MASSIMALISTI O RIFORMISTI? QUESTO E’ IL PROBLEMA

 

MASSIMALISTI O RIFORMISTI? QUESTO E’ IL PROBLEMA

Daniela Preziosi nel suo articolo pubblicato sul quotidiano DOMANI di oggi 9 giugno 2023 racconta la convivenza tra clericali (la Preziosi li chiama CATTO – DEM) e gli ex comunisti – socialisti.

C’erano una volta i compagni cittadini e fratelli partigiani ridotti all’impotenza da un Mondo clericale che era terrorizzato dal Comunismo sovietico reo di ridurre all’impotenza una struttura di potere qual è l’organizzazione antropologica clericale che lo esercita e desidera continuare ad esercitarlo sempre e comunque.

C’erano i russi e gli americani e i clericali erano culo e camicia con gli americani.

I compagni cittadini ed i fratelli partigiani, che si tenevano per mano erano certi che, se e quando, fosse giunto il loro turno nella “STANZA DEI BOTTONI” avrebbero finalmente potuto vivere nella libertà, uguaglianza e fraternità.

Questo fu il sentimento della sinistra della prima repubblica. Sentimento significa “senza mente” ovvero convincimento non razionale, e questo “SENTIMENTO” teneva legati i compagni cittadini e fratelli partigiani in una forza popolare, organizzata e di massa.

Si trattava di un sentimento dei simpatizzanti della sinistra e giammai della ristretta cerchia che lottava per IL POTERE.

Il fatto che la ristretta cerchia dei COMBATTENTI PER LA CONQUISTA DEL PALAZZO non fosse nel sentimento dei tre valori libertà, uguaglianza e fraternità è accertato storicamente poiché quando quella ristretta cerchia ottenne IL POTERE, non poté che comportarsi come i clericali che aveva rovesciato. Tutto questo perché “clericali” e “comunisti – socialisti” erano sempre e comunque nella cultura della competizione che NON È UMANA e che risulta incompatibile e inconciliabile con l’anelito di libertà, uguaglianza e fraternità.

Oggi i simpatizzanti che frequentavano le sezioni dei partiti di sinistra SEMPLICEMENTE SONO INDISPONIBILI A FREQUENTARE CHI GLI IMPEDISCE DI AVERE LA SPERANZA DELLA LIBERTA’, UGUAGLIANZA E FRATERNITA’.

La ristretta cerchia padrona dei partiti di sinistra dopo aver gustato IL POTERE E CON ESSO IL PIACERE DI ESSERE SERVITI, ancora oggi non si fa una ragione di questo DIVORZIO PER COLPA dai simpatizzanti compagni cittadini e fratelli partigiani.

Ma pur sapendo che “LA CONNESSIONE SENTIMENTALE” con loro si è ROTTA, invece di fissare l’attenzione sulla pratica della libertà, uguaglianza e fraternità, si dividono in due fazioni una di queste è formata dai padroni del partito che si sono convinti che IL DIVORZIO E’PER COLPA DEL FATTO CHE SONO PERCEPITI COME MASSIMALISTI; mentre l’altra fazione dei padroni del partito è convinta del contrario ovvero IL DIVORZIO E’PER COLPA DEL FATTO CHE SONO PERCEPITI COME RIFORMISTI.

Oggi i padroni del partito di sinistra sono tutti concentrati nella conversazione per avere dei comportamenti tali da fare in modo di essere percepiti dagli ex simpatizzanti per riconquistare la “connessione”. Una fazione è costituita dai padroni del partito che sono certi che la connessione si otterrà se i simpatizzanti li percepiranno come MASSIMALISTI (che sono caratterizzati da estremismo), l’altra fazione è costituita dai padroni del partito che sono certi che la connessione si otterrà se i simpatizzanti li percepiranno come RIFORMISTI (che sono caratterizzati dalla politica di riforme).

Questione quest’ultima di lana caprina se finalizzata all’essere percepiti come i propugnatori dei tre valori libertà, uguaglianza e fraternità che CREANO L’ATMOSFERA ADATTA ALLA CONNESSIONE SENTIMENTALE.

