telefono squillava in continuazione e la fortunata
radioascoltatrice o radioascoltatore dedicava una canzone indovinate a chi? In
maniera assolutamente preponderante alla fidanzata o al fidanzato e poi ai
parenti ed amici per ricorrenze varie ovvero onomastici, compleanni,
anniversari.
Insomma una trasmissione di regali ed auguri che
furoreggiava dappertutto. Oggi ci sono ancora le radio ma non sono a conoscenza
di trasmissioni in cui si possono fare le dediche.
Dopo le telefonate iniziarono le visite. Frotte di ragazze e
ragazzi salirono le scale della radio e iniziarono a frequentare assiduamente i
locali di Via Vittorio Emanuele III a San Cesario.
Grazie alla radio, si incrociarono di nuovo le generazioni,
è proprio grazie a questo mezzo che è stato una vera e propria nuova piazza, ci fu
modo di fare nuove conoscenze ed incontri ed aggiungere altre persone alla
propria vita.
La sede di Radio San Cesario in Via Vittorio Emanuele III |
Insomma come direbbe Emilio del Giudice grazie alla radio
abbiamo cominciato a capire il paradigma quantistico.
Da un punto di vista tecnico cos’è il paradigma quantistico?
NON ESISTE NESSUN OGGETTO AL MONDO CHE SIA ISOLABILE =
PARADIGMA QUANTISTICO
Questo io lo capii bene grazie alla radio e l’avrei capito
ancora di più grazie a Internet e soprattutto ai Social Network che, ad esempio,
mi permettono di entrare in contatto con te che in questo momento leggi la mia
linea che si torce per formare le lettere e le parole.
Voglio scrivere qui la ragione per cui cercavo e cerco il contatto
anche con te che leggi: io ti cerco per quello che in fisica quantistica si
chiama il principio di indeterminazione. E che dice questo principio? Dice che più certezze abbiamo sulla
posizione di un elettrone meno certezze abbiamo sulla sua velocità. Ma tu dirai: che c’entra l'elettrone con la mia voglia di entrare in contatto con te?
Me l’ha chiarito il fisico Emilio Del Giudice che mi ha dato
l’informazione di un principio di
indeterminazione meno noto che stabilisce la relazione che intercorre tra il
numero di componenti di un sistema e la loro fase. Difficile vero? Ma non ti
preoccupare anche io non ci avevo capito gran che ma poi il compianto prof. Del
Giudice con un esempio mi ha fatto capire tutto.
Ecco l’ esempio che faceva lui: se consideriamo la felicità come l’abbandonarsi
ad un ritmo o ad un oscillazione (la fase di un
sistema) , se ricerchiamo la felicità assoluta dobbiamo risuonare ad un
ritmo ben definito (incertezza zero), quindi
per avere l’unica vera felicità
dovremo avere un numero di partecipanti infinito. Altrimenti si tratterà sempre
di una “felicità relativa”.
Questo fa capire perché io, che sono un essere vivente, ovvero
un organismo centrato sulla fase, ho questa passione espansiva che mi faceva
andare alla radio e che adesso mi fa scrivere e pubblicare. Lo faccio perché
tendo a connettermi con il maggior numero possibile di esseri in natura.
Ma da dove viene il mio interesse per la conoscenza e la curiosità? La risposta è perché questo è necessario per il mio benessere.
Ma da dove viene il mio interesse per la conoscenza e la curiosità? La risposta è perché questo è necessario per il mio benessere.
E poi dicono che la fisica non serve!
Grazie alla fisica ho capito perché ci siamo inventati le radio e allo stesso modo perché continuo a scrivere e pubblicare, perché attraverso quelle trasmissioni e i Social mi fa "stare bene" sapere che sono in contatto con tanta gente.
Grazie alla fisica ho capito perché ci siamo inventati le radio e allo stesso modo perché continuo a scrivere e pubblicare, perché attraverso quelle trasmissioni e i Social mi fa "stare bene" sapere che sono in contatto con tanta gente.
