La festa di San Cesario raccontata da Fernando Manno
Nè cinema, televisione, pulmans e
treni e il sussiego di sentirsi o fare i moderni son riusciti a
cancellare dalle tradizioni le Feste. Le Feste, con l'addobbo, la
banda, le nocelle impolverate perchè appaiano più invitanti e
festose (non so — chi mi soccorre? — se l'impolveratura sia solo
il brio di farle sembrare uscite di recente dalle ceneri del forno o
non contenga qualche perduto senso antico rituale), i girovaghi
d'ogni mestiere e inventiva, la spaccata in abito nuovo sotto le
luminarie, il fracasso dei fuochi artificiali — un'esplosione di
rumori con cui le vecchie civiltà del silenzio si davano il gusto di
bruciare per mezz'ora il lieve brusìo quotidiano della vita —
conservano fra i ppòppeti la traslazione cristiana di feste pagane,
italiche, miste di fescennino e di sacro : l'avvento della primavera,
che lu riu conserva pei giorni dopo Pasqua e che una propaggine
dell'inverno può guastare con un acquazzone; le festività della
terra, il vigoreggiare estivo ed il saluto abbrividito che accompagna
Proserpina agli Inferi. E poco, d'allora, è mutato, più quello che
il Medio Evo vi ha aggiunto con le fiere, la liturgia e la
composizione struggente delle processioni, il tropismo di cen-ciosi e
piagati (che alle feste .fanno affari d'oro), Folla godereccia dopo i
riti sacri, cianfrusaglie e chiasso, le noccioline e la musica,
tranne che la banda al posto del flauto di Pau, i cuori di cupeta
invece che, di cupeta, piccoli Priapi e genietti fallici. Un lieve
gesto dell'immaginazione e, al posto di cravatte, giacchette,
pantaloni vedi un mondo di tuniche, chitoni, toghe o sai e drappi
medioevali. Perciò le Feste resistono : vengono da componenti
costanti dell'istinto e dei sentimenti : quello religioso d'un modo
naturalistico d'onorare Dio, di farlo partecipe delle nostre cose :
quello di scaricare il piacere, la gioia all'unisono con gli altri
tutti; quello di godere in un fatto solo molte cose: tradizioni,
piaceri di ricorrenze annuali; quello d'aspettare un fatto lieto
(prima di certe feste importanti c'è tutto un centrarvi pensieri e
preparativi. Intorno alla ricorrenza d'una Festa, per mesi prima e
mesi dopo, ci può essere un riferimento di date, di impegni, di
progetti, come i Greci segnavano il calendario dalle feste
olimpiche). E' la gioia associativa che accomuna tutti : persone,
famiglia, popolazione. Quello che conteneva l'intuizione dionisiaca
della vita. Le Feste perciò non muoiono, malgrado i mille
individuali divertimenti che l'epoca mette a disposizione, e malgrado
le catastrofi. Riesplodono infatti come lo istinto dopo guerre,
sciagure che hanno chiuso la gente nella solitudine e, peggio, nella
paura della solitudine. E' la loro misura umana che, come le fece
nascere, le eterna.
Fernando Manno lu ppòppetu tratto da
Secoli tra gli ulivi
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