Buona riflessione

VERSO LA DIREZIONE Schlein arruola i devoti nei Zuppi per silenziare i cattode
La segretaria si prepara al confronto di lunedì. Stavolta nig" ..bbo pronti a intervenire Dopo i casi De Luca e Ciani, la pax è saltata: «Pluralismo non vuol cr ti avere una linea»
DANIELA PREZIOSI
I discorsi di malcon-tento dentro il Pd or-mai vengono giù tut-
ti insieme. tutti ver-so una stessa direzio-ne, da gocce sparse sullo stesso pendio diventano un torrente, forse un fiume. Oggi alle 9 e mezza Elly Schlein riunisce la segreteria in vista della direzione di lunedì. Un momento che la mi-noranza guidata da Stefano Bo-nacrini. che si riorganizza in cor-rente aspetta come »l'ora della ve-rità». Almeno come l'occasione di un chiarimento vero su quale «di-rezione» il Pd deve imboccare in vista delle europee. La segretaria medita di offrire una cabina di re-gia per sminare le polemiche sul-le liste. I »big» si preparano a parla-re naturalmente, spiega uno dei più autorevoli, «dopo aver sentito la relazione. e capito come inten-de impostare la discussione». Ma è già una notizia. Del resto il con-fronto interno si è ufficialmente aperto nel gruppo di Montecito-do con la contestazione di Loren-zo Guerini, Piero Fassino e Enzo Amendola del "dernan.sionamen-to" di Piero De Luca. Poi c'è stato il "caso Ciani", il muo-vo vicepresidente del gruppo che ha chiesto che «il Pd cambi linea» sulle a rmi a Kiev. Ieri hanno repli-cato le due ex capogruppo, en-trambe della minoranza. Debora Serracchiani e Simona 12 linea sull'invasione russa «non cambia», per Serracchia ni, «ha fat-to bene la segretaria a precisarlo, ha fatto bene Ciani a chiarire quel-la che è una sua posizione perso-nale». Malpezzi si spinge oltre: «Siamo un partito plurale ma questo non significa non essere in grado di avere una linea comu-ne». in realtà nel Pd le voci discordanti sono un classico. Oggi però il ri-schio è. c'è chi spiega, «diventare un gruppo misto, il più grande gruppo misto della storia del par-lamento italiano». Schlein non se ne preoccupa. Ieri, a margine di una conferenza stampa sul fern-minicidio, ha difeso Ciani: «È per-sona di grande spessore. Affidar-gli un molo di direzione nel grup-po conferma la necessità di aprir-si a un mondo cattolico che va in-coraggiato a stare nel campo pro-gressista». E sulla guerra «ha solo auspicato un'evoluzione del di-battito Non mi sembra uno scan-dalo.. Infatti il tema stavolta non è quel-lo delle armi, sul quale già la setti-mana scorsa il Pd è andato in con-fusione (la segretaria ha detto no all'uso del Pnrr per le munizioni. il gruppo di Bruxelles ha votato sì). Il tema èquello dei cattolici de-mocratici. «Ma abbiamo capito chi è Ciani?», finge di chiedersi una cattodem della minoranza «Non è un pacifista qualsiasi». E chi è Ciani? Paolo Ciani è il segretario nazio-nale di Demos, acronimo di Demo crazia Solidale. partito nato da una costola della Comunità di Sant'Egidio nel maggio 2022 dopo una lunga fase da associazione. A differenza di Art.l, non si è sciolto
Elly Schlein ieri alla sala Davide Sassoli della sede del Nazareno, davanti alle bandiere della pace e dell'ucraina
per partecipare al voto interno delle primarie Pd. nonostante le insistenze di Enrico Letta che poi comunque I i ha imbarcati nelle li-ste delle politiche. Demos ha so-stenuto Nicola Zingaretti alle pri-marie del 2019. Ciani. storico dell'arte ed esperto di politiche sa-nitarie e abitative era già consi-gliere regionale del Lazio. È uno stretto collaboratore di Andrea Ricrardi, fondatore di SantEgi-dio, e di Mario Giro. ex vicemini-stro degli Esteri e di fatto amba-sciatore della comunità. a cui è vi-ci niss i mo l'attuale presidente del-la Conferenza episcopale italiana Matteo Zuppi; uomo a sua vol ta vi-cinissimo a papa Francesco, non-ché suo inviato in Ucraina come mediatore di pace. Il filo del ragionamento è: la scel-ta di -valorizzare" Ciani serve a ta-
citare chi dice che Schlein trascu-ra i cattolici democratici: anzi ser-ve a sostituirli, nell'interlocuzio-ne interna, coni cattolici vicini al-la Cei. Alla Cei di Bergogl io, ovvia mente. Sembra un ragionamento capzioso. E invece lo mette in chia-ro a 127 Rosy Bindi: «Si continua a di re che con la Schlei n non c'è spa-zio peri cattolici. Nel momento in cui viene nominato un vicecapo-gruppo che appartiene a una tra-dizione del cattolicesimo italia-no. allora a quel punto non va più bene?»
Pd come Nupes E questo è un punto. Cè un altro punto altrettanto delicato. Schlein ha promesso un Pd »plura-le». Ora lo sta praticando. Va letta così la promozione di Ciani e le nomine in direzione di molti "esterni", fra cui le sardine Cristal-lo e Santori. E va letto nella stessa maniera l'ingresso in forze negli organismi del Pd degli ex Art. i: Al-fredo uAttorre eCecilia Guerra in segreteria, un folto gruppo in dire-zione, fino al recente incarico di Federico Fornaro a segretario d'aula a Montecitorio. Anche in quest'arca c'è dissenso sulle armi. Al rinnovo del decreto per l'invio di aiuti a Kiev, Nico Stampo ha votato no e Arturo
