La Storia della Stazione ferroviaria di San Cesario di Lecce
Compilatore: Antonio Monte, Raffaella,De Giuseppe
Data: dicembre 2002
Visto:
Revisione: de Gennaro Giovanna, maggio 2008
Pagine n: 12
Note:
A Dati di archivio Codice scheda: Stz-FSE-16-075-068
Scheda singola: si
Scheda sintetica con n. O schede derivate
Scheda derivata n. O Codice scheda sintetica:
B Identificazione
Località: San Cesario
Coordinate Longitudine 18°_ 09' - 36"; Latitudine 40° -
18' - U"
Denominazione del sito: Stazione Ferroviaria di San Cesario
di Lecce
Oggetto: Stazione ferroviaria'
Superficie coperta: mq 303
Superficie di pertinenza: mq 10563
Dati catastali:
Partita: Foglio: n.6 Particella: 70; 3 U
C Utilizzazione
Uso attuale: stazione ferroviaria
Usi precedenti: stazione ferroviaria
D Previsione di destinazione
Destinazione attuale demolizione modifiche riuso altro
Note:
E Localizzazione
Indirizw: via Ferrovia
Accesso: via Zollino - Lecce, via vecchia Ferrovia
Proprietà: Regione Puglia
Fondo accessibile Interno accessibile Autorizzazione
necessaria
Se sl indicare come ottenerla: Direzione Ferrovie del
Sud-Est, Bari
Contatti sul posto: Capostazione -
F Oggetti che compongl!no il sito
Denominazione Rif. Scheda derivata n.
I Piattaforma per scalo merci
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G Dati storici
Data di primo impianto del sito o dell'oggetto: 1868
Progettista: Committente: Società delle Ferrovie Meridionali
Ditta costruttrice: Impresa Perrone, Impresa di costruzioni
"Coppola"(1868)
Esiste un archivio aziendale: si
Se sl indicare periodi coperti: non è inventariato
Riferimento scheda archivi aziendali:
G Dati storici - Note storiche
Nel 1855, il Cav. Carlo Sozi Carafa, intendente della
provincia di Terra d'Otranto, esortava i suoi conterranei a contribuire alla
realizzazione della ferrovia considerando [ ... lI vantaggi che arreca un tal
mezzo di pronta comunicazione [ ... l soprattutto per il commercio,
l'agricoltura, l'industria [ ... l.
Ma in cima a tutto sta !'interesse del proprietario e dell' Agricoltore
[ ... l aumentandosi per essa il prezzo delle loro derrate, colla felicità
della vendita [ ... l. Ove sarà quel diligente padre di famiglia che non
toglierà da suoi risparmi, una piccolissima parte per impiegarla ad un' opera
che gli offre l'interesse del 5% sul denaro' impiegato? [ ... ].Finalmente
perché nulla sia preferito onde raggiungere una meta cosl utile e grandiosa, io
nomino una deputazione per ogni comune, la quale riceve da me lo speciale
incarico di promuovere la sottoscrizione delle azioni [ ... l.
Ma il primo progetto, risalente al 1855, per la
realizzazione di una strada ferrata nelle Puglie faill. Solo con la caduta dei
Borbone (1861) e la conseguente rottura della convenzione con la società Delchante,
i lavori per la costruzione della ferrovia Ancona - Otranto, furono affidati
alla Società delle Ferrovie Meridionali.
Nel 1865 il Decreto del Ministro dei Lavori Pubblici Stefano
Iacini, stabill il tracciato definitivo della linea Lecce-Maglie-Otranto che
prevedeva la costruzione di una stazione a San Cesario. Nel 1866, viene
depositata la pianta particellare çon l'elenco indicato dei terreni considerati
essere necessari all' esecuzione dei tratti di strada compresi tra i Km 109837
al 109917 e dal 109978 al 114350. I terreni espropriati furono occupati nell'
aprile 1867. I proprietari furono 42: Libertini Vincenzo, Libertini Giovanni,
Cappella de' Addolorata di Lecce, Demanio Nazionale per il Seminario di Lecce,
Carrelli Arturo, Raho Angelo, Immacolata di S. Cesario, Faggiani Vito, Micella
Francesco, Vrgallo Donato, Russo Benedetta, Capone Oronzo, Carlà Angelo,
Taurino Luigi, Capitolo di S. Cesario, Capone Francesco, Pascali Salvatore,
Faggiani Gabriele, Caraffa Giuseppe, Carlà Angelo, Russo Antonio, Taurino Francesco,
Vergallo Angelo, eredi di Giuseppe Libertini, Pensini Pasquale, Romano
Pasquale, Longo Angela e salvatore, Giuseppe Cesario, Sabbetta Giuseppe alias
Pollastra, Faggiani Domenico, Carlà Giovanni Battista, Terragno Angelo, Arciconfraternita
dell' Addolorata di Lecce, Santoro Felice, Petitpied Rosa, Gabellone Pasquale, Silvestro
Francsco Battista, Giudo Francesco, Manno Cesario, Carlà Giuseppe, Coppola
Salvatore, Berardini Alessandro.(in appendice l'elenco dei terreni spropriati).
