Le elezioni non sono la democrazia

 Le elezioni non sono la democrazia


È noto che le priorità dell'informazione trasmessa dalla TV, dalla carta stampata e da internet sono fissate dagli algoritmi degli Over the Top, come Apple, Google, Meta e Microsoft. Queste aziende sono interessate unicamente al profitto, che costituisce l'85% del mercato pubblicitario; giornali e siti web sopravvivono con il restante 15% e con le vendite, sia in edicola che tramite abbonamento.

Secondo molti osservatori, tutto ciò rappresenta un pericolo per la democrazia. È del tutto evidente che per questi osservatori la democrazia è rappresentata dalle elezioni e che, secondo loro, il pericolo risiede nel fatto che a vincere le elezioni siano coloro che controllano i mezzi di informazione, primi tra tutti la TV. Il ragionamento di costoro è il seguente: "Siccome quelli che hanno il potere controllano le TV, loro vinceranno le elezioni."

Non sono d'accordo perché, a mio avviso, la democrazia non sono le elezioni. Le elezioni sono una guerra violenta senza esclusione di colpi, in cui manipoli decisi di donne e uomini sgomitano per conquistare il potere, escludere i vinti e sottomettere tutto il resto della compagnia bella. Se questo è il presupposto da cui partono gli illustri osservatori politici per svolgere il loro ragionamento, ad essere in pericolo non è la democrazia, ma le fortune dei partiti che oggi sono stati sconfitti alle elezioni ed esclusi dal potere, ovvero tutta quanta la sinistra nelle forme e nei modi in cui si manifesta oggi.

Ne consegue che gli osservatori di sinistra non sono contenti che al potere ci siano i cittadini di destra nelle sue varie forme e declinazioni che, in questo presente storico, l'hanno conquistato con le elezioni. Ma lo stesso ragionamento non lo facevano forse i cittadini di destra vincitori di oggi quando erano esclusi dal potere strettamente in mano ai cittadini di sinistra che oggi si vedono esclusi?

Ciò premesso, desidero parteciparvi, ancora una volta, quale significato do io al modo di vivere chiamato democrazia. Vivere in democrazia è un atto di responsabilità pubblica che nasce dal desiderio di vivere sia nella dignità individuale che nella legittimità sociale, che implica un modo di vivere basato sul riconoscimento reciproco di legittimità e sul reciproco rispetto. Falliamo nel nostro tentativo solo quando non realizziamo questo modo di vivere, mentre affermiamo di voler vivere in esso.

È del tutto evidente che le elezioni non sono la democrazia.

Buona riflessione.

Antonio Bruno


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