Scotto non ha partecipato al voto. Anche in questo caso la segretaria non si è scomposta domenica sa-rà presentealla morte con rinasci-ta di Arti a Napoli, la città in cui è nel 2017 il partito fu fondato da Pier Luigi Bersani. Guglielmo Epi-fa ni e Massimo D'Alema (oggi sot-to inchiesta in merito a una falli-ta vendita di armi alla Colombia. allora governata da un feroce go-verno di destra). Sabato dunque Arti si scioglie come partito, ma resuscita come associazione. Il Pd »plurale» di Schlein. che si mi-surerà alle europee. potrebbe fini-re per assomigliare alla coalizio-ne della sinistra francese Nupes (Nouvelle Union populaire écol-ogique et sociale) guidata da Jean-Luc Mélenchon, dove sono confluite le sinistre radicali ma anche gli ecologisti e i socialisti. Non sarà un caso che nei giorni scorsi la segretaria ha chiesto ai rossoverdi Nicola Fratoianni e An-gelo Bonelli di riallacciare i con-tatti. Trovando porte aperte. per un'alleanza ma non per una con-fluenza nelle liste Pd alle europee: per Bonelli «non c'è alcuna possi bilità»; neanche per Fratoianni. «senza dubbi. Lavoriamo per con-fermare anche in quella tornata l'Alleanza Verdi sinistra».
PARTITO RIFORMISTA, NON MASSIMALISTA!
Umberto Uccella, alla Direzione provinciale di Lecce del PD (in estrema sintesi):
<< Ora, dobbiamo concentrarci sul partito. Ricostruire la forza popolare, organizzata, di massa, in grado di avere antenne sensibili nella società. Recupereremo il consenso che si disperde nel non voto e verso altre sponde, se sapremo dar luogo a quella “connessione sentimentale” con il nostro popolo che abbiamo perduto. Prima, la tragedia del renzismo, poi, l’incertezza del dopo-Renzi ci hanno impedito di parlare il linguaggio della sinistra, del lavoro, dell’ambiente e dei diritti. Oggi, siamo oggetto di un attacco concentrico. C’è una campagna contro di noi che vorrebbe dimostrare che saremmo in preda ad una deriva massimalistica. Non è così. I riformisti siamo noi. La parola “riformismo” non possiamo regalarla a nessuno, nemmeno ad una nostra componente interna. Riformista è il PD. E tra riformismo e radicalita’ dei valori non c’è contrasto, c’è, invece, piena coerenza, poiché è il riformismo di una grande forza che rende concreti e traduce in azione di governo valori e idealità. Nelle città abbiamo perduto. Inutile edulcorare i dati della nostra sconfitta. E, tuttavia, siamo soli, se non, luogo per luogo, con le civiche. Il M5S, nelle comunali, si è liquefatto, il cosiddetto terzo polo non è pervenuto nemmeno. Questo ci impone di fare comunque una riflessione su civismo e liste civiche. Noi ci alleiamo con chi è compatibile con i nostri valori e i nostri programmi, ma dobbiamo contrastare l’idea che le liste civiche siano il mero strumento di traghettamento di pezzi di ceto politico del centrodestra.>>
Maddalena Ascalone ha scritto:
continuate a fare i distinguo senza aggiornarvi e collaborerete allo sfarinamento del partito invece di farlo crescere in squadra con un'unica finalità che è quella del BENE COMUNE..
Vi mettete sopra la Società Civile e non accanto e collaborativi, poi vi chiamate riformisti? riformisti di che cosa? La gente è stufa di tante parole! è stata presa in giro, è di sinistra e non va a votare... ma ve lo chiedete il perché? la gente vuole vedere cose concrete, città ben governate, attenzione ai deboli.. attenzione all'ambiente, programmi! Programmi non chiacchiere, programmi su come procedere per potenziare la Sanità Pubblica col PNRR, programmi per la Scuola Pubblica, per rimediare agli errori di aver trascurato la cultura e i processi individuali di crescita di ciascuno di noi! La gente non è in grado almeno per il 50% di esprimere un giudizio oggettivo, confuso tra tante sollecitazioni Ma avete mai dato sostegno visibile ed efficace ai Sindaci che si prodigavano fino allo spasimo per governare con occhio lungo le città ? Avete mai appoggiato chi impegnandosi ha cercato di creare lavoro nei territori? Avulsi dall'impegno concreto dove avvenivano le nuove trasformazioni , a livello nazionale neanche si è dato luogo ad un Congresso dove si facesse critica agli errori di impostazione e a quelli di percorso! Siamo in una fase nuova, ancora certi non l'hanno capito questo è un Nuovo Pd preparato da Letta che certamente verrà rivalutato nel tempo e una nuova Segretaria Elly Schlein che certamente ha letto saggi sulla obbligata transizione e insieme a tutti noi Società Civile , saprà dare fondamenta ad un partito rinnovato

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