E per tornare al mio Maestro Tangolo e alla sua semina, mi è
perfettamente chiaro che, attraverso le attività da lui messe in atto durante
gli anni in cui fu mio insegnante, mi ha dato le informazioni che mi hanno
fatto intuire che, per raggiungere il mio benessere, è necessario che io sia in
contatto con il maggior numero di persone possibile, l’ideale sarebbe entrare in contatto con tutte
le persone.
Antonio Bruno
Per approfondire
consiglio qui di seguito la lettura della trascrizione di un discorso del Prof. Emilio Del Giudice
Il concetto di Risonanza secondo le leggi della fisica.
(ecco perchè le tecniche vibrazionali hanno ragione di
esistere)
Solo una minoranza di fisici ha la percezione reale del
campo di applicazione degli studi sulla risonanza ed in generale della fisica
quantistica. Gli esperti spesso non colgono, essendo attenti allo specifico, la
portata reale di queste scoperte. Più spesso l’importanza della portata della
scoperta, viene colta da chi non è del mestiere ed ha la mente più aperta e
libera da aspettative e concetti preconfezionati provenienti da anni ed anni di
studi.
Da un punto di vista tecnico cos’è il paradigma quantistico?
NON ESISTE NESSUN
OGGETTO AL MONDO CHE SIA ISOLABILE = PARADIGMA QUANTISTICO
Il concetto nasce 110 anni, nel 1900, fa in un’epoca in cui
nella società si preparavano grandi rivoluzioni. Cogliamo un punto
fondamentale: gli eventi del mondo sono tutti collegati tra di loro, non sono
indipendenti tra loro. Non è casuale che nello stesso periodo, nella società
avvengano cambiamenti importanti così come in altri settori. Esiste una
risonanza negli esseri umani tali per cui gli occhi si aprono tutti insieme
anche su campi differenti. All’epoca, arte astratta, musica dodecafonica,
rivoluzione d’ottobre (politica e società), Freud e Jung nella psicologia.
Cerchiamo di comprendere cosa c’è dietro il paradigma classico… facendo un
esempio.
Dò ad un bambino intelligente un giocattolo, ed all’inizio
ci gioca e si diverte, in questo senso è approccio olistico, ma olismo statico.
(ndr olistico dervia dal greco όλος, cioè “la totalità” ed è
una posizione teorico-metodologica basata sull’idea che le proprietà di un
sistema non possono essere spiegate esclusivamente tramite le sue componenti.
Dal punto di vista “olistico”, la sommatoria funzionale delle parti è sempre
maggiore/differente della somma delle prestazioni delle parti prese
singolarmente. Un tipico esempio di struttura olistica è l’organismo biologico:
un essere vivente, in quanto tale, va considerato sempre come un’unità-totalità
non esprimibile con l’insieme delle parti che lo costituiscono.)
A questo punto può avere un’alzata d’ingegno: lo rompe per
vedere com’è fatto. E’ un’azione distruttiva – per chi è legato alla fruizione,
– è stato un regresso. Un giocattolo è scomposto in pezzi, tanti pezzi
inutilizzabili. Sì, lo ha distrutto: ma il bambino ora sa com’è fatto dentro.
Ora – terza fase – bisogna rimontarlo oppure meglio, costruirne uno migliore.
Passare attraverso il
tunnel della distruzione per arrivare ad un miglioramento, ad un livello più
alto:
dall’olismo statico del tempo antico, all’olismo dinamico e
variabile del tempo attuale, libero da preconcetti e da condizioni prestabilite
che speriamo il futuro ci riservi.
Il paradigma galileiano/newtoniano in un certo senso ha
avuto una grande rilevanza, e funzione storica. Noi che siamo figli
dell’atomismo, ora lo stiamo superando, in nome dell’olismo, ma senza di esso
non saremmo arrivati ad oggi. Il nuovo olismo emerge dalla possibilità che noi
abbiamo di vedere le infinite unità, possibilità che gli atomi ci consentono di
formare proprio perché li conosciamo come oggetti separati.
