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Mimmo Aprile ha scritto:

Stasera è successa una cosa sgradevole.

Che purtroppo, però, è la cartina di tornasole del pessimo clima che si respira, non solo in città ma nel Paese.

Ero al Palasummer con la famiglia e genitori di alcuni amici dei miei bimbi. Tutti di 5 anni.

Dopo aver fruito di un servizio gratuito e di qualità nell’area bimbi, stavamo cenando (Francesca Felline, ci eravamo appena visti).

Ad un certo punto, la figlia di una amica di famiglia, di origine magrebina, sparisce alla vista di noi tutti.

Per fortuna viene subito ritrovata e, dal palco, si annuncia che è in regia.

Giusto il tempo di mettersi l’anima “a posto” e vedo la mamma di questa bimba discutere animatamente con una “signora” dello staff. Stanno quasi per venire alle mani.

Mi avvicino, allontano la mamma della bambina e sento, nell’ordine:

1. Te tiru nu pugnu

2. Citta scimmia (detto da una amica della “signora”)

3. Africana de mberda 

Non ci ho visto più.

Ho avuto la prontezza di fronteggiare la “signora”, davanti peraltro ad un nugolo di gentili “signore e signori” con cui si intratteneva, mettendo le mani dietro la schiena e chiedendo di smetterla.

Per tutta risposta, mi son sentito dire “ce te sta intrometti?”

Al che non ci ho visto più. Ho detto “adesso facciamo che io non ho sentito ciò che ha detto ma se ha il coraggio di ripeterlo la vado a denunciare! Si vergogni”.

Per un attimo ho sperato che mi toccasse, per denunciarla davvero.

Il tutto davanti ai miei figli, cui ho solo detto, rispondendo ai loro “perché”, che, purtroppo, non tutte le persone sono brave e sta a loro scegliere di diventare bravi o no. Possono scegliere. Ma devono sapere che, nel giusto, non bisogna mai aver paura.

Mi ha fatto davvero male.

E ci tengo a dirlo.

Questa non è la mia città. 

Questo non è il mio Paese.

Ma quello sbagliato non sono io.

Sono loro.

E farò di tutto per farli tornare nella fogna da cui sono riemersi.


Antonio Bruno Ha commentato:


Assolutamente condivisibile il tuo sfogo. È inaccettabile che in un contesto di divertimento e inclusione come il Palasummer si verifichino episodi così gravi di razzismo.


La tua reazione è stata coraggiosa e responsabile. Hai difeso una bambina e la sua famiglia, mostrando un senso di giustizia e di umanità che fa onore alla nostra comunità.


La tua esperienza, purtroppo, evidenzia un problema più ampio che affligge la nostra società. Il razzismo è una piaga che va combattuta con determinazione, educando le nuove generazioni ai valori della tolleranza e del rispetto per la diversità.


È fondamentale che episodi come questo non restino isolati, ma diventino un'occasione per riflettere e agire.


A Lecce e in tutto il Paese c'è bisogno di più inclusione e meno odio.


È necessario che le istituzioni e la società civile si impegnino a promuovere una cultura dell'accoglienza e del dialogo.


Non possiamo permettere che episodi di razzismo minino la nostra convivenza civile.


È tempo di costruire una società più giusta e solidale, dove ognuno si senta accolto e rispettato, indipendentemente dal colore della pelle o dalle proprie origini.


Io sto con te e con tutte le vittime di razzismo.


#NoAlRazzismo #Inclusione #Lecce


Condividendo questo messaggio, possiamo contribuire a sensibilizzare l'opinione pubblica e a creare un fronte comune contro l'odio.


Insieme possiamo fare la differenza.







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