Cristoforo Micheli a Giro di Banda - 06 agosto 2016

Questo il testo letto dal "sancisarianu"  Cristoforo Micheli, lunedì 20 agosto, in Piazza San Pietro a Galatina in apertura di Girodibanda di Cesare Dell’Anna, nell’ambito de La Notte della Taranta Il pezzo di Micheli fa parte del progetto ALF 07 di 11/8 records. La poesia è di Giuseppe Semeraro, poeta ed artista di strada, ed è tratta dal libro “La cantica del lupo”, Besa editore. 
MAGNIFICAT
 L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in dio mio salvatore. perché ha guardato,l'umiltà della sua serva d'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.. Grandi cose ha fatto in me l'onnipotente e santo e' il suo nome. Di generazione in generazione la sua misericordia si estende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore. Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzatogli umili. Ha ricolmato di beni gli affamati,ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele suo servo, ricordandosi della sua misericordia. Come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. La guerra si viene a sedere accanto e la mia solitudine non s'abitua al moderato cantabile del paesaggio umano o dei viali intorno che mi trattengono sempre a riva crocifisso alla solita inquietudine. (Giuseppe Semeraro) 
Chi potrà dimenticare quel 28 agosto 2004 
Quando la musica uscì dal vulcano 
E il languore e la gioia si impadronirono di noi 
Come erano alte le nostre risa 
Si svegliò anche chi dormiva da molto tempo 
E che occhi le donne...che occhi 
Cos'era la forza dolce e potente che ci condusse verso quella musica 
E come finì IN NOME DEL CIELO 
Come finì quell'evento straordinario? 
Io lo so come finì 
Fini' che in un altro mondo un mondo nuovo. 
Fu scoperta finalmente l'umanità 
Si incontrarono tutti gli scienziati del mondo c'era anche Amedeo Klinder l'uomo che aveva scoperto che gli esseri umani erano ancora animali. 
Ovviamente fu boicottato da tutti. 
Noi non avevamo le pulci, e zecche, le code 
Noi avevamo un cervello
Ma il signor Klinder non si perse d'animo e spiegò agli ASTANTI che l'uomo era piu' che per metà fatto di istinto animale mangiava cagava SCOPAVA, si concentrava su quelli che erano i più BASSI. Resto qui sotto quest'altezza di stelle 
Puntando come un lupo la luna
 Ascolto i lamenti dei fratelli dispersi 
Mentre fanno scale verso il cielo 
Amate le vostre dignità di uomini chiuse nell'incertezza della carne









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