SCUOLA: ESTROMETTERE I GENITORI E I MAGISTER NON DEVONO DARE PIU’ VOTI O GIUDIZI AGLI STUDENTI

 


SCUOLA: ESTROMETTERE I GENITORI E I MAGISTER NON DEVONO DARE PIU’ VOTI O GIUDIZI AGLI STUDENTI

Silvia Avallone nell’articolo pubblicato sul settimanale SETTE del Corriere della sera del 2 giugno 2023, che ho riportato dopo questo mio scritto, invoca per la SCUOLA ITALIANA L’UGUAGLIANZA E LA FRATERNITA’, due valori che io professo e pratico. Ma devo riconoscere che questo governo di DESTRA, senza ipocrisie, simbolicamente ha chiamato il Ministero che si occupa dei bambini, dei ragazzi e dei giovani Ministero dell'Istruzione e del Merito.

Il governo della Signora Giorgia Meloni, senza più mentire come i GOVERNI DI SINISTRA PRECEDENTI CHE PREDICAVANO E NON PRATICAVANO L’UGUAGLIANZA E LA FARATERNITA’ - ORGOGLIOSAMENTE RIVENDICA IL FATTO che in Italia C’E’ LA COMPETIZIONE e che i giovani devono VINCERE questa competizione perché così saranno MERITEVOLI e conquisteranno nella società I POSTI IN PRIMA FILA.

Premetto che tutto questo è legittimo poiché è la conseguenza della nostra cultura patriarcale della competizione che si esprime nel capitalismo e nel neoliberismo economico, ma per gli studi e le osservazioni che ho fatto, ho potuto accertare che QUESTA CULTURA DELLA COMPETIZIONE NON È UMANA.

Ieri sera conversando ho ribadito ciò che secondo me dovrebbero decidere i prescelti a cui abbiamo dato la responsabilità di rappresentarci.

Proprio perché la competizione è ormai ad altissimi livelli disumani è opportuno che i genitori siano ESTROMESSI da ogni possibilità di interferenza con gli insegnanti. Più che alla trasformazione umana dei figli, i genitori sono impegnati quotidianamente a pretendere VOTAZIONI ALTISSIME finalizzate a vincere con i figli degli altri genitori. In pratica se mandi tuo figlio a scuola una volta ogni quattro mesi puoi andare a parlare con i professori e poi devi SPARIRE, non devi più farti vedere. Se non ti va, tieniti tuo figlio a casa!

La seconda cosa da fare è concepire la scuola come un processo di trasformazione e quindi come accoglienza di tutti, riaspettando i tempi di tutti, senza giudizi o voti. Tu vai a scuola e continui ad andarci sino a quando vuoi e nessuno ti giudicherà.

La vera questione però è sempre la stessa ovvero DESIDERARE DI ABBANDONARE LA NOSTRA CULTURA PATRIARCALE.

Nella nostra cultura patriarcale chiamare il MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO è più che adeguato alla realtà non umana e fonte di disagio che viviamo ogni giorno, dove tutti competiamo con tutti, in una assurda gara, una vera e propria FOLLE CORSA per la conquista del potere, del successo e della ricchezza.

Nella cultura della collaborazione, che emerge quando si desidera abbandonare la cultura della competizione, chiamare MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DELLA TRASFORMAZIONE quello che si occupa di istruzione SAREBBE ADEGUATO AD UNA SOCIETA’ FINALMENTE UMANA CHE SAREBBE FONTE DEL BENESSERE DELLE PERONE.

Buona riflessione

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