"Ci prenderemo cura l'uno dell'altro"
"Ci prenderemo cura l'uno dell'altro"
Sul quotidiano DOMANI di oggi venerdì 19 maggio 2023 Salvatore BRAGANTINI economista che ha ricoperto incarichi, esecutivi e non esecutivi, in società quotate, banche e imprese industriali e di servizi, e che è componente del Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Milano oltre che Presidente non esecutivo di Indaco Ventures SGR, gestore di fondi alternativi, si spende sul SALARIO MINIMO argomentando della opportunità che sia una decisone del governo. Io invece confesso che mi commuoverei se leggessi che noi cittadini ci impegniamo a interessarci gli uni degli altri, e dovremmo dircelo così: "Ci prenderemo cura l'uno dell'altro" ... questa semplice idea è estranea al nostro paese. Sarebbe un pensiero che una volta per tutte ci farebbee smettere con la nostra cultura del "bastiamo da soli", "si paga tutto", "se non hai soldi non vali niente". Ad esempio oggi c’è l'“orgoglio” che comporta il poter pagare l'istruzione dei propri figli che è addirittura esaltato… Ma allora, cosa succede a chi non può pagarla? Per loro ci sono le scuole pubbliche –che hanno finanziamenti molto scarsi. Con ciò le differenze socio-economiche si approfondiscono, perché chi non ha risorse non ha la possibilità di migliorare la propria situazione attraverso l'istruzione.
Installare in questa società il concetto di bene comune implica il superamento di una situazione assolutamente avversa, non solo nella situazione esterna che stiamo vivendo, ma nella mentalità prevalente nel Paese
A cosa è servito lo Stato in tutti questi anni?
A pochissimo. A fronte del pagamento dell'IVA su tutto ciò che acquisti, cosa abbiamo in cambio? Paghiamo l'istruzione, la sanità, ovviamente il cibo, l'acqua, la casa, il riscaldamento, i trasporti; e per chi viaggia in auto, l'assicurazione, il carburante sempre più caro, il parcheggio e ovviamente ci sono le autostrade in concessione e gli immancabili caselli.
Se cadi nell'inganno dei voli "low cost" (presumibilmente economici)... beh, perché siano "economici" dovrai viaggiare con poco più della tua biancheria intima (indossata); perché ti fanno pagare di più se vuoi portare altro, se superi il peso massimo del bagaglio (?), se vuoi avere un po' più di spazio, se scegli un posto, se vuoi scendere prima... ecc, ecc,
Qual è il bene comune? Si potrebbe dire che è percepire come proprio ciò che accade all'altro, desiderare per l'altro ciò che vogliamo per noi stessi. È facile descriverlo, ma difficile da praticare quando prevalgono l'intolleranza e l'individualismo. Nonostante ciò, non possiamo dimenticare che la società che abbiamo è il risultato della nostra responsabilità di cittadini. Il bene comune deve essere libero da ideologie meschine, bandiere e interessi. Forse è una delle poche armi non letali e democratiche che si possono usare quotidianamente, almeno per ri-umanizzarci”.
Ci si potrebbe chiedere se l’ITALIA sia sempre stato un paese intollerante e individualista. Forse no. Ha cominciato ad esserlo quando le politiche del liberalismo economico ci hanno iniettato le vene, quando ci hanno reso assuefatti al consumo, alla meritocrazia, e ci hanno detto che con fatica e sacrificio si arriva alla meta, ovvero faticare per ottenere poco , per esserne felice e grato. Poi abbiamo cominciato a dimenticarci degli altri perché la cosa più importante era la soddisfazione personale, il godimento dei propri successi e le garanzie economiche che il nostro debito ci dava.
Abbiamo iniziato a viaggiare, cambiare macchina, comprare la prima casa, mentre le istituzioni finanziarie aumentavano la loro ricchezza. Finalmente ci siamo sentiti integrati, riconosciuti perché potevamo comprare quello che volevamo, il sistema bancario era aperto e disponibile 24 ore su 24. Senza rendercene conto sostituiamo l'essere all'avere e questo finisce per distruggere qualsiasi società e lo stesso Stato garante del benessere (istruzione, salute, pensioni) che a poco a poco si sta trasformando in una casa di carta, perché non ha niente da gestire, né a nessuno dare nulla, poiché privatizza tutto.
