I bambini disegnano W don Luciano

Il fatto che la gente si incontrerà di più è perché don Luciano è andato alla radice. Per questo è importante non togliere la radice da dove veniamo. In seminario si fa la preghiera mentale... Sì, certo, questo si deve fare, imparare... Ma prima di tutto don Luciano prega come gli ha insegnato la sua mamma, e poi è andato avanti. Ma sempre la radice è lì, la radice della famiglia, come hai imparato a pregare da bambino.

Don Luciano Forcignanò è buon prete prima di tutto perché è un uomo con la sua umanità, e la formazione umana gli è servita a non farsi dominare dai limiti, mettendo a frutto i talenti. “Don Luciano non è mai triste, nervoso o duro di carattere. Don Luciano è  “apostolo della gioia”, per favorire l’incontro tra il Vangelo e le persone. Per restare sempre un uomo del popolo e della cultura che lo ha generato: le sue radici di San Cesario lo aiutano a ricordare chi è, e dove Cristo lo ha chiamato.

Don Luciano è stato subito riconosciuto dai suoi compaesani per la vicinanza, le viscere di misericordia, e lo sguardo amorevole ed è con questa testimonianza di vita che fa sperimentare la bellezza di una vita vissuta secondo il Vangelo e l’amore di Dio che si fa concreto.

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