Il Papa "allu largu te lu palazzu"
La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i
viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.
(Fernando Pessoa)
Il quadro è del pittore Armentano, ringrazio Gabriele Natale
e Agnese Natale per avermi concesso di fotografare questo bellissimo quadro
espressivo della realtà del paese più bello del Mondo.
Quello che vedete è un quadro di Cesare Armentano. Ho letto
il brano in cui parla del dottore Leuzzi e spero di avere presto il suo libro
per poter leggere il resto di quello che Cesare ricorda del paese più bello del
Mondo dei suoi tempi.
E’ un quadro del 2009 con “lu largu te lu palazzu” pieno di
gente e con la banda che accoglie il Papa. Cesare in questa opera mi ricorda
tanto Walter Molino il disegnatore delle vecchie copertine della Domenica del Corriere.
Il quadro da l’immagine della piazza più importante del
paese con tutti gli abitanti insieme mi ricorda molto la piazza delle serate
dell’estate 2016, mai deserta, piena di persone e di bambini che giocano. Che
meraviglia! Ci passo la sera spesso e la gioia mi pervade, “è viva!” mi dico, “è
sempre viva!”
Merito degli esercizi commerciali che affacciano sulla
piazza che l’hanno rivitalizzata e fatta
diventare “più bella e più forte che pria” come diceva Ettore Petrolini nel suo
famoso Nerone.
Voglio pensare che abbia anche contribuito l’auspicio di
Cesare Armentano che non abitando più a San Cesario di Lecce, conserva nelle
cellule del suo corpo i ricordi della sua infanzia, esattamente come accade ad
ognuno di noi. Ricordi che sono sempre vivi e pulsanti e pronti a informare di
nuovo chiunque viva nel luogo dov’è nato e ancor di più chi se n’è dovuto
allontanare.
Interessante la presenza del Santo Padre che come tutti
sappiamo in piazza Garibaldi non c’è mai stato, è solo passato dalla
Circonvallazione, che oggi appunto è Via Giovanni Paolo II, quando arrivò 22
anni fa, il 17 settembre 1994 all’aeroporto di Galatina per inaugurare il nuovo
seminario realizzato dallo scomparso Arcivescovo di Lecce Mons. Cosmo Francesco
Ruppi.
E chissà che non sia stata la presenza del Papa la causa della
primavera “sancisariana” che ha portato moltissimi fuori dalle case a riempire “lu
largu te lu palazzu”? A me piace pensare che sia per questo. C’è nulla di male?
Antonio Bruno
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