Quindi, installare il concetto di bene comune in questa società implica il superamento di una situazione assolutamente avversa, non solo nella situazione esterna che stiamo vivendo, ma nella mentalità prevalente nel Paese.
La mia fortuna personale si chiama istruzione gratuita. Una mentalità completamente diversa da quella che conosciamo. L'istruzione gratuita livella il campo di gioco, offre a tutti pari opportunità di sviluppare il proprio potenziale, che in realtà è diverso per tutti. Non siamo tutti uguali e questo è un bene; una società veramente interessata al bene comune deve tener conto di tutte queste diverse capacità, sfumature e particolarità.
Mi auguro che il nostro Paese presto abbia l’opportunità -forse l'unica- offerta dalla consapevolezza di ognuno di noi che ci porti a desiderare veramente il bene comune in modo tale da divenire una società veramente inclusiva che ci ricordi cos'è " prenderci cura di noi stessi". tra tutti".
Buona riflessione
LOTTA ALLE DISUGUAGLIANZE Sul salario minimo il Pd deve essere meno cauto
SALVATORE BRAGANTINI economista
L’inflazione taglia i redditi di dipendenti e pensionati: non possono scaricare su altri il maggior costo della vita, e pagano iI pure il grosso dell'imposta sul reddito. Autonomi e imprese possono invece traslare su altri gli aumenti e l'imposta possono evaderla alla grande_ Le banche centrali, vedendo la "grande dimissione" e le difficoltà delle imprese nella ricerca di personale. temono l'avvio di una spirale prezzi/salari. Per fermarla, anche la Banca centrale europea aumenta i tassi a breve, ma l'inflazione dell'Eurozona nel 2022 è venuta per due terzi dai maggiori margini aziendali; solo per un terzo dai salari. Per una volta che, dopo decenni, il lavoro può aumentare la propria quota di valore aggiunto, la politica monetaria gli spunta l'arma in mano. Lo fa, per la teoria classica perché altrimenti l'inflazione continuerà a taglieggiare i dipendenti: non si lagnino, lo facciamo per il loro bene! L'argomento può essere giusto o errato, non si può prevedere come le persone reagiscono alle circostanze. molti farti possono indurre reazioni opposte è bene che salga l'occupazione. ma la banca centrale. temendo un surriscaldamento dell'economia, potrebbe alzare i tassi. L'economia è disciplina sociale, non scienza esatta Deve dosare acceleratore e freno, non c'è una velocità giusta in astratto; conta l'abilità di chi guida ma anche il tracciato, la visibilità, le condizioni del mezzo, il fondo stradale. stenta a capirlo la politica, fissa com'è alla ricerca dei consensi. La segretaria Pd, Elly Schlein. è ancora cauta vorrà capire come reagirà un partito affidatole non dagli iscritti, ma dagli elettori. ora deve entrare in partita e il momento apre ampi spazi per una battaglia che è nelle corde del Pd: un salario minimo fissato dalla legge. che solo può ridurre i danni inferti ai redditi fissi dall'inflazione. con milioni di persone prive di contratti nazionali. Il relativo aumento essendo una tantum, ungi dall'avviare la spirale prezzi/salari, il salario minimo può fermarla. Schlein non tema la perdita di potere del sindacato, che le sue schiere le ha ancora. è il Pd ad averle perse. Un salario minimo ridurrà le disuguaglianze di reddito e svuoterà lo stagno dove sguazzano le finte cooperative, cui molte imprese danno subappalti per celare lo sfruttamento. riducendo i costi a scapito della sicurezza. Se tante imprese marginali chiuderanno, anche perché il salario minimo intacca l'evasione. all'economia sana servirà ancora chi ci lavorava Sbugiardiamo alfine l'idea che solo l'evasione faccia sopravvivere tante imprese l'aria sarà più pulita e molte storture, segnalate su Domani dall'appello di economisti per un fisco più giusto, spariranno. Se il rapporto fra stipendi massimi e minimi calasse da 1.000 a 500 volte, staremmo tutti meglio in una società meno iniqua, anche chi oggi sta a 1.000.
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