La Democrazia secondo Humberto Maturana: Un'Analisi Critica alla luce del libro di Dominique Schnapper, Les désillusions de la démocratie

 La Democrazia secondo Humberto Maturana: Un'Analisi Critica alla luce del libro di Dominique Schnapper, Les désillusions de la démocratie



Qualcosa si è rotto nelle democrazie? Che cosa potrà seguire alla disillusione? Questa domanda è centrale nel contesto politico contemporaneo, dove si osserva una crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni democratiche. Un punto di vista innovativo su come dovrebbe funzionare una democrazia è quello proposto dal biologo e filosofo cileno Humberto Maturana. La sua visione si basa su principi di co-creazione, partecipazione e riflessione continua. Tuttavia, questa visione utopistica trova diversi critici. Vediamo alcuni punti salienti della democrazia secondo Maturana, insieme alle principali critiche mosse, con citazioni tratte dal libro di Dominique Schnapper, Les désillusions de la démocratie.


1. Co-creazione e Partecipazione Attiva

Maturana propone una democrazia basata sulla co-creazione, dove ogni cittadino è attivamente coinvolto nel processo decisionale. Secondo lui, la partecipazione diretta è fondamentale per la formazione di una comunità armoniosa e collaborativa.


Critica: Un regime così «innaturale» (lei preferisce dire «a-naturale») come questo, che si basa su fragilissime «finzioni vere» (come quelle dell’uguaglianza tra i cittadini e dell’identità tra rappresentanti e rappresentati), non appena queste finzioni sono incrinate, crolla (Schnapper, Les désillusions de la démocratie) . La critica principale è che l'uguaglianza totale e la partecipazione attiva di tutti i cittadini è una finzione che non regge alla prova della realtà.


2. Autonomia e Responsabilità

Un altro principio fondamentale nella democrazia di Maturana è l'autonomia dei cittadini e la loro responsabilità verso il bene comune. Ogni individuo deve sentirsi responsabile delle decisioni collettive e agire di conseguenza.


Critica: Ora, però, «la socialdemocrazia è vittima del suo successo». È vittima infatti dell’impercettibile diffondersi dell’atteggiamento neoliberale... che «vede nel peso dello Stato-provvidenza e nell’attaccamento dei singoli a questa protezione l’inizio di una collettivizzazione abusiva: la società sarebbe sotto la minaccia di affondare nell’assistenza generalizzata» (Schnapper, Les désillusions de la démocratie) . L'ideale dell'autonomia è visto come minacciato dall'eccessiva dipendenza dai servizi statali.


3. Riflessione Continua e Adattabilità

Maturana sottolinea l'importanza della riflessione continua e dell'adattabilità delle strutture democratiche. La democrazia dovrebbe essere un processo dinamico, capace di evolversi con i cambiamenti sociali e culturali.


Critica: Le disillusioni che così si stratificano preparano il terreno all’avvento degli «altri», cioè di chiunque prometta di ristabilire il legame tra cittadini e Paese, di ridurre il peso dello Stato, di estromettere gli stranieri e tutti gli sfaccendati fruitori di assistenze e sussidi... (Schnapper, Les désillusions de la démocratie) . La critica qui è che la continua riflessione e adattabilità potrebbero non essere sufficienti a prevenire l’ascesa di movimenti populisti e autoritari.


4. Educazione e Crescita Personale

Secondo Maturana, l'educazione è fondamentale per una democrazia funzionante. I cittadini devono essere educati non solo sui diritti, ma anche sulle responsabilità che comporta vivere in una società democratica.


Critica: La perdita di stabilità e di protezione derivano conseguenze che abbiamo sotto gli occhi anche in Italia, e che Schnapper descrive dettagliatamente, come l’astensionismo elettorale... la crescente diffidenza verso i professionisti della politica e tutto ciò che con la politica abbia a che fare (Schnapper, Les désillusions de la démocratie) . La sfiducia nelle istituzioni educative e la disillusione generale minano l'efficacia dell'educazione come strumento per rafforzare la democrazia.


5. Comunità e Empatia

Infine, Maturana enfatizza la necessità di costruire comunità basate sull'empatia e sulla comprensione reciproca. Solo attraverso la costruzione di relazioni empatiche si può raggiungere una vera democrazia partecipativa.


Critica: In Francia questa sfiducia è arrivata... a colpire perfino «le istituzioni pubbliche deputate: pompieri, medici, personale sanitario, insegnanti, operatori sociali» (Schnapper, Les désillusions de la démocratie) . L'attuale clima di sfiducia e disillusione rende difficile la costruzione di relazioni empatiche e solidali.


In conclusione, la visione di Humberto Maturana di una democrazia basata sulla co-creazione, responsabilità ed empatia offre una prospettiva affascinante e utopica. Tuttavia, le critiche evidenziate da Dominique Schnapper e altri mettono in luce le difficoltà pratiche e le contraddizioni di un tale modello nel contesto delle società moderne. La critica si basa su una percepita disonestà della sinistra, che proclama di realizzare la democrazia della libertà, dell'uguaglianza e della fraternità, ma che, una volta al governo, sotto l'influenza della cultura patriarcale, si comporta esattamente come la destra (Schnapper, 2005).


La sfida rimane quella di trovare cittadini che desiderino finalmente abbandonare la nostra cultura patriarcale. Solo attraverso questa trasformazione culturale può emergere una cultura materna della collaborazione, capace di realizzare gli ideali democratici nella realtà politica, evitando così la disillusione e la perdita di fiducia nelle istituzioni democratiche. Questo cambiamento richiede un impegno collettivo e un ripensamento delle strutture di potere esistenti, come suggerito da studiosi come Iris Marion Young, che sottolinea l'importanza di una democrazia inclusiva e partecipativa (Young, 2000).


In sintesi, mentre la visione di Maturana rappresenta un ideale elevato, le critiche sollevate evidenziano la necessità di un cambiamento culturale profondo per renderlo attuabile. La realizzazione di una democrazia autentica richiede non solo nuove strutture politiche, ma anche un cambiamento nei valori e nelle pratiche sociali che sostengono queste strutture (Habermas, 1996).

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