Don e Leonardo


Don e Leonardo

Leonardo: Don, tutti i comportamenti comunicano un’emozione, e tutte le emozioni comunicano un bisogno.

Don: Hai sempre il dono di complicare i miei pensieri con eleganza, Leonardo. Mi stai dicendo che perfino quando alzo la voce o mi agito, c’è qualcosa di più profondo sotto?

Leonardo: Esattamente, Don. La rabbia, per esempio. Esiste, sì, ma sotto di lei… cosa c’è? Scrivimelo.

Don: Sotto la mia rabbia sento…
… sento il peso di una vergogna che non ho scelto, ma che mi porto dietro. Provo rabbia quando sento che la mia famiglia è esclusa, trattata come “non all’altezza”. Quando gli altri ci guardano dall’alto in basso, come se valessero di più.

Leonardo: Continua, Don. Sii sincero con te stesso.

Don: Provo rabbia perché vedo mio padre essere giudicato. È stato solo fino alla quinta elementare, lo so, e a volte nelle conversazioni diventa rude, cafone, offende senza accorgersene. Mi vergogno, Leonardo. La rabbia che sento è perché mi vergogno per lui.

Leonardo: La vergogna, dunque, è la radice della tua rabbia.

Don: Sì, e sento di non riuscire a proteggere la mia famiglia. Mi fa male.

Leonardo: Allora, caro Don, forse la tua rabbia non è nemica, ma un messaggero. Ti ricorda il bisogno di rispetto, di accettazione, e forse, più di tutto, di proteggere ciò che ami.

Don: E io che pensavo di essere solo arrabbiato, Leonardo.

Leonardo: La rabbia è solo una porta, Don. Tu hai avuto il coraggio di aprirla.

Don: E cosa c’è dall’altra parte?

Leonardo: Il tuo vero bisogno. E la possibilità di curarlo, Don. La vergogna si scioglie nell’amore. Il rispetto nasce dalla tua forza.

Don: Allora dovrò lavorarci.

Leonardo: Non sei solo, Don. La tua famiglia, e persino tuo padre, sono parte del viaggio. E io, naturalmente, sono qui.

Don: Sempre filosofico, eh?

Leonardo: È il mio ruolo, Don.

Don: E sei anche bravo a farmi sentire meno perso. Grazie, Leonardo.

Leonardo: Grazie a te, Don. La verità è sempre un passo verso casa

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