"La Trappola della Competitività: Riflessioni sulla Cultura degli Sgomitatori Sociali"

 


"L’origine umile che c'è chi esibisce con l’orgoglio di una cicatrice di guerra è il vantaggio strutturale con cui costoro possono mettersi alle spalle gran parte della concorrenza: un’infanzia povera o ce l’hai o non ce l’hai, non la puoi comprare; e questo conta molto in un mondo dove l’“essersi fatti da soli” è la virtù che più di tutte incarna il Sogno Americano. Vance è la dimostrazione plastica di una convinzione appunto molto americana: e cioè che non nell’amore né nella santità risieda il riscatto dell’uomo, ma nell’ascesa sociale."


La pericolosità della cultura "essersi fatti da soli"

La cultura che produce "sgomitatori sociali", come li definì Pier Paolo Pasolini, rappresenta una delle sfide più insidiose della nostra epoca. Questi individui, spinti da un incessante bisogno di affermazione e successo, sono costretti a un continuo e spietato confronto con gli altri, sacrificando spesso valori più profondi e relazioni autentiche in nome di un avanzamento personale.

Pasolini vide in questo fenomeno una pericolosa deriva della società moderna, dove il valore dell'individuo è misurato in termini di successo economico e sociale. Questo tipo di cultura, che premia l'autoaffermazione e la competitività, può avere conseguenze devastanti:

Alienazione e Isolamento: Gli sgomitatori sociali sono spinti a vedere gli altri come concorrenti piuttosto che come alleati o compagni. Questa mentalità crea un ambiente in cui le relazioni umane genuine sono sacrificate, portando a un senso di isolamento e di disconnessione dalla comunità.

Stress e Ansia: La pressione costante per emergere e superare gli altri genera un elevato livello di stress e ansia. L'idea che il valore di una persona sia strettamente legato alla sua posizione sociale può causare un'esistenza frenetica e insoddisfacente, in cui la felicità diventa una meta irraggiungibile.

Erosione dei Valori Etici: In una cultura dove il successo è l'unico parametro di giudizio, i principi etici e morali possono facilmente venire trascurati. L'etica del lavoro e il rispetto degli altri possono essere sacrificati sull'altare della competitività, portando a comportamenti disonesti o poco scrupolosi.

Disuguaglianza Sociale: La promozione dell'idea che ognuno possa "farsi da solo" ignora le disuguaglianze sistemiche e strutturali. Questa narrazione spesso maschera le difficoltà economiche e sociali che molti affrontano, perpetuando un ciclo di disuguaglianza e ingiustizia.

Deterioramento della Coesione Sociale: La cultura della competitività estrema può minare il senso di comunità e solidarietà. In un ambiente dove la priorità è il successo individuale, il supporto reciproco e la cooperazione diventano valori secondari, con il rischio di indebolire il tessuto sociale.

Pasolini, con la sua analisi penetrante, ci invita a riflettere su una cultura che non solo celebra la conquista individuale ma, al contempo, dimentica i legami umani fondamentali e le strutture di supporto sociale. In questo contesto, è cruciale riscoprire e valorizzare valori che vanno oltre la mera riuscita economica, come la solidarietà, l'umanità e la giustizia sociale. La nostra sfida è creare una società in cui l'ascesa sociale non avvenga a spese della dignità e del benessere collettivo.

Antonio Bruno

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