MANNI PASQUALE San Cesario (Le) 1745 - 1841
MANNI PASQUALE
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San Cesario (Le) 1745 - 1841
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Nato il 26 febbraio 1745 a S. Cesario di Lecce, completò a Napoli il suo corso di studi, beneficiando dell’ospitalità fornitagli dal salentino Michele Arditi. Fondatore del Museo Archeologico. Durante il lungo soggiorno napoletano, il Manni ebbe modo di seguire gl’insegnamenti di Domenico Cirillo, il quale stimolò la sua vocazione per gli studi medici e naturalistici. Infatti risalgono a quel periodo le prime escursioni botaniche da lui compiute nel Napoletano e sulla Maiella, assolvendo l’incarico ricevuto dal Cirillo stesso. Stabilitosi definitivamente nel Salento, proseguì l’opera di raccolta e classificazione di esemplari della flora locale, collezionando un erbario. Dette quindi alle stampe nel 1789 le sue Riflessioni fisico-chimiche sopra la meccanica veggetazione delle piante. Facendo inoltre tesoro dell’esperienza acquisita osservando le eruzioni del Vesuvio, pubblicò nel 1795 un Saggio chimico-fisico della cagione de’ baleni e delle piogge che osservansi nelle grandi eruzioni vulcaniche. Contemporaneamente esercitò con molto successo l’attività di medico, facendo da maestro a personaggi che sarebbero diventati illustri nella Medicina e nella Storia Naturale, come Costantino Dimitri, Donato Pellegrino e Oronzo Gabriele Costa. Nel 1807, Domenico Cotugno lo nominò Socio Corrispondente per la Regal Società d’Incoraggiamento per le Scienze Naturali. Nel 1810 fu nominato Socio ordinario nella Società d’Agricoltura, poi Società Economica leccese, della quale divenne in seguito Tesoriere e Presidente. In seno ad essa, nel 1814 ricoprì la carica di Direttore del nascente Orto Botanico della città, che arricchì negli anni di numerosi esemplari di vegetali. Nominato Presidente della Commissione per la diffusione del vaccino antivaioloso, fu anche medico presso l’Ospedale Militare di Lecce e poi in quello Civile. Dei suoi studi medici sulla vaccinazione lasciò inedita una memoria sulla conservazione del pus vaccinico, mentre nel 1818 pubblicò uno studio su La natura e gli effetti del contagio petecchiale e , nel 1823, i suoi Pensieri fisiologici di risposta al dubbio proposto dall’università di Lovanio, in cui prendeva posizione sulla teoria dell’irritabilità del Brown. Si interessò inoltre di geologia e mineralogia e nel 1820 pubblicò il saggio Della meteora apparsa la sera del 29 novembre del 1820. Continuò ad essere attivamente impegnato anche in età molto avanzata (è del 1837 una sua Istruzione per il miglioramento dell’industria della seta) e morì a Lecce il 3 ottobre 1841
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Opere
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Hanno scritto di lui
P. Greco, Necrologia di Pasquale Manni, Napoli 1842
G. Iacovelli, Gli Acquedotti di Cotugno, Galatina 1988
E. De Simone, Pasquale Manni eclettico naturalista salentino, Lecce 1999 |
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