Tutti gli espropriati, in base alla legge 25 giugno 1865 sulle espropriazioni
per causa di utilità pubblica, avevano diritto ad un'indennità non superiore
alle lire 200. L'appalto per la costruzione della ferrovia fu affidato alI' Impresa
di costruzioni "Coppola", la stessa che costrul quella di Lecce.
Nel 1888 emerge la necessità di costrnire una navetta di
pietra calcarea sulla via che porta alla stazione' ferroviaria; precisamente
all'inizio della strada tra la casa Terragno e quella dei fratelli Margiotta.
Questa necessità si sentiva in quanto, durante l'inverno, a causa delle piogge,
il fango si depositava in quel punto, pregiudicando il passaggio ai cittadini.
Nel marzo deI1890, "la Società anonima italiana per le strade ferrate
meridionali cedette in assoluta proprietà, al Comune, la strada di accesso alla
stazione di S: Cesario di Lecce, affinché venisse classificata fra le strade
comunali. Essa inoltre consegnò, al Comune stesso, il piazzale esterno della
stazione medesima. n 20 marzo 1898, le strade parallele ed i passaggi a livello
vennero ultimati.
Nel 1898 la Società italiana per le strade ferrate
meridionali (società anonima sedente in Firenze con capitale di L. 260 milioni
interamente versato) consegna al Comune di S. Cesario la strada parallela alla
Ferrovia fra i Km 802 + 721 e 803 + 763. Questa strada avrebbe dovuto mettere in
comunicazione tra loro, la comunale S. Cesario - Cayallino, l'entrata vecchia
S. Cesario – Maglie e i fondi interessati dal passaggio della ferrovia.
Tale strada aveva una larghezza variabile fra i 3,20 e i
5,40 m ed una superficie stabile di mq 4520.
I passaggi a livello erano il N° 3 al km 110.510 della
strada vecchia da S. Cesario - Cavallino, il W 8 al 113.900 della strada
comunale S. Cesario - Maglie.
Il 17 giugno 1898, la società italiana per le strade ferrate
meridionali consegna al CorilUne di S. Cesario la strada ferrata.
Questi gli immobili consegnati: casa cantoniera a due piani
al km 802 + 710 con forno in muratura utilizzato come alloggio personale del
ferroviario, una casa cantoniera a due piani e forno al km 801 + 534; due
garette a primo piano utilizzate come posto di guardia, un magazzino ad un
piano, una cabina stazione ad un piano, il fabbricato viaggiatori a due piani costruito
in muratura di pietra leccese, i vani coperti con volte centinate in tufo, ad
eccezione dei vani estremi del piano terra coperti con voltini in tufo e
poutrelles.
Nel corso dei primi due decenni del '900, il traffico della
stazione assunse un movimento rilevantissimo. S. Cesario e S. Pietro, infatti,
grazie alle loro industrie, conquistarono un posto importantissimo fra i centri
commerciali della Provincia. A parte questi due comuni, inoltre, della stazione
si servivano anche i Comuni di Lequile con la frazione di Dragoni, S. Pietro in
Lama, Cavallino, Lizzanello e S. Donato di Lecce con la frazione di Galugnano.
La stazione di S. Cesario cominciava a non rispondere più come avrebbe dovuto
alle esigenze della popolazione. Le merci che partivano ed arrivavano venivano
accatastate sulla banchina e lungo il piazzale interno della stazione
rischiando di deteriorarsi o essere distrutte. Ciò determinava m,alcontento tra
i commercianti. Per questo motivo, nel 1923, il municipio chiese al governo la
costruzione di un Il,lagazzino merci con la relativa tettoia di protezione.
