Etica della Convivenza Basata sul Rispetto Reciproco

 Etica della Convivenza Basata sul Rispetto Reciproco


Ognuno di noi osserva la delegittimazione della sinistra ad opera della Lega di Bossi, di Forza Italia di Berlusconi e del partito dei Fratelli d’Italia di Meloni. Mutatis mutandis (fatti i debiti cambiamenti) è possibile osservare una stessa identica delegittimazione della destra ad opera del Partito Democratico di Elly Schlein e di tutti gli altri partiti di sinistra.


Invece, è possibile indicare due comportamenti di reciproco riconoscimento di legittimità che sono informati dall’etica della convivenza basata sul rispetto reciproco: “L'omaggio reciproco di rappresentanti del Msi alla salma di Enrico Berlinguer nel 1984 e del Pci a quella di Giorgio Almirante nel 1988” (Corriere della Sera, 1984; La Repubblica, 1988). In questa etica osservabile nei comportamenti delle persone ai funerali di Enrico Berlinguer e di Giorgio Almirante, c'è spazio per l'accettazione dell'altro come essere diverso da me, legittimo nel suo modo di essere, autonomo nella sua capacità di pensare e agire.


Ora possiamo osservare che solo i rapporti che si basano sull'accettazione dell'altro come legittimo altro nella convivenza possono essere definiti sociali, e questa reciproca accettazione costituisce un comportamento di rispetto. In base a ciò, riconosciamo la dignità umana dell'altro quando lo accettiamo come un altro legittimo, diverso da me; nella vita di tutti i giorni.


Come scriveva il filosofo Emmanuel Levinas: "Il rispetto dell'altro come altro è la condizione fondamentale dell'etica" (Levinas, 1961).


Quale emozione permette di agire l’etica che abbiamo osservato ai funerali di Enrico Berlinguer e a quelli di Giorgio Almirante? Posso rispondere senza paura di essere smentito, che l'emozione fondante affinché l'accettazione reciproca possa realizzarsi efficacemente è l'amore. Anche la fiducia avviene nell'accettazione della legittimità dell'altro. Per fidarsi ci vuole rispetto. L’amore è l'emozione che fonda il sociale. Senza l'amore come emozione fondamentale, l'altro non ha presenza, perché l'amore ha a che fare con il rispetto, con l'incontro con l'altro nella sua legittimità. E amare è lasciare che l'altro appaia nella sua legittimità. Come sottolinea Martin Buber, "L'amore è responsabilità di un io per un tu" (Buber, 1923).


Possiamo osservare che l'amore avviene nel fluire del vivere nel presente, nella legittimità di tutto, senza dualità, senza fare distinzioni tra buono e cattivo, bello e brutto. Ma se siamo d’accordo sul riconoscimento reciproco di legittimità e sul rispetto, perché osservo i comportamenti finalizzati a delegittimare la sinistra? Perché noi tutti possiamo quotidianamente osservare comportamenti tesi a delegittimare la destra? O più in generale, come facciamo a delegittimare?


L'Occidente ha avuto un modo di relazionarsi che si è basato su una verità che ha prevalso su tutto, che è al di fuori dell'essere umano e che è oggettiva, è universale (valida per tutti). L'Occidente ha privilegiato la ragione rispetto alle emozioni; ha una ragione dignitosa e questo si traduce in competizione, perché questo modo di vedere la realtà determinerà, tra l'altro, il modo in cui ci relazioniamo con gli altri. Come osserva Martha Nussbaum: "La tradizione filosofica occidentale ha spesso privilegiato la ragione sulle emozioni, considerandole irrazionali e perturbatrici" (Nussbaum, 2001).


Questa oggettività implica la convinzione che ognuno di noi ha accesso e può appropriarsi di una verità che è unica, trascendente e universale. Appropriandoci della verità, non accettiamo la legittimità del mondo dell'altro e la neghiamo irresponsabilmente. Questa appropriazione della verità da parte dell'Occidente ha generato una storia di guerre, di dominio, di sottomissione, di appropriazione, che esclude e nega l'altro: il patriarcato. La nostra cultura è patriarcale, in cui la lotta, la guerra, le gerarchie, la sottomissione, il controllo, l'autorità e il potere sono stati valorizzati. Michel Foucault ha esplorato come il potere e la conoscenza si intreccino nelle dinamiche di dominio e controllo nella società occidentale (Foucault, 1975).


Ecco come facciamo a delegittimare, ed ecco perché osservo e descrivo i comportamenti della destra italiana finalizzati a delegittimare la sinistra e, mutatis mutandis, quelli finalizzati a delegittimare la destra. Io affermo che questi comportamenti non sono desiderabili. Poi abbiamo anche osservato i comportamenti delle persone che presero parte ai funerali di Enrico Berlinguer e di Giorgio Almirante, che erano incentrati sul reciproco riconoscimento di legittimità, ed indico questi comportamenti come desiderabili.


Buona riflessione.

Antonio Bruno

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