Persone che vengono da lontano: Elly Schlein si prenda la responsabilità di una conversazione con tutti i cittadini

 

Persone che vengono da lontano: Elly Schlein si prenda la responsabilità di una conversazione con tutti i cittadini

Elly Schlein, segretaria del Partito democratico ha scritto una lettera pubblicata dal quotidiano “la Repubblica” oggi 18 settembre 2023 che è indirizzata al direttore di quel quotidiano ma che invece è rivolta alla Signora Giorgia Meloni che è a Capo del Governo Italiano.

In questa lettera la signora Elly Schlein dopo una serie di accuse alla Signora Meloni scrive:

“La responsabilità sulla prima accoglienza è del governo, non dei Comuni su cui Giorgia Meloni scarica le sue responsabilità. Devono mettere le risorse e le strutture adeguate a disposizione, con una regia nazionale sull’accoglienza diffusa e coinvolgendo i sindaci.”

Humberto Maturana, dal suo approccio biologico alle emozioni, ci dice che solo le relazioni basate sull'accettazione dell'altro come altro legittimo nella convivenza sono sociali, e che questa accettazione è ciò che costituisce un comportamento rispettoso (Maturana, 2002: 24).

Se non ci sono interazioni nell'accettazione reciproca, avviene la separazione o la distruzione. Senza l'accettazione dell'altro nella convivenza non esiste fenomeno sociale.

«L'essere umano inventa discorsi razionali che negano l'amore e rendono così possibile la negazione dell'altro, non come qualcosa di circostanziale, ma come qualcosa di culturalmente legittimo» (ibidem: 74).

Una conseguenza del fenomeno migratorio è il contatto tra gruppi sociali diversi, che può avvenire all'interno di modelli di gestione della diversità socio-culturale di esclusione o inclusione.

Dalle mie osservazioni e studi ho tratto la conclusione che l’umanizzazione dell’umanità richiede che siamo solidali e cooperativi con i nostri simili, poiché al di là dei confini nazionali, siamo tutti abitanti del pianeta Terra, che è la nostra patria.

La disputa tra esclusione o inclusione delle persone che vengono da lontano è l’oggetto del contendere tra la Signora Giorgia Meloni, che ha il potere insieme alla Lega e a Forza Italia, e la Signora Elly Schlein che desidera mettersi a capo di tutti i partiti e movimenti che non sono alleati con la Signora Meloni per sostituirla vincendo la prossima guerra delle elezioni per la conquista del potere.

Io sono tra i cittadini italiani che desiderano sia messo in atto il modello di gestione della diversità socio-culturale di inclusione e voterò alle prossime elezioni chi mi proporrà questo.

Il compito della Signora Elly Schlein è quello di cominciare una conversazione con i cittadini che la pensano come me per redigere un progetto comune di inclusione delle persone che vengono da lontano. Per questa conversazione servono incontri fisici nei Comuni aperti a tutti i cittadini, anche a quelli che hanno l’opinione di escludere le persone che vengono da lontano.

Io confido nell’umanità di tutti noi e conseguentemente spero che ci convinciamo della necessità e dell’urgenza di includere tutta l’umanità in un processo che garantisca libertà, dignità e benessere perché credo che nell’Universo Mondo non ci sia scarsità ma abbondanza.

Alle prossime elezioni voteremo chi ci propone questo progetto e speriamo di convincere anche tutti gli altri che invece pensano che bisogna respingere le persone che vengono da lontano.

Buona riflessione

La lettera
Vie legali di accesso alla Ue contro i trafficanti
Dalla premier solo demagogia fallimentare
di Elly Schlein
Caro Direttore,
Meloni mi accusa di fare propaganda, ma il suo
fallimento è sotto gli occhi di tutti. Capisco che sia
nervosa oggi che Le Pen la silura da Pontida e deve
applaudirsi da sola per non aver ottenuto nulla di
nuovo rispetto alle politiche europee degli ultimi
dieci anni, tutte focalizzate sul controllo delle
frontiere e senza l’unica cosa che servirebbe all’Italia:
la redistribuzione obbligatoria delle responsabilità
sull’accoglienza dignitosa tra tutti i Paesi europei.
Battaglia che noi abbiamo fatto e che la destra non ha
mai avuto il coraggio di fare per non disturbare i
proprio alleati nazionalisti, quelli che di solidarietà
all’Italia non ne vogliono sapere. Allora si inventano di
poter sigillare il mare, e si rendono ricattabili da
regimi non democratici che chiedono soldi, violano i
diritti e comunque non fermano i flussi. Oggi
insistono per reintrodurre una missione europea, su
modello dell’Operazione Sophia già bloccata anni fa
da Salvini: è bene chiarirgli che serve una Mare
Nostrum europea per salvare le vite in pericolo, ma
nessuna nave può fare respingimenti collettivi contro
il diritto internazionale. È solo demagogia.
La destra ha messo la firma su tutte le pessime leggi
sull’immigrazione che creano irregolarità e rendono
impossibile la gestione dell’accoglienza in Italia.
Erano al governo quando è stato approvato il
Regolamento di Dublino, che da vent’anni blocca
centinaia di migliaia di richiedenti asilo nel primo
Paese d’approdo, spesso l’Italia. La legge Bossi-Fini da
vent’anni permette l’ingresso legale praticamente
solo se un datore di lavoro ti chiama nel suo Paese
senza conoscerti e ti offre un lavoro.
Invece servono vie legali e sicure per l’accesso a tutti i
Paesi europei, come unico modo di scalzare le reti dei
trafficanti di esseri umani verso l’Italia, la Grecia, la
Spagna e pochi altri Paesi. Il Governo ignora il
prezioso richiamo del Presidente Mattarella
sull’apertura dei canali regolari di ingresso.
I decreti Salvini prima e Meloni poi, oltre a rendere
più difficile salvare vite in mare
proprio ora che la Guardia
Costiera chiede aiuto alle ONG
per i salvataggi, smantella
l’accoglienza diffusa che è
l’unica che garantisce piccole
soluzioni abitative diffuse sui
territori, coinvolgimento dei
sindaci e delle comunità locali,
servizi per l’inclusione sociale,
trasparenza sui fondi, regolari
appalti anziché affidamenti
diretti. La responsabilità sulla prima accoglienza è del
governo, non dei Comuni su cui Giorgia Meloni
scarica le sue responsabilità. Devono mettere le
risorse e le strutture adeguate a disposizione, con una
regia nazionale sull’accoglienza diffusa e
coinvolgendo i sindaci. Anche il limite massimo
consentito di trattenimento dei migranti fino a 18
mesi non è una novità, è una scelta odiosa sul piano
della restrizione della libertà personale e delle
condizioni di vita, ma era già così in passato e peraltro
questo non ha minimamente inciso sul numero di
rimpatri. Tutta demagogia e nessuna risposta reale

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