Molte civiltà (ad esempio, cinesi, con lo yin e lo yang)
hanno visto da sempre questo mondo in continuo divenire e trasformazione.
La distruzione è un
fondamentale elemento di costruzione
Nello schema galileiano newtoniano la Natura è concepita
come insieme di corpi, in principio isolabili, a patto di allontanarli
indefinitamente e che interagiscono tra loro soltanto dall’esterno attraverso
l’uso della forza, cioè con lo scambio di energia. Un flusso di energia
corrisponde all’applicazione di una forza.
Secondo questo schema, la Materia è intrinsecamente passiva:
fa qualcosa solo quando qualcuno gliela fa fare. Milton ha giustamente
osservato il ruolo di questo paradigma nelle scienze sociali: di fronte a
qualunque evento sociale si ha la ricerca di colpevoli. Lo schema
dell’antiterrorismo, antifondamentalismo ad esempio. Si interviene sul “sistema
in divenire” solo con il blocco della circolazione di energia e l’uso della
forza.
Anche gli esperimenti che devono essere riproducibili, è
cosa irreale. Nessun evento umano è riproducibile esattamente due volte. Non si
tornerà mai alla stessa condizione. Ogni volta il risultato sarà differente.
In fisica siamo abituati ad avere ripetibilità perché si
prendono in considerazione dei corpi isolati. La natura
è fatta di corpi isolati, quindi considerando dei corpi isolati con tutto quello che ci sta
all’interno senza che questi subiscano variazioni dovremmo riuscire a rendere i calcoli molto semplici e riportare tutto a livello
matematico.
Il postulato della fisica classica si basa proprio sul
concetto che tutto è matematico,
schematizzabile, fisso e costante, ma profondamente non aderente alla realtà
oggetto di studio.
Circa 10 anni fa questo postulato viene infranto. Il
paradigma classico crolla non solo
perché è in contrasto con i fatti sperimentali ma anche perché è logicamente in
contraddizione al suo interno. Questo
avviene quando la meccanica classica e la termodinamica classica entrano in
contraddizione tra di loro. In un mondo in cui gli oggetti fossero
separabili ossia in un mondo che potesse
essere definito come una collezione di atomi interagenti attraverso le forze,
secondo le leggi della fisica classica, mel limite della temperatura tendente
verso lo zero avremo che gli atomi tendono a fermarsi completamente, e l’entropia
(dal ἐν en, “dentro”, e τροπή
tropé, “trasformazione” ossia la capacità di mutamento del corpo, misura il
disordine presente) diventa infinita.
Entropia infinita significa che la natura non diviene più, ossia che la natura
diviene uguale all’essere di Parmenide, un qualche cosa di fisso che non si
muoverà più per l’eternità. Questo si deduce rigorosamente dalla matematica, e
la contraddizione è stata l’origine
della crisi. Dato che questo non è possibile.
Quindi l’affermazione che la natura fisica può essere
considerata come un insieme di atomi legati da forze è falsa. Ci deve essere
qualche cosa altro. C’è un nuovo oggetto non localizzabile che si è convenuto
chiamare “vuoto quantistico”. Ma se è vuoto non dovrebbe esistere ? Beh anche
la parola atomo è originata dal concetto
di indivisibile, quindi quando si parla
dei componenti dell’atomo siamo in contraddizione di termini. Il vuoto è
qualcosa. Non è il nulla. E’ un oggetto suscettibile di oscillazione. E
non coincide con lo spazio vuoto perché
è una struttura anteriore logicamente allo spazio tempo. Non puo essere fatta
coincidere con il vecchio concetto di etere. Perché questo era una specie di
strato di materia, una sorta di oceano dove i corpi galleggiavano.