Inoltrata alla Camera di Commercio, la domanda venne respinta in quanto il
traffico di S. Cesario veniva considerato "piuttosto limitato" e tale
quindi, da non giustificare la notevole spesa [ ... ].
Intanto il 1 luglio 1931 nascono le ferrovie sud - est. Esse
rappresentavano l'organico raggruppamento delle linee già esercita~ dalla
Società per le Ferrovie salentine (Km 276) e dalla Società per le ferrovie
sussidiate (km 114) integrate da due tronchi esercitati dalle ferrovie dello
Stato (Lecce - Zollino -Maglie - Otranto/ Zollino - Gallipoli di km 82, di cui
fa parte la stazione di S. Cesario).
Nel 1937 vennero acquistate due locomotive a vapore, 18
carrozze a carrelli e due bagagli, anche in considerazione dell' accresciuta
domanda di trasporto che alla fine di quello stesso anno supera il milione e
mezzo di viaggiatori. In previsione dell'incremento del traffico, l'attenzione
dell' Azienda si rivolge alla trazione diesel che all'estero ha già raggiunto
un notevole sviluppo.
Nel 1939 sono in costruzione, presso l'Officina Meccanica
della Stanga di Padova, sei automotrici diesel meccaniche a carrelli.
Alla fine del conflitto mondiale il materiale rotabile
risulta in gran parte distrutto. Negli anni subito dopo il conflitto, tutta la
Puglia, rinata, vuole costruire, coltivare e lavorare: si sviluppa
il,pendolarismo.
Nel 1947 le Officine Breda consegnano 12 carrozze a carrelli
dello stesso tipo di quelle già in servizio dal 1937; conseguentemente vengono
demolite le 17 vetture a due assi ormai obsolete.
Nel 1951 le officine Reggiane e le Officine Meccaniche della
Stanga ricostruiscono 4 automotrici diesel.
Il 2 agosto 1952 è promulgata la legge n. 1221. Essa prevede
l'intervento dello Stato per risanare ed ammodernare le reti ferroviarie in
concessione all'industria privata. Le ferrovie del sud - est, sfruttando questa
legge, riescono ad accaparrarsi automotrici diesel- meccaniche, 22 rimorchi -
pilota, 13 locomotive diesel - elettriche, 5 locomotive diesel idrauliche di
manovra.
111960 segna il definitivo superamento della trazione a
vapore e l'inizio di una nuova era per molte stazioni che, come quella di S.
Cesario, hanno bisogno d'interventi di ristrutturazione e di un nuovo aspetto.
In questi anni, infatti; forse a causa delle vibrazioni provocate dal passaggio
dei treni, o per via delle scosse telluriche avutasi nell'ottobre del 1959, le
lesioni del fabbricato viaggiatori, sala d'aspetto e magazzino, si accentuarono
tanto da destare seria preoccupazione. In particolare, date le sue condizioni
generali, si riteneva opportuno radere al suolo il fabbricato viaggiatori o . comunque
demolire la parte superiore sino alle imposte delle volte del piano terra;
successivamente ricostruire i muri.
Nel marzo del 1963, l'appalto viene concesso all'Impresa
"Perrçme Cesari", che si impegnò ad Il 12 agosto 1991, alle ore 4:
05, si verificò un incendio probabilmente doloso, sviluppatosi nei locali
deposito bagagli. I danni causati furono ingenti soprattutto nell'Ufficio
Movimento, dove il solaio "intennedio, tra il piano terra e il primo
piano, si presentava con il fondo delle pignatte in I laterizio completamente
rotto, privo d'intonaco e con i ferri d'armatura dei travetti in conglomera- I to
cementizio messi a nudo; il pavimento irrimediabilmente rovinato; gli infissi
sia interni che esterni erano irrecuperabili cosÌ come l'impianto elettrico.
I lavori di ricostruzione e ristrutturazione vennero
affidati alla 1. CO. RI. S. p.a. di Roma con contratto stipulato in data
"3 gennaio 1991, la quale provvide alla "demolizione e ricostruzione
del solaio latero - cementizio dell'Ufficio movimento; alla Jjmozione e rifacimento
d'intonaco, rifacimento del pavimento dell'Ufficio Movimento, ricostruzione
della cabina ACE, realizzata con uno zoccolo in muratura, su cui verrà
appoggiata una vetrata COn intercapedine d'aria; realizzazione di un impianto
di riscaldamento centralizzato con radiatori per tutto lo stabile ed altro ancora.
