Fabiana Del Cuore, ovvero ogni discriminazione si basa su una teoria che giustifica il negare l'altro

 

Fabiana Del Cuore, ovvero ogni discriminazione si basa su una teoria che giustifica il negare l'altro

di Antonio Bruno

Mi ha molto colpito il post in cui la candidata Sindaco Fabiana Del Cuore ha comunicato quanto alcune cittadine e cittadini le hanno riferito in tema di parole “offensive” indirizzate alla sua persona da candidati sindaci. La candidatura a Sindaco di Fabiana Del Cuore in questo presente storico di San Cesario di Lecce, non può considerarsi un’anomalia, perché il Consiglio Comunale è da 30 anni che vede le donne presenti nella vita pubblica, dal 1993 quando Adriana Capone entrò nella giunta sino ai giorni nostri con la presenza, una per tutte, di Elisa Rizzello. Ed è stato magnifico che a San Cesario tante donne siano state protagoniste della gestione ed amministrazione della cosa pubblica. Il problema è come dialogare con le donne. Non si può negare che uomini e donne abbiano un rapporto che ha a che fare con il loro sesso diverso, con il modo di preferire in cose diverse, e questo è rispettabile. E questo fatto devo accettarlo e parlarne con rispetto. Ciò significa essere disposti a riflettere su tutto, a rispondere a tutte le domande, in questo modo la Candidata Sindaco ed i Candidati Sindaco avranno una convivenza sociale in quel rispetto reciproco, nel rispetto delle differenze.

Poi mi sono fatto una domanda: perché abbiamo queste differenze? E mi sono dato una risposta. Secondo me queste differenze ci sono perché abbiamo una cultura che discrimina, è patriarcale, misogina. Le donne sono trattate come qualcosa di qualità inferiore. Non solo dobbiamo rispettare le differenze, ma dobbiamo armonizzarle nella convivenza.

Una volta Humberto Maturana ha partecipato a un incontro femminista e osservò che in quella riunione le donne si lamentavano contro gli uomini. Lui chiese la parola e disse che voleva parlare da biologo, e da quella competenza propose ciò che avrebbe potuto risolvere completamente il problema che stavano stigmatizzando. La soluzione che propose Maturana fu la partenogenesi femminile, la riproduzione senza ricorrere a un gamete maschile. In questo modo si sarebbe ottenuto di far nascere solo femmine tanto da far scomparire i maschi. A qual punto ha chiesto se non sembrava loro una buona soluzione. Tutte indistintamente risposero con un grido:NO!!!!!

Cosa significa? Che la soluzione non è l'eliminazione dell'uno o dell'altro sesso, ma l'armonia. E l'armonia richiede rispetto. Ma se ci educhiamo pensando che c'è una differenza di valore, come accade con la discriminazione salariale e altre differenze sempre con le donne in una posizione di inferiorità rispetto agli uomini, questo rispetto non si può fare. Io ho partecipato ai lavori dal 2012 al 2017 della Commissione Pari Opportunità tra uomo donna del Comune di San Cesario di Lecce e ho sempre detto di volere la pari opportunità tra me e le donne. Uno per avere la pari opportunità non può guadagnare più dell'altro per lo stesso lavoro, né può avere accesso preferenziale in virtù del genere. Gli esseri umani sono tutti diversi, abbiamo storie diverse, genetiche diverse... il problema non è l'uguaglianza, ma l'armonia nella convivenza del rispetto reciproco. Ogni discriminazione si basa su una teoria che giustifica il non amare l'altro, negando l'altro. Per avere la conferma di ciò che ho scritto basta osservare ogni situazione di discriminazione e differenza.

Concludo indicando a Fabiana una frase che penso possa servirle per affrontare la violenza che ha subito:

La miglior vendetta? La felicità. Non c’è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice. – Alda Merini

Sii felice indicando alle donne la strada che stai facendo, la strada dell’armonia che può esserci sono nel reciproco riconoscimento di legittimità e nel reciproco rispetto.

Antonio Bruno

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