Il vuoto è una struttura da cui poi emergerà lo spazio
tempo. E’ uno oggetto che
astrattamente capace di interagire
con i vari oggetti. Quindi nella
concezione quantistica nessun corpo è mai isolabile, perché si può
isolare solo dagli altri oggetti, ma non si può isolare dal vuoto. Si può usare
una metafora (sbagliata), immaginiamo che ci siano come delle barche nel mare e
il mare sia come il vuoto. Possiamo sapere tutto dei componenti della barca e
del suo equipaggio. Questo ci permette di fare delle previsioni sul
comportamento della barca, per esempio su quanto tempo ci impiegherà a
raggiungere un’altra barca e sulle sue prestazioni. Potremmo però accorgerci ad
un certo punto che la barca comincia ad oscillare, una cosa che non avevamo
previsto. La barca oscilla a causa delle vibrazioni del mare. Questa cosa
influisce nel comportamento della barca anche se questa era presa come oggetto
isolato, perché la presenza del mare che non avevamo considerato ha comunque
influenza nel comportamento della barca.
Quindi anche considerando la barca come
elemento isolato, per poter prevedere il suo comportamento devo necessariamente
considerare anche il fattore mare .
Quindi in questo senso il vuoto è un oggetto fisico anche se
non è spaziale. Grazie all’interazione
degli oggetti con il vuoto il corpo acquista una sua fluttuabilità intrinseca cioè oscilla. Si può dire che non
è vero che la natura ha l’orrore del vuoto. La natura ha invece bisogno del
vuoto per evitare l’entropia si può dire
che la natura ha paura della quiete. Essa non può stare ferma. Nessun oggetto
fisico al mondo, incluso il vuoto medesimo
è libero di non oscillare.
Questo apre delle grandi possibilità. Possiamo quindi avere vari oggetti che
oscillano in fase tra di loro oppure
possono esercitare delle forze tra di loro e interrompere così l’oscillazione in fase.
Possiamo avere quindi forze esterne, ma possiamo avere anche
un moto da dentro all’oggetto, una forza interna collegata alla fase e alla
risonanza.
Mentre il mondo della forza richiede lo spazio tempo. Il mondo della fase è al di fuori dello
spazio tempo. Una relazione di fase si può propagare a velocità infinita. Una
relazione di fase può connettere tra di loro oggetti distanti nello spazio e
nel tempo. Un rapporto di risonanza
potrebbe per esempio essere un rapporto
telepatico. Se io sono in rapporto telepatico con una persona anche distante
migliaia di anni luce, la trasmissione della risonanza (ossia del pensiero)
avverrebbe istantaneamente. Questo viola
il principio di causalità. Il principio
di causalità non si applica alla fase si applica solo alla forza. La forza l’energia e la materia seguono il
principio di causalità. Quindi non si può avere un effetto prima che l ‘agente
causale sia presente. Ma si può avere un rapporto risonante con qualcosa che
avvenga in qualsiasi punto dello spazio tempo, quindi anche del passato o
lontanissimo nello spazio. Queste sono le meraviglie del paradigma quantistico.
Einstein che fu il primo a ben capire le conseguenze
delle leggi della fisica quantistica
e a spaventarsi per le sue implicazioni. Einstein
capisce queste implicazioni nel
paradosso di Einstein Podolski e Rosen
dove disse che se le leggi della fisica quantistica sono vere, se ne deduce che due particelle in risonanza
di fase di loro perché sono frammenti di
un’unica particella che si è separata e
i due frammenti si sono allontanati, allora facendo qualcosa su una delle due
allora istantaneamente l’altra particella sentirà lo stesso effetto, e quindi
si violerà il principio di causalità e secondo
il pensiero del tempo questo non
era possibile. Da ciò Einstein dedusse
che la fisica quantistica non poteva essere vera.