I lavori sono stati ultimati il 30/03/1993 COn 357 giorni di
ritardo rispetto al termine contrattuale.
Dopo quella data la stazione continua a funzionare ed a
servire gli abitanti di San Cesario senza subire ulteriori modifiche.
G Dati storici - Fonti bibliografiche
Ufficio Statistica (a cura), Ferrovia sud - est 1932 -1988,
Testi: Antonietta Spinarelli, Roma 1988;
Azienda Autonoma delle ferrovie dello Stato. Servizio Lavori
e costruzioni. Cultura regolamentare.
Aggiornamento al dicembre 1970. Redattore Carlo Gaddini;
R. Covino, R. De Giuseppe, A. Monte, A: M. Stagira, I
monumenti dell'industria a San Cesario di Lecce, San Cesario di Lecce, Piero
Manni 2003.
G Dati storici - Fonti d'archivio
Archivio Storico Comunale di San Cesario di Lecce;
Archivio di Stato di Lecce;
Archivio dell'Ufficio Tecnico Comunale di San Cesario di
Lecce;
Archivio Ferrovie Sud - Est;
Associazione ferrovieri - Lecçe
G Dati storici - Fonti iconografiche
Catasto terrèni: Stralciò di mappa. Impianto. 1930 circa.
Scala l: 1000;
Catasto fabbricati: stralcio planimetrico della tratta dal
Km 799 + 850 al km 802 + 500, con indicazione
delle garette e case cantoniere stralcio planimetrico della
stazione di S. Cesario dal Km 802
+ 500 al km 803 + 143. Scala l: 1000;
Archivio Storico Comunale (presso Archivio di Stato), Busta
n. 249 fasc. n. 1233, 1229, 1230: computo metrico, stralcio planimetrico della
stazione di San Cesario per la cessione della stazione delle strade d'accesso e
la consegna del piazzale esterno. Data 5 marzo 1890 scala: l: 1000 stralcio planimetrico
della strada parallela a levante della ferrovia fra i Km 802 + 721 e 803 + 763
da consegnarsi al comune di San Cesario. 24 marzo 1898 scala I: 1000;
Archivio Ferrovie Sud - Est: Progetto della demolizione e
ricostruzione del" F. V. di San Cesario.
Piante, sezioni e prospetti data: 31110/1962 scala 1:100; progetto
della recinzione del piazzale sterno. Lato Zollino scala l. 100; demolizione
parziale e ricostruzione del F.V. febbr. 1960 scala l: 100;
PlllnimetriaF.V. con indicazione degli ambienti e degli
impianti P.T. P.P. scala 1:100;
Stralcio planirnetrico della stazione di S. Cesario
29/10/1962 scala l: 1000.
G Dati storici - Fonti orali
Non rilevate
G Dati storici - Testimonianze orali
Non rilevate
H Descrizione processi produttivi storici
Tipo di processo:
Materie prime:
Ciclo di lavorazione:
Sino al 1991, la stazione di San Cesario era dotata di un impianto
ACE (Apparato Centrale Elettrico). Gli ACE vengono così chiamati in quanto il
funzionamento di tutte le loro parti avviene mediante energia elettrica la
quale è utilizzata sotto forma di corrente continua.
Negli ACE si distinguono tre parti essenziali: la prima
comprende tutti gli organi di manovra vera e propria dei deviatoi e dei segnali
e che vengono chiamati "manovre da deviatoio e manovre da segnalé; la
seconda è formata dal complesso di conduttori elettrici ed accessori, che
collegano le suddette manovre alla terza parte; la terza è costituita dal banco
di manovra, istallato in apposita cabina le leve poste' sul banco di manovra,
oltre a manovrare i vari enti di stazione, azionano le sbarre di una serratura
meccanicll la quale serve a stabilire fra le leve stesse e fra gli enti che
comandano sul piazzale, i necessari collegamenti per soddisfare determinate
condizioni di sicurezza nei movimenti dei treni e delle manovre.
Dopo l'incendio del 1991', fu acquistato un A.C.E.I.(SISAB
S.P.A. - Bologna). Esso si differisce dall' A.C.E. in quanto non esiste
serratura meccanica e tutti i collegamenti di sicurezza sono realizzati elettricamente
tramite relè: si dice perciò che negli ACEI esiste una "serratura
elettrica".
A differenza degli ACE, negli ACEI, per ciascun movimento di
treno, il comando di tutti gli organi operativi di piazzale interessati, viene
impartito, in situazioni normali, semplicemente premendo un pulsante di comando
d'itinerario.
Molto semplicemente: prima che la stazione di Lecce possa
mandare un treno alla stazione di San Cesario, deve avere il consenso da parte
di quest'ultima.
Il consenso si dà tramite "Blocco elettrico" (o
strumento elettrico).
Premendo un pulsante dalla centralina, tutto si dispone
automaticamente per l'arrivo (o per la partenza) del treno.
Le stesse operazioni vengono compiute quando si deve spedire
un treno a Galugnano.
In tal caso il consenso, si chiede all' altra stazione.
Arrivato il treno, il capostazione esce dalla cabina e
controlla il treno, in particolar modo "la coda" (una placca
metallica a strisce rosse e bianche, posta alla fine del treno), utilizzata per
verificare se il treno è giunto completo in stazione.
I Descrizione analitica: Elementi costruttivi
Strutture verticali
Muratura: in conci di pietra locale
Acciaio o ghisa:
Cemento armato: pilastri
Altro:
Strutture orizzontali
Volte:
Solai in legno:
Solai in ferro:
Solai in cemento armato: Solai in latero-cemento: si
Altro:
Copertura
Soluzione geometrica Soluzione strutturale
A volta:
Piana: solaio a getto latero-cementizio
Inclinata:
Altro:
Manto di copertura: lastre in pietra "leccese"
Tamponatura e superfici esterne: in conci di pietra locale
Eventuali elementi caratterizzanti:
Caratteristiche particolari:
Ambiente: extra urbano
Stato di conservazione:
Eccellente hJ.!QnQ discreto cattivo rovine
L Macchinari
Vi sono macchinari di interesse archeologico industriale: No
Sono utilizzati:
Se si, indicare quali:
M Descrizione sintetica
Alla stazione ferroviaria si accede da via Ferrovia-
Piazzale della stazione.
Il prospetto principale, di modesta fattura, fu rifatto nei
lavori di ricostruzione effettuati nel 1963 e nel 1991-93. Varcato l'ingresso
della stazione, si entra in un ambiente destinato a disimpegno che . dà accesso
alla biglietteria, alla sala d'attesa e ad un passaggio di collegamento tra il
piazzale della stazione e il piazzale di sosta dei passeggeri. Percorrendo la
struttura ferroviaria, si scorgono altri ambienti destinati ad ospitare la
cabina A.C.E.I.e la postazione del capostazione, gli uffici, il deposito
bagagli e merci, i servizi ed un altro deposito. Inoltre, una scala a due rampe
rette a "U" porta al primo piano destinato ad abitazione.
Gli ambienti sono tutti coperti con solai in latero-cemento.
N Note critiche
La stazione di San Cesario è una delle tappe del tronco
Zollino-Lecce (facente parte della Bologna - Otranto) completata nel 1868.
Quello éhe oggi si vede è il risultato di due
ristrutturazioni che si sono succedute l'una a trent' anni di distanza
dall'altra (la prima nel 1963 e la seconda nel 1993)e che hanno stravolto ciò
che era in origine.
Le pareti esterne sono di colore rosa.
È importante sottolineare quanto la ferrovia per San Cesario
sia stata un importante mezzo di comunicazione, efficace ed immediato per
mettere in contatto i piccoli centri con i più grandi nodi commerciali locali,
naiionali ed internazionali.
Non è un caso infatti se i due più grandi stabilimenti
industriali in San Cesario fossero nati in prossimità della stazione traendone
grandi benefici in termini di organizzazione del lavoro ed in termini economici.
La presenza della stazione, oltre che di un gran numero di
attività industriali, fece di San Cesario di Lecce, un paese molto singolare in
quanto, anzicchè beneficiare della vicinanza con il capoluogo, preferì
diventarne autonomo, quasi in un rapporto di emulazione.
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