Simultaneamente ad Einstein anche il grande psicologo Carl
Gustav Jung , apprese di questa
possibilità grazie alla sua amicizia con il Fisico Pauli, ma anziché esserne
spaventato ne fu entusiasta. Perché la natura ammette la possibilità di
comportamenti istantanei sincronici. Questo concetto permetteva di spiegare
molte cose a livello psicologico, per esempio il comportamento dell’inconscio
collettivo. In questo senso che cosa diventa il vuoto? Esso diventa l’archivio di tutte le
esperienze naturale che ci sono state che ci sono e che ci saranno (ndr una
specie di biblioteca akasica). Ogni cosa che avviene nell’universo corrisponde
a una qualche fluttuazione che va a
riempire una specie di ripostiglio a cui qualcuno può attingere. Chiunque se vuole si può mettere in relazione con chiunque
altro. Da qui l’importanza
dell’esperimento che Pierobon ci ha
suggerito cioè entrare in una risonanza di fase.
Qui c’è un interessante principio di indeterminazione che è
utile da apprendere. Non vi è solo indeterminazione tra posizione e impulso o
tra energia e tempo. Ma c’è e anche un principio di indeterminazione meno noto tra il numero di componenti di un
sistema e la loro fase. Nel senso che
l’incertezza tra il numero dei componenti di un sistema, moltiplicato per
l’incertezza sulla fase (ossia l’incertezza sul ritmo dell’oscillazione), non
può essere più piccola della costante di Plank. Cioè se io voglio realizzare
una musica perfetta, devo avere la certezza sulla fase (ossia l’incertezza deve
essere zero), allora l’incertezza sul numero dei componenti deve essere
infinita (quindi infinito numero di partecipanti). Mentre se il numero di componenti è finito
allora l’incertezza della fase non può essere più piccola dell’inverso del
numero dei componenti.
Facciamo un esempio se
consideriamo la felicità come l’abbandonarsi ad un ritmo o ad un
oscillazione, se ricerchiamo la felicità assoluta dobbiamo risuonare ad un
ritmo ben definito (incertezza zero), quindi
per avere l’unica vera felicità
dovremo avere un numero di partecipanti infinito. Altrimenti si tratterà sempre
di una “felicità relativa”.
Questo fa capire perché l’essere vivente che è un organismo
centrato sulla fase ha questa passione espansiva, perché tende a connettersi
con il maggior numero possibile di esseri in natura. Da dove viene il suo
interesse per la conoscenza e la curiosità, perché questo è necessario per il
suo benessere .
Succede quindi che gli esseri viventi risuonino nei loro intenti e pulsioni. Questo
spiega come mai in certi luoghi in certi periodi troviamo la presenza di
persone che hanno simili caratteristiche. Succede per esempio che nel 400 a
Firenze troviamo la presenza di tutta
una serie di personalità di spicco per
capacità artistiche e intellettuali. Se dovessimo prendere in considerazione
la probabilità queste cose non dovrebbero succedere. A Firenze si era invece
creato un ambiente risonante per cui le persone che vi risiedevano risuonavano
di questo fervore intellettivo. Il genio
è una persona che ha la fortuna di risuonare con molte persone. Il genio è uno
che è in grado di esprimere le passioni i sentimenti e i sogni di un
grandissimo numero di persone. Lenin nell’“estremismo” dice “le migliori
avanguardie i migliori partiti raccolgono i sogni e le aspirazioni di migliaia
di persone. Ma le rivoluzioni accadono quando questi sogni entrano in risonanza
con i sogni le aspirazioni e le passioni di milioni e milioni di persone”.
Questo spiega la potenzialità enorme che sta dietro a questo
concetto.
Nei paradigmi che Millton Bennet definiva Einsteiniani Newtoniani
c’è che gli oggetti sono definiti all’equilibrio, sono definiti ed
esistono in quanto tali. Ma se un oggetto si muove ed oscilla non si
possono definire.
In questo senso
possiamo pensare di dare definizioni solo di oggetti statici. Per
oggetti che si muovono si può solo dare
una descrizione di come e dove il sistema si sta evolvendo. Questo sistema può rimanere
identico a se stesso per un ò di tempo oppure si evolve? In questo caso
possiamo studiare le leggi di evoluzione.
La caratteristica dell’essere vivente è l’alto
movimento. L’essere vivente si può
muovere anche se nessuna forza è applicata ad esso. L’essere vivente è attivo e
la sua ragione di movimento viene dal suo interno. Un essere vivente è in grado
di gestire le sue capacità e la sua energia nel modo che ritiene più opportuno.
L’essere vivente non
segue solo la legge della causalità, perché esso accumula energia potenziale,
che non ha una sua finalità definita. Sarà
la volontà dell’essere che metterà la finalità e gestirà tale energia causando azioni a priori non prevedibili. Questo è un
problema per la fisica che ama le cose
prevedibili.
Grazie al fatto che gli oggetti quantistici fluttuano
possono esistere dei regimi in cui le oscillazioni di molti componenti si
mettono in fase (si muovono a ritmo come dei danzatori), questo fenomeno nel
mondo della fisica si chiama coerenza.
Un bell’esperimento è quello di fare delle prove con dei
metronomi. Se si mettono dei metronomi su una superficie rigida e si fanno
partire in tempi diversi questi manterranno il loro tempo di partenza e
rimarranno sfasati nel tempo. Ma se i metronomi vengono appoggiati su una
superficie oscillante, anche se vengono
fatti partire in tempi diversi riusciranno in brevissimo tempo a mettersi in
fase.
Si creerà così un insieme coerente. Il motivo è che c’è un mezzo (elastico) in
grado di dialogare con ognuno di essi.
Si crea l’autoconsistenza.
(C’è quindi un continuo
tentativo di ricreare la coerenza tra elementi vibranti di qualsiasi
tipo.)
Si può dimostrare come teorema generale che la capacità di andare
a ritmo dipende dal numero dei partecipanti. Se il numero dei partecipanti è sufficientemente
alto, dopo un po’ le molecole saranno in
grado di risuonare tutte insieme.
Siccome le molecole sono fatte di particelle cariche, l’oscillazione di
particelle cariche crea un campo elettromagnetico di forma ben definita, cioè
un suono puro, non un rumore. Come in un canto tutti vanno a ritmo e nessuno e
stonato. In questo caso si crea un dominio di coerenza che ha una taglia che è
la lunghezza d’onda dell’oscillazione responsabile del mettersi in sieme.
Spontaneamente emergono le taglie in natura. Ogni organo ha
+/- 10% una taglia ben definita che è frutta della coerenza. Qual è l’elemento
biologico che non ha una taglia definita? Il tumore. Che cresce indefinitamente
e non ubbidisce a nessuna legge. Questo perché nel tumore non c’è coerenza. In
un tumore gli oggetti non risuonano tra di loro. Il cancro è una malattia in
cui le molecole perdono per qualche ragione da stabilire la loro coerenza.
Glie esseri viventi sono fatti principalmente di acqua. il
99% delle molecole che ci compongono sono di acqua ma siccome il peso specifico
è più basso delle altre molecole, l’acqua corrisponde solo al 70% del peso
corporeo.
La ragione della prevalenza di acqua nel nostro corpo è data
dalla sua caratteristica che quando le
molecole d’acqua diventano coerenti, l’oscillazione che fa una molecola d’acqua arriva fino al
livello in cui un elettrone diventa libero. Nel dominio di coerenza dell’acqua
si crea un insieme di elettroni pressoché liberi che possono essere messi a
loro volta messi in oscillazioni. Si può creare una gerarchia di livelli di
coerenza. Abbiamo tante molecole che diventano un dominio di coerenza, tanti
domini di coerenza che diventano coerenti tra di loro, e così via sempre a livelli superiori creando
una gerarchia di livelli di coerenza. In questo si sistema si possono costruire sistemi sempre più complessi ed
esseri viventi sempre piu’ grandi.
Un essere vivente funziona bene quando la gerarchia funziona
bene e cioè quando si da energia ad un certo livello riesce ad alimentare a
cascata tutti i livelli